Sonetto di scuse

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Chiedendo scusa per non essersi incontrati

Dunque, infelice, il Tempo e la Distanza
Me accuseran d'aver quei dì negato,
D'aver protratto 'sì, misero e ingrato,
La causa d'ogni mal, la lontananza.

Ma s'anco un poco ai prieghi ispazio avanza
Dentro a quel cor 'sì forte, ahimé, oltraggiato,
Licito sia di fare al condannato
Sincera ammenda, pur non sia abbastanza.

Anco Virgilio intra le triste mura,
Ne la vallea che tutta risplendeva
Pe'l suo pregar ottenne gran favella.

Orfeo così nella cittade oscura
Col canto il cor degl'Inferi scioglieva
E dietro a sé menava la sua bella.

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