Candido e dolce un vago leporello,
che nell'amene valli i cacciatori
veda, si fugge e tra l'ombrosi orrori
cerca riparo invan, oh miserello!
Così, pel cielo libero, un augello
sonoro a' rami or lieti or mesti umori
sparge, e non vede che l'uccellatori
vogliono l'invischiar, fargli duello.
Ben mio, lungi da me, io non so piùe
se ti vedrò, ma qui sospiro e gemo
pe'l troppo te pensare nel periglio.
Olimpi dèi, a me volgete il ciglio,
udite i prieghi miei, ch'io tanto temo
non riveder giammai le membra sue.