Ahi, quanti cocci ancor

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Ahi, quanti cocci ancor di questo core
dovranno le mie man tremanti e inferme
raccorre là nel petto, ove un dì Amore
pose di sé non più ch'un picciol germe?

Ahi, quante stille deggion questi lumi
versare per tributo al fiero dio
perché sua sete di dolor consumi
il pianto ed il martir del volto mio?

Ahi, quanti falsi amor m'inganneranno,
per volontà di chi l'amori regge,
pria ch'abbia pace da questo tiranno
che sempre il petto mi dilania e fegge?

Non più, non più sarà ch'Amor m'imperi,
né che di lui mi fide, o che in lui speri.

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