Il gallo canta la sua melodia per annunciare l'avvento del nuovo giorno, tutti si svegliano per una nuova giornata lavorativa mentre la ragazza decide cosa fare. Vuole chiedere a Cornelia d'incontrare da sola Circe e Marzia in modo da poter socializzare senza una matrona accanto. Del resto ha quasu venti primavere e ormai gestisce come prestanome il patrimonio di famiglia senza l'aiuto di tutori o altro.
Si alza certa che ha ancora poco tempo per fare quello che vuole, del resto l'obiettivo per cui è venuta a Roma con i suoi fratelli è sicuramente prossimo al fallimento dopo sei giorni di negoziati senza il minimo progresso e solo perché nessuno dei politici romani o cartaginesi vuole fare importati concessioni all'altra città stato. Dopotutto il vero motivo di Anone il grande era addossare le responsabilità della guerra ad Annibale e non evitare la guerra; mentre il Senato romano tenta di aiutare Annone per indebolire Annibale in patria in modo da vincere la guerra più facilmente.
« Matrona Cornelia potrei chiedervi dove abitano le sue nipoti? Così che posso incontrarle anche da sola»
« Mi stavo chiedendo quando l'avresti chiesto. Vieni ti porto a casa loro così che puoi andarle a trovare»
Vanno verso una villa identica a quella di Cornelia ma più verso entroterra, lì vicino c'è un bosco di faggi da dove si sentono gli ululati dei lupi e i versi degli uccelli, le due entrano nel parco e trovano Circe e Marzia intente a studiare noiose pergamene di filosofia greca. « Vedo che vostro padre continua a farvi studiare quella roba insulsa per farvi maritare con qualche ricchissimo e spocchioso principe ellenico? Poteva chiedere al resto della famiglia qualche soldo per ripagarsi dai debiti che ha contrattato giocando a dadi»
« Sai quanto ci tiene a mantenere le apparenze, ormai è riuscito a persuadere uno dei pretendenti al trono del Epiro per maritare Circe e per io dovrei andare in sposa al principe di Macedonia. Non so perché ci tiene a farci andare aldilà del mare, ma sembra che i suoi creditori gli hanno dato un ultimatum per quanto pagare i debiti»
« Capito, allora dovrò dirlo a mio marito che sarà parecchio incavolato per la situazione, ma del resto non ho scelte. Devo salvare quella sfortunata della mia sorellina e voi mie care nipoti. Per oggi smettete di studiare e andate con la punica a divertirvi, qui ho cento quadrigati in borsa andateli a spenderli in sartoria »
Le tre ragazze prendono i soldi e corrono verso la città a fare spese pazze con i soldi della matrona, la signora le guarda con aria di felicità mitigata dalla compostezza richiesta dalla sua posizione sociale. Il trio di donne va verso una sartoria vicino al senato.
« Questa è la sartoria di Aemilia, la migliore di tutta Roma. Con cento quadrigati potremo comprarci una tunica decente a testa anche se non ne abbiamo proprio bisogno»
La sartoria è l'unico edificio che la ragazza trova un po' curato nel suo essere grezzo nella città dei romani, l'interno le sembra anonimo con quel bianco sporco dell'intonaco. Solo le vesti le sembrano appena decenti per una persona di nobili natali anche se lei è abituata alle vesti più costose grazie alle miniere d'argento iberiche.
« Circe Marzia. Carissime allora vostro padre ha dei soldi per potervi pagare i miei abiti o anche questa volta ve lo paga la zia? Ma soprattutto questa chi è?» chiede causticamente una donna dal volto rugoso e dai torvi occhi castani.
« Sono Sofonisba sorella di Annibale. Queste sono delle mie conoscenti che vogliono farmi vedere come va in città»
« Fate parte della delegazione, capisco. Non ho abiti adatti per voi,ma per le vostre amiche sì. Potrebbe sempre trovarne qualcosa di meno appariscente di quella tunica in seta che indossa adesso»
« Grazie per la sincerità»
« Non mi devi ringraziare. La verità è che sono pochissimi i nobili che si possano permettere un abito di seta in questa città; tra cui la loro zia. Ma questi pochissimi non compreranno mai abiti come il vostro per evitare lo stigma sociale di essere troppo vanitosi»
Le tre si fanno vedere e esaminare dalla sarta, che impiega tutta la mattinata e il buona parte del pomeriggio per confezionare gli abiti per loro. Sembrano tutte e tre soddisfatte del risultato e li comprano senza badare più di tanto al costo.
« Salutatemi Cornelia e ditele di mettere sotto custodia quello scriteriato di vostro padre. Non si merita d'andare in giro liberamente dopo aver perso una fortuna nelle peggiori bische di Roma»
Solo al tramonto ritornano nella villa di Cornelia, nessuno dice nulla a Sofonisba o forse il fatto che non sia in compagnia di un giovane uomo rende la cosa meno "discutibile" per i suoi fratelli e per il padrone di casa. Durante il coena tutti fanno i complimenti per il nuovo vestito della ragazza e chiedono come sia andata la gioranta con le nipoti di Cornelia.
« Perché la sarta ha chiesto di salutarvi Cornelia?»
« Perché i vestiti delle mie nipoti li pago io con i soldi provenienti dai terreni che ho ereditato da mio padre. Immagino che si chieda ancora perché non faccii sbattere in carcere per debiti mio cognato »
« Sì, immagino che l'ha detto più volte?» Domanda imbarazzata.
« Non è solo lei che lo dice, metà della città di Roma vorrebbe vedere quell'idiota in carcere e il resto si chiede perché non venga messo discretamente da parte dai suoi familiari. Purtroppo non si può fare fin quando il suo ricchissimo padre non tirerà le cuoia, allora senza la sua protezione farà quella fine che ha cercato per tutta la vita», spiega con fare appassionato Scipione senior.
« Caro, non serve accalorarsi per lui»
« No, mia cara moglie. Lui ha speso decine di migliaia di quadrigati a dadi e vuoi che non mi accalori? La vostra gens ha fatto un pessimo affare a fargli sposare vostra sorella»
Il silenzio e il gelo cala in sala; solo Scipione junior cerca di far ridere il resto dei commensali con delle barzellette, ma purtroppo per lui suo padre non ha voglia di ridere e lo gela con uno sguardo. Sofonisba è dispiaciuta di vedere il giovane romano trattato così da suo padre, ma non può intromettersi negli affari di famiglia dei padroni di casa. Poco dopo tutti vanno a dormire e la ragazza si chiede se non è interessata in qualche modo a lui.
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Sofonisba
Ficción históricaSofonisba è con i suoi fratelli Annibale e Asdrubale Barca in missione diplomatica a Roma per conto del consiglio degli anziani al fine di scongiurare un secondo conflitto romano-cartaginese. In realtà nessuno crede che tale missione abbia successo...