Sofonisba si sveglia un pochino nervosa, sa benissimo che la storia dello stalliere è più un suo sogno adolescenziale che una relazione.
Allora era troppo magra per essere anche soltanto definita un poco bella, ma soprattutto l'uomo era impegnato con il ricco borsello di una vedova.Sofonisba si alza dal letto e va verso la sala dei pasti, ad attenderla ci sono Scipione e le sue due cugine con del latte addolcito dal miele e alcuni dolcetti di farro e pezzi di mela.
Le due donne la guardano con un misto tra complicità e ilarità, per loro è una conoscente ancora molto ingenua riguardo alle questioni di cuore.
« Vi va di andare in giro per osterie?» Propone sicura Sofonisba.
« Per noi va bene, tanto non abbiamo nulla da fare», dicono le due ragazze.« Va bene, vi accompagno perché non posso lasciarvi sole o mio padre mi scuiorebbe vivo»
Il quartetto esce dalla villa e va verso la città, ma le processioni religiose intralciano il loro cammino. Sofonisba si chiede solo per quale divinità i romani stanno compie la funzione religiosa, ma guardando un po' in giro nota che la statua raffigura un anziano con dei fulmini in mano.
Sorride al pensiero che i romani venerano l'Olimpo dei greci, pensa a quanto i due popoli siano diversi. Pensa che sia tutta una manovra politica per ingraziarsi le città greche all'interno dei domini romani.
Scipione fa cenno di fermarsi davanti a un osteria con un insegna raffigurante Bacco. Il quartetto entra e trova un locale per giovani patrizi anche se più spartano rispetto a quello dov'erano stati qualche giorno prima.
Si sdraiato a un tavolino vuoto e una giovane cameriera viene da loro pet chiedere cosa vogliono. Sofonisba rimane stupita nel trovarsi davanti a una donna molto alta e bionda, sa delle voci sull'aspetto dei celti e i germanici.
Pensava fossero voci e basta e non la realtà.
« Vorrei del vino alla menta. Le ragazze non so cosa vogliono».
« Per noi lo stesso », dicono in coro.
La cameriera va a riferire l'ordine dei clienti all'osteria, mentre Circeo si avvicina alla punica.
« Sentite Sofonisba, per caso vi piace mio cugino?» Domanda sottovoce con aria maliziosa
« Non so di cosa state parlando».
« Non fate la finta tonta con me, lo capiscono anche i muri che siete innamorata di lui ma temi la reazione dei tuoi fratelli. Io ti dico di lasciarvi andare poi fate come vi pare ».Sofonisba si chiede impaurita se anche Annibale è Asdrubale pensano allo stesso modo del suo comportamento. Intanto, mentre pensa a ciò, ritorna la cameriera con i boccali di vino. Lo assaggia è nota che la menta non soffoca il sapore del vino.
Ride delle disavventure di un gruppo d'avventura troppo ubriachi per ricordarsi di essere in un luogo pubblico. Rimangono li per un po' a bere lentamente il loro vino e a guardare gli altri. Escono, mentre girano per la città incontrano un corteo con in testa un uomo pieno di cicatrici e degli uomini con dei bastoni legati a un'ascia.
L'uomo li nota e si mette a camminare verso di loro.
« Bene bene, Scipione il donnaiolo e le sue frivole cugine. Chi avete con voi? Un'altra giovinetta da traviate con i vostri decadenti modi di fare », dice l'uomo con fare provocatorio.
« Console Marco Julio Bruto vostra figlia era nota per essere di facili costumi prima di conoscermi. Potete chiederlo ai giovani dell'urbe e vi direbbero la stessa cosa».
« Scipione il giovane ringraziate il fatto che vostro padre sia stato il fautore della mia elezione a console e per questo non vi picchio, ma non pensare che ciò durerà i eterno», conclude prima d'andarsene.
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Sofonisba
Historical FictionSofonisba è con i suoi fratelli Annibale e Asdrubale Barca in missione diplomatica a Roma per conto del consiglio degli anziani al fine di scongiurare un secondo conflitto romano-cartaginese. In realtà nessuno crede che tale missione abbia successo...