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"Ora posso vederlo?" chiese Bucky.
"È passato solo un' ora dall'intervento-"
"Ti prego, Bruce, ti prego"
"Lascialo entrare, non può fare niente di male" disse Tony.
Bucky entrò nella stanza, prese una sedia e si sedette vicino al letto.
"Steve, riesci a sentirmi?"
Ci fu un lungo silenzio.
"Quello che hai fatto oggi, è stata una delle cose più pericolose che hai fatto mentre eri via....ma hai salvato la vita di Natasha...ĺnon dico che sei giustificato ma...noi non scambiamo vite" e gli scese una lacrima sul viso.
"Bucky" Steve sussurrò.
"Sono qui" e gli prese la mano.
"La schiena" gli occhi di Steve erano lucidi "io non-" e sui monitor i valori iniziaro ad salire rapidamente.
"BRUCE, TONY!" e Steve si lasciò trascinare nel buio.

Steve si svegliò.
Fece una smorfia quando cercò di mettersi seduto, ma la schiena non faceva più così male. Era da solo nella stanza, quindi decise di uscire.
Arrivò nel salone ma non c'era nessuno.
"Capitano, non dovrebbe essere alzato" disse Natasha sorridendo.
"Ciao Nat"
"Ciao Steve"
"Stai bene? Non ti sei fatta male?"
"No, il massimo che ho avuto sono delle scottature sulle braccia e sul viso. Come va la schiena?"
"Meglio, sono riuscito ad alzarmi. Siamo soli?"
"Si, sono tutti in missione. Sono rimasta perché devo ancora riprendermi, e per farti da babysitter" disse lei ridendo.
"Puoi farmi un caffè? Giusto per svegliarmi?"
"Certo che si, Capitano"
"Vado un attimo a cambiarmi"
Steve entrò in camera sua e sul suo letto vide un biglietto.

Se ti svegli, chiamami.
-B

Steve prese il telefono che si trovava nel suo comodino e compose il numero di Bucky.

Bucky si stava dirigendo con la squadra sul jet, pronto a tornare alla base, quando sentì qualcosa vibrare nella sua tasca.
"Qualcuno ti sta cercando, uomo di latta"
"Stai zitto, piccione"
Quando vide che era Steve, si blocco incredulo.
"Io arrivo subito, è una chiamata urgente" e rispose.
"Steve?"
"Si, sono io"
"Ti sei svegliato. Ti senti bene, è tutto okay?"
"Si, si tranquillo, sto abbastanza bene. Nat mi ha detto che sei in missione."
"Si ma sto tornando adesso"
"Allora sarò qui con il mio caffè, ad aspettarti"
"Va bene. Steve?"
"Si?"
"Ti amo, tantissimo"
"Anche io, ci sentiamo a casa"
"Si, a tra poco"
Bucky chiuse la chiamata e quando si girò vide Sam e Tony che lo guardavano.
"Cosa c'è?"
"Dalla tua faccia, si capisce che Steve è sveglio" disse Tony ridacchiando mentre rientrava.
"Cupido e le freccie dell'amore" e Sam scoppiò a ridere.
"Sam, SMETTILA"

"Qui ho una bellissima carta"
"Ti prego Nat, ho già pescato tre volte di fila"
"Oops, scusa tanto" e Nat buttò un +4 a Steve.
"MA ANDIAMO" Disse esasperato mentre pescava.
"Dove sono i miei morti viventi?" Disse Tony entrando nel salone.
"Sempre gentilissimo come al solito" disse Nat.
"Rescuscitato dopo 3 giorni, direi quasi meglio di Gesù"
"Sono rimasto svenuto per tre giorni?"
"Bè, non proprio. Hai urlato un paio di volte il primo giorno, poi sei diventato una specie di vegetale ma si, svenuto per tre giorni"
Sam entrò nella sala.
"Capitano, ti vedo bene" e gli diede una pacca sulla spalla.
"La prossima volta evita di farci prendere questi spaventi"
"Ricevuto" e sorrise.
"Qualcuno vuole del caffè? È appena fatto"
"Assolutamente si" risposero in coro Sam e Tony e, insieme a Natasha, si diressero in cucina.
La porta si aprì e Bucky entrò nel salone. Quando vide Steve, gli andò incontro, gli prese la faccia tra le mani e lo baciò. Steve approfondì il bacio e Bucky sentiva perfettamente il sapore di fragole e caffè nella sua bocca, un qualcosa di paradisiaco.
"Ti avevo detto che sarei tornato per quel bacio"
Lui sorrise.
"Mi sei mancato, Steve" Bucky voleva abbracciarlo, ma aveva paura di fargli male alla schiena, quindi fu Steve ad abbracciarlo.
"Stavo davvero iniziando a preoccuparmi, come ti senti?"
"Bruce e Tony mi hanno aiutato moltissimo, ma anche il siero ha fatto il suo lavoro. Sto bene, non del tutto guarito, ma sto bene" e sorrise.
"Ho una sorpresa per te"
"Di cosa parli?"
"Sii paziente, piccolo Stevie" Bucky prese una busta e tirò fuori un set di tempere e pennelli.
"Lo so che preferisci i pennelli alle matite"
Steve li prese.
"Sono bellissimi, grazie" e Bucky lo baciò sulla fronte.
"Tutto per il mio piccolo asmatico"
"Non ho più l'asma"
"Allora perché respiri a fatica?"
"Perché sto male"
"Certo punk, ci credo"e si misero entrambi a ridere.

Tutti stavano mangiando. Era da tanto che non si sedevano tutti insieme a mangiare; era così bello stare in compagnia.
"Quando possiamo tornare in missione, Tony?" Chiese Natasha mentre prendeva una fetta di pizza con le patatine.
"Tu puoi riniziare quando vuoi, il suicida, come minimo una settimana"
"Una settimana? Ma oggi mi sento bene"
"Non discutere con me, Steve; con la frequenza con cui ti metti in mezzo a situazioni pericolose, è un bene per tutti se stai in panchina."
"Ma-"
Bucky si girò verso Steve.
"Anche durante la guerra hai fatto così e sei quasi morto, ammazzato dai nazisti e sei andato a schiantarti, di proposito; quindi, per una volta, lascia che siano gli altri a fare il lavoro pericoloso"
"Va bene" disse alzando gli occhi al cielo, prendendo un fetta di pizza.
"Ehm"
"Si?"
"Non ti ho visto alzare gli occhi al cielo, vero Rogers?"
"Io? No, non lo farei mai"
Steve stava per prendere l'ultima fetta di margherita ma Bucky la presa per prima.
"Non ci pensare neanche, lo sai che-"
"È la tua preferita? Certo, per questo la mangierò" e Bucky ne morsicò un pezzo.
"Okay, va bene" Steve si alzò da tavolo e si diresse verso la porta, che dava sul giardino.
"Vuoi la guerra Bucky?" disse prendendo la sua medaglietta dalla tasca "e allora l'avrai."
Bucky si toccò il petto e sentì che mancava qualcosa.
"Tu, brutto piccoletto asmatico-"
"Se ci tieni  vieni a prenderla. Vediamo se il piccoletto ti batte"
"Te la sei cercata" e appena Bucky fu a qualche passo da lui, Steve iniziò a correre.
Gli altri Avengers si affacciarono alle finestre ridendo, mentre si godevano la scena.
"NON PENSARE DI BATTERMI, HAI SEMPRE FATTO SCHIFO IN CORSA"
"MENO CHIACCHIERE E PIÙ VELOCITÀ" poi lui accelerò. Bucky corse più veloce che potè ma era nettamente in svantaggio, allora rallentò e si sedette in mezzo al campo.
"Hai vinto. Mi arrendo, torna qui"
Alla sua sinistra, vide la medaglietta dondolare, la prese e se la rimise al collo.
Steve gli porse la mano per alzarsi e si fece aiutare e si incamminarono verso l'entrata.
"Promettimi che non farai niente di pericoloso mentre sono in missione, e che staraì più attento con le altre missioni."
"Io sto-"
"Sul serio Steve, senza di te, io sono niente"
"Non è vero. Sei un uomo gentile, paziente, intelligente, amabile, avvolte stupido"
"Oh grazie-"
"Ma puoi essere quello che vuoi, con o senza di me"
Bucky lo baciò.
"Io non voglio essere niente senza di te" disse rientrando nella base.





grenade 💥 [stucky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora