Chapter 30.

1.1K 55 271
                                    


"Non osi toccarlo."

Roger rimase immobile dietro il corpo alto di Brian, che si era posto davanti a lui per difenderlo.

Micheal scansó la mano che gli aveva afferrato il braccio e ridacchió.
"Oh, signor May, come mai si è alzato?
Dovevo solo dare una lezione a mio figlio-" così dicendo si sporse verso il biondo tremante.
"Così irrequieto..."

"Le ho detto." scandì duro il chitarrista "Di non toccarlo."
Il ragazzo sfidava l'uomo con lo sguardo, disgustato da tale comportamento.

"È mio compito educarlo, è mio figlio, posso farci quello che voglio." ghignó il padre.
"O no Roger?

Il riccio spinse leggermente l'uomo, prendendolo per il colletto della camicia.

"Che cazzo ti prende?" domandó Taylor sprezzante.

Gli occhi di Brian erano oscurati dall'ira e niente sarebbe riuscito a placarlo.

"Non si azzardi, mai piú"

"Oh, dottor May, mi vuole fare la morale?
Hai ingaggiato un bodyguard, femminuccia?"

Winifred sussultava coprendosi la bocca con il dorso della mano.
Mise una mano sulla spalla della figlia e con voce tremante mormoró un
"Clare, vai di sopra, per favore."

La bambina aveva osservato la scena inflessibile e con occhi severi.
A soli 10 anni, era capace di apparire molto autoritaria.

"No.
Voglio assicurarmi che Roger non si faccia male."

"Clare-"

"NON ME NE VADO!"

Taylor rise amaramente.
"Vuoi vedere come gli romperó il naso, Clare?
Fa attenzione, potresti essere la prossima."

La ragazzina guardó il padre negli occhi.
Scansó la mano della madre e si avvicinó all'uomo.
"Lurido bastardo"

Uno schiaffo violento fece cadere a terra la bionda che non abbassó ugualmente lo sguardo.

"Clare!" Roger la raggiunse accarezzandogli la guancia ferita con dita tremanti.

"Sto bene, Roggie" sorrise lei.

Brian fissava tutto con i pugni serrati e uno sguardo feroce, mentre la madre si affrettava a stringere a sè la figlia.

"Insolente irrispettosa" mormoró Micheal.

Il batterista si alzó in piedi alzando lo sguardo.
"Non farle mai piú del male.
Avviseró la polizia, ti avverto."

"Uh! Che spavento! Andiamo mammoletta, sei stato tu a provocare questo o no?"

"Hai sempre tormentato me, perchè devi farlo anche con lei?" mormoró il biondo.
"Pensi sia da veri uomini picchiare dei bambini, no?"

"Oh piccolo pacifista, ascolta meno John Lennon e guarda la realtá.
Per avere rispetto bisogna darle." disse il padre.
"Guarda qui"

Micheal alzó una mano per dargli un pugno sulla gota e immediatamente il ragazzo si paró il viso con le braccia tremanti.

L'uomo rise ritraendola.
"Vedi?
Avevi paura, no?
E perchè? Perchè sei terrorizzato da me, non riesci a guardarmi negli occhi."
"Eri obbediente un tempo, non ti piacevano i lividi..."

Il chitarrista cercava di trattenersi e non buttare l'uomo a terra, ma non avrebbe resistito a lungo.

Roger era profondamente scioccato, confuso.
Si portó una mano alla fronte respirando lentamente.
"Sei solo uno stronzo." mormoró.

 Just Mine [Maylor]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora