Diciannovesimo giorno

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La ragazza si sveglia un pochino intimorito dal futuro, sapere che l'uomo che ama è protetto da alcune divinità la spaventa.
La spaventa la somiglianza con suo fratello Annibale, da anni sente che gli dei Mormon e Baal lo aiutano nelle sue imprese e anzi sono gli artefici della strategia che l'ha portato al trionfo. Ha sempre guardato con sospetto a tale idea, pensando che gli dei sono una creazione dell'uomo o non esistano. Ora sa che esistono e chiedono un prezzo per il loro supporto, si chiede se ha un senso preoccuparsi per un uomo che non vedrà mai più nonostante la loro notte di passione.

Scende e trova frittelle di farro al miele e del latte, gli uomini sono curiosi di poter sapere qualcosa di più su i loro aggressori, per loro rimanere nelle quattro mura domestiche della villa senza far niente è uno strazio.

« Sofonisba, dovete andare al porto per ordinare al capitano di prepare la nave. Domani salpiamo verso casa» , dice Annibale

« Ma il senato ci ha chiesto di rimanere qui per trenta giorni»

« La situazione è cambiata. Chiunque vuole la mia testa riesce a colpire con facilità qui, io sono più protetto in mezzo ai miei soldati e vou a Cartagena.»
« In questo modo riuscite a salvare la faccia per aver fallito nel negoziare con Roma »

« Non sono qui per  subire le vostre insinuazioni, ricordatevi che sono il vostro capofamiglia e non devo rispondere alle vostre accuse» , le risponde adirato.

« Non devi rispondere a me. Quello che vi ho detto lo chiederà anche il consiglio degli anziani» conclude Sofonisba.

« Vi accompagno con le mie nipoti» , le dice Cornelia.

Il quartetto di donne se ne va verso la città, la loro scorta di due dozzine di soldati le accompagna silenti come tombe. Rimangono imbottigliati nel caos cittadino per ore e solo quando è mezzodì arrivano al porto fluviale.

Vedono i vari marinai impregnati di salsedine, uno di loro vestito con un po' di più di cura si posiziona davanti alle quattro donne.

« Signora Sofonisba vedo che siete in anticipo di dieci giorni. Devo preparare la nave?» Domanda un uomo muscoloso e dai capelli brizzolati.

« Sì capitano, dovete preparare è diventata calda» , risponde la ragazza.

« Non serve che mi dite cosa è successo. Le voci girano e io e i miei marinai siamo pronti a portarvi lontano da Roma il più in fretta possibile»

« Bene a domani mattina»

Se ne vanno, ben sapendo che domani sarà l'ultimo giorno che si vedranno. Arrivano a casa al tramonto, quando gli uomini li aspettano preoccupati e si mettono a mangiare insalata di farro. Sofonisba va  a dormire.

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