Capitolo 7

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"E allora resta ancora cinque minuti
Tanto lo sai che poi saranno ore
E passeremo la notte
Con i sedili in giù e con un'alba in più"

Federico

Tornare a casa non era mai stato così bello prima di allora, avevo finalmente la persona che più amavo al mondo con me e anche se ero consapevole che non sarebbe successo niente ero comunque felicissimo di poter tornare a stringere il suo corpo fra le mie braccia, anche prima di quanto immaginassi ...

Forse stavamo correndo troppo, ci eravano rincontrati da soli due giorni e già eravamo praticamente tornati insieme senza ammetterlo neanche a noi stessi,ma era quasi inevitabile, ed alla fine quello che contava davvero era che noi fossimo felici e mi sembrava che sia io che lei lo eravamo

Eravamo appena entrati dentro casa mia sperando di passare inosservati, peccato però che Wendy non fosse della stessa opinione perché appena vide Arianna cominciò ad abbaiare, di conseguenza dopo pochi secondi sulla soglia della porta dell'ingresso apparì mia nipote Mami che era stata svegliata da tutto il trambusto

Guardò anche lei Arianna con sospetto e con un voce piccola e ancora mezza addormentata disse
"Zio Fede ma chi è questa ora? Zia Vero dov'è? "

Mami era sempre stata legata a Veronica e purtroppo non aveva mai conosciuto Arianna, quindi era normale che chiedesse il motivo di questo "cambiamento".

Dagli occhi di Arianna però notai che quelle parole, nonostante fossero pronunciate da una bimba, le fecero molto male, tanto da fargli apparire una patina di lacrime su di essi.

Ero immobilizato, non sapevo cosa fare per consolare Arianna che nel frattempo era andata verso la cucina da sola, presi mia nipote e la riportai a letto, senza rispondere alla sua domanda aspettai che si addormentasse e una volta fatto andai in cucina.

"Dai, andiamo a letto..non dare peso a quello che ha detto, è solo una bambina che si è vista piombare in casa di notte suo zio con una ragazza che non aveva mai visto, è normale abbia reagito così"

Lei annuì senza guardarmi negli occhi e aspettò che le facessi strada verso camera mia

"Aspetta qui, ora ti prendo un cambio più comodo, se ti serve il bagno è in camera, le asciugamani nel mobile in basso ed uno spazzolino nuovo nello scaffale in alto" detto questo le lasciai un bacio sulla fronte ed andai in cabina armadio, al mio ritorno la trovai già nel bagno mentre si lavava i denti, le sorrisi e le lasciai la mia maglia ed i miei boxer sul lavandino per poi uscire ed infilarmi a letto
Dopo qualche minuto arrivò in camera, notavo in lei l'indecisione, non sapeva come comportarsi ma alla fine si fece coraggio e si sdraiò, averla così vicina e non poterla toccare per me era come una tortura, sentivo l'odore della sua pelle nonostante non fossimo attaccati e stavo letteralmente per impazzire.

Mi girai verso il suo lato e provai a dormire ma lei, forse pensano che dormissi, si infilò fra le mie braccia; aprii gli occhi e trovai il suo viso esattamente di fronte al mio , non resistetti più e la baciai, continuammo a baciarci per ore, il sole sorse e guardammo l'alba insieme per poi addormentarci felici e con le labbra ed i cuori gonfi

La mattina dopo venni svegliato dai miei cani che, sentendosi quasi esclusi, salirono sul letto e cominciarono a leccarmi la faccia non curanti della ragazza che stava fra le mie braccia.
Per non svegliarla mi alzai velocemente e mi preparai per portarli fuori

Piccola Stella || Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora