Brian si sveglió sentendo qualcosa stringergli la vita.
Confuso, controlló spostando inconsciamente la mano verso il basso.Peli.
Sará colpa di Freddie, lui e i suoi gatti in giro per casa.
Guardó meglio, capelli biondi.Roger.
Era appiccicato alla sua pancia e le sue braccia lo stringevano delicatamente.
Il chitarrista sorrise.
In poco tempo fece scomparire il sorriso dal suo viso al ricordo della sera precedente.
Non faceva altro che dimenarsi, piangere, pregare di non essere ferito.
Cercó di muoversi, per andare verso la cucina, ma il batterista saldó la presa con un piccolo gemito.Il riccio non volle piú muoversi, ma, doveva assolutamente andare in bagno.
Accarezzó i capelli del biondo e lo spostó delicatamente.Doveva rimediare al suo problema mattutino.
Si alzó e andó a lavarsi e a fare tutto quello che faceva di solito, sempre con orecchie vigili nel caso Roger si svegliasse.
Era il fratellino che non aveva mai avuto, gli voleva molto bene e avrebbe fatto di tutto pur di farlo stare bene.
O almeno, così diceva la parte ragionevole di Brian, visto che l'altra era piene di idee e immagini del Batterista... Diverse.
"Bri?" sentì dire dalla stanza accanto.
Sorrise a sé stesso e andó a controllare.
"Buongiorno Roggie!" mormoró il riccio sedendosi sul suo letto.
"Come stai oggi?""Io s-sto bene, credo" rispose il piú piccolo grattandosi la testa e guardandosi le mani pallide.
La mano del chitarrista scivoló sulla nuca del piú piccolo, massaggiandola lentamente.
"Roger, dovremo parlare con gli altri, Freddie e John potrebbero solo aiutarti." addolcì il tono Brian accarezzandogli ancora la nuca.
"N-no. Non voglio." disse duro Roger.
"N-non mi vedranno piú c-come prima."
Il biondo abbassó la testa giocando con i bordi del cuscino."Roger, guardami." quasi ordinó.
Il batterista scosse la testa rifiutando velocemente.
"Roger."
Qualcosa nella voce di Brian lo costrinse ad alzare lo sguardo verso di lui.Il chitarrista lo guardó con aria seria e intrecció le sue dita tra i capelli del piú piccolo.
"Glielo diró io se vuoi, non farebbero mai nulla del genere, sono dei coglioni, ma non così tanto"
Il biondo spalancó gli occhi.
"D-davvero lo faresti?"Il riccio sorrise annuendo con il capo.
"Ma per f-favore dillo quando non c-ci sono"
"Anche ora, Roggie" sorrise.
Roger amava il modo dolce in cui Brian lo chiamava.
Roggie.
Neanche sua madre l'aveva mai chiamato così, ma con il chitarrista era diverso.
Sembrava che si conoscessero da anni dal modo in cui si parlavano e si sfioravano.Una volta rimasto solo nella stanza il batterista, si rannicchió nuovamente nel letto cercando di chiudere nuovamente gli occhi, nonostante la nausea che provava.
"No, Freddie, Novembre non ha 31 giorni", Brian sentì la voce annoiata di John.
"Sì, invece!" sostenne il cantante.
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Just Mine [Maylor]
Fanfiction1973, Londra. Un avvenimento traumatizza la vita del nuovo batterista dei Queen. In un Pub della sua cittá, viene drogato e abusato. La sua vita stava cadendo a pezzi. Se non fosse stato grazie a Brian, ai suoi baci, alle carezze, alle nottate nello...