Capitolo 9

1.6K 43 1
                                    

"E se non è con te
E se non era un posto raggiungibile
Allora io mi fermo e smetto di cercare
Se non sei tu la casa io non so più abitare
[...]
Con te, che mi sai dimostrare ogni giorno che passa che non c'è niente da temere ma così tanto da tenere "

Arianna

Appena Federico chiuse la porta di casa mia capii di aver fatto una stronzata colossale.
Avevo passato anni e anni a pregare di poter tornare a sentirmi viva come mi sentivo con lui e probabilmente avevo appena mandato all'aria tutto.

Federico era diventato la mia casa dal primo momento in cui i suoi occhi avevano incontrato i miei, le sue braccia erano il mio porto sicuro e i suoi occhi erano la mia ancora nel mare infinito che rappresenta la vita.

Sono sempre stata una ragazza molto determinata, crescere con un fratello malato di cuore e un fratello perfetto in tutto mi aveva resa inconsciamente competitiva , avevo sempre dovuto lottare per ottenere l'attenzione dei miei genitori che dopo la malattia di mio fratello avevano come dimenticato la mia esistenza e questo mi aveva fatto sviluppare una personalità molto particolare e quasi difficile; avevo bisogno costantemente di approvazione da parte del mondo esterno e allo stesso tempo pretendevo il massimo da me.

Questo lato del mio carattere però stava rovinando sul nascere la mia relazione, avevo il terrore che qualcuno potesse criticarmi giudicandomi inadatta per la figura di Fede, non avrei potuto sopportare migliaia di persone che mi insultavano, mi avrebbero distrutta e in quel momento della mia vita non potevo assolutamente permettermelo.
Scoppiai in un pianto incontrollabile e non sentii neanche la porta di casa sbattere, dopo neanche due secondi mi trovai nelle braccia confortanti della mia migliore amica

"Amore mio, che ti ha fatto quel cretino?"

"Lui niente, sono sempre io che rovino tutto"

"Non essere sempre così drammatica, sicuramente chiarirete"

"Non penso, non so neanche se voglio farlo, non posso costringerlo a stare vicino a una persona come me, lui ha bisogno di qualcuno che lo supporti non di una che lo fa stare male come faccio io"

"Anna non pensare neanche a cose del genere, sei la persona migliore che conosco e sei l'unica che riesce a supportarmi nei momenti critici, hai così tanto amore che potresti viverci tre vite, ora puoi dirmi cosa è successo per farti stare così? Il viaggio era andato così bene.."

"Si è arrabbiato perché non voglio andare allo stadio domenica sera, non posso espormi così tanto, dopo c'è anche la festa scudetto e ci sono mille fotocamere puntate su di loro, non stiamo insieme neanche da una settimana, cosa direbbe la gente?"

"Non ci credo, hai veramente paura di quello che la gente possa pensare...chiamalo immediatamente e digli che andrai e sarai lì per lui, se te lo ha chiesto è importante, se vuoi verrò anche io"

"Non mi sembra il caso, ci sarà anche la fidanzata di Paulo, non vorrei situazioni imbarazzanti"

"Lo farei solo per te e ignorerei quei due, tanto non mi interessa della loro falsa storia perfetta"

Mi calmai e la strinsi più forte, alla fine aveva più lei bisogno di me che io di lei, si era praticamente innamorata di un ragazzo che era costretta a vedere tutti i giorni e spesso con la fidanzata, che abitava con lui nell'attico del nostro palazzo

Piccola Stella || Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora