Capitolo 15

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"Now I'm searching every lonely place
Every corner calling out your name
Tryna find you but I just don't know
Where do broken hearts go?
Where do broken hearts go?
Yeah, the a taste of your lips on the tip of my tongue
Is at the top of the list of the things I want
Mind is running in circles of you and me
Anyone in between is the enemy"

Federico

Erano passati tre mesi da quando avevo lasciato la Calabria come un ladro, in piena notte.
La mia relazione con Arianna stava andando a puttane, lei era estremamente nervosa, intrattabile e probabilmente anche depressa ed io non riuscivo a trovare una soluzione.

Avevo ripreso ad allenarmi ed
anche il campionato era iniziato, non avevo neanche la mia famiglia vicino dato che anche loro erano dovuti tornare alle loro vite e io non avevo la possibilità di scendere giù e risolvere le cose
Nessuno sapeva della situazione perché avevo deciso di non dire nulla fino a che la gravidanza non fosse al sicuro, lo sapevano solo i suoi genitori, i miei ed i nostri fratelli anche se sospettavo che anche Paulo sapesse qualcosa (probabilmente era stata Marzia a dirglielo), perché da quando era tornato cercava di non lasciarmi mai solo ed appena mi vedeva estraniarmi cercava un modo per distrarmi.

Come ogni mattina da tre mesi a quella parte chiamai Arianna che mi rispose dopo pocho squilli

"Federico"
"Ari come state?"
"Il bambino sta benissimo, oggi andiamo a fare la visita e vediamo se ci fa vedere se è maschio o femmina, ieri ho fatto delle analisi generiche per vedere se ci fossero problemi ma è sano come un pesce, sono io che non sono capace neanche ad essere incinta e sono obbligata a stare in un letto come una vegetale"
"Ari non dire così, sei la mamma o meglio futura mamma migliore del mondo per me, lo sai. Oggi mi fate un video della visita? , vorrei scendere ma"
"Ma ovviamente non puoi, come sempre del resto. Vabbe buona giornata Federico, stasera ti mando il video di tuo figlio"

Non mi fece neanche rispondere e staccò, non sapevo veramente più come fare a sopportare una situazione del genere.

Andai ad allenarmi e siccome ero distratto non riuscii ad azzeccare manco un passaggio, l'allenatore mi spedì direttamente a casa e mi comunicò che non mi avrebbe convocato per la partita di sabato se avessi continuato con questo atteggiamento
Uscii dal campo incazzato con il mondo, desideravo rompere tutto ma dovetti aspettare di uscire dal centro di allenamento almeno..

Quando arrivai a casa trovai come al solito i miei cani aspettarmi, ma neanche loro riuscivano a colmare il vuoto che sentivo, cominciai a rompere ogni cosa che mi trovavo avanti fino a che non decisi di calmarmi ed andare a correre per sfogarmi un po'.
Corsi per ore, fino a che non si fece sera e quando arrivai a casa trovai varie chiamate sul telefono fisso di alcuni miei compagni di squadra.

Richiamai Paulo che mi invitò a passare una serata con lui in discoteca per svagare un po' la mente, all'inizio tentennai perché forse non era il caso ma alla fine accettai.

Mi preparai velocemente e alle 23:00 Paulo bussò al citofono, scesi e non portai nemmeno il cellulare dietro, lo avevo rotto insieme ad altre cose nel pomeriggio
Arrivammo al locale ed era pienissimo nonostante fosse giovedì. Cominciai a bere per distrarmi e in mezz'ora già ero andato, Paulo mi guardava severo ma ignorai il suo sguardo e decisi di andare a ballare.

Mentre ballavo all'improvviso sentii qualcuno strusciarsi su di me, non avevo molta resistenza e la lasciai fare, dopo poco il ballo si trasformò in preliminari e allora mandai tutto a puttane e decisi di prendere la ragazza per mano e portarla da qualche parte, uscii dal locale e lei mi portò in macchina a casa sua dove facemmo sesso tutta la notte, ero veramente fuori di me tanto da non accorgermi che lei aveva anche fatto delle foto.

Piccola Stella || Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora