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Bucky e Sam erano fuori a parlare. Bruce gli stava spiegando, nei dettagli, che cosa era successo durante quei cinque anni, e come le persone che erano rimaste avevano fatto di tutto per salvarli.

"No. Per favore, non andare" disse Steve prendendo la mano di Bucky mentre lui usciva dalla infermeria.
Bucky si girò, gli prese la testa tra le sua mani e li baciò in fronte.
"Sarò qui fuori ad aspettarti, non preoccuparti" e Bucky uscì fuori, nel giardino dell'ospedale nel Wakanda. Lui stava li, e guardava la città ripopolata che festeggiava il ritorno dei loro cari.
"Bello non è vero?"
"Non dovresti essere a letto, Tony?"
"Non mi piace restare tanto a riposo. Allora, Steve come sta?"
"Sta bene. Grazie ai medici si rimetterà subito"
"Come sempre"
"Papà!" E Morgan uscì ad abbraciarlo.
"Ciao tesoro. Bucky, lei è mia figlia Morgan"
Lui si abbassò e gli tese la mano.
"È un piacere conoscerti"
Lei gli strinse la mano e gli fece un sorriso.
"Lo zio Steve mi ha parlato di te"
"Davvero?"
"Siii. Ha detto che sei l'amore della sua vita"
E Bucky divenne tutto rosso e Tony si mise a ridere.
"È vero che hai un braccio di metallo?"
Bucky glielo mostrò e Morgan rimase sbalordita.
"Posso attaccarti degli stickers? Ti preeego"
"D'accordo"
Lei tutta contenta lo abbracciò e poi tutti e tre si sedettero sulle panchine del giardino e Tony osservò la scena.

Sam scoppiò a ridere quando lo vide così.
"Ma come ti sei conciato?"
"La figlia di Tony insisteva. Almeno c'è un po' di colore su tutto il grigio"
"Hey Cap! Sei pronto a partire?" Chiese Sam vedendolo uscire con la tuta del viaggio del tempo.
"Sempre pronto" rispose lui.
Steve scese gli scalini del retro della casa di Tony con la valigetta con dentro le gemme.
"Sicuro che vuoi andarci da solo?" Chiese Bruce.
"Non ci metterò molto. Devo solo riposizionare le gemme al loro posto e poi tornerò qui" disse Steve salendo sulla piattaforma.
"Peggy sarà felice di sentire che ce l'abbiamo fatta" disse infine prima di scomparire.
Peggy. Tornando indietro ha visto Peggy. Non solo, credo si siano anche parlati. Ma perché non me lo ha detto? Forse perché non ci siamo proprio visti da quando siamo tornati. È andato in infermeria e non l'ho visto fino a questo momento. Io... Come ho potuto essere così stupido. Era tutto quello che voleva. Non voleva me ma lei. Come ho potuto pensare che potessimo essere fidanzati quando avrebbe potuto scegliere tra me e lei... Spero solo che vivrà una bella vita.
La sua teoria sembrava corretta. Steve tardava ad arrivare. Bucky stava salendo le scale del portico, strappandosi gli adesivi dal braccio, quando la macchina si riaccese. Lui si girò di scatto e vide Steve insieme a Nat.
"Oh mio dio Nat" Bruce la abbracciò e lei sorridendo salutò gli altri. Mentre Bruce, Sam e Clint, che sentendo il frastuono era uscito per vedere cosa era successo, salutavano Nat con lunghi abbracci e con qualche battuta, Steve aveva raggiunto Bucky nel portico.
"Hey Buck, vieni a festeg-" disse Steve che lasciò morire la frase vedendo la faccia di lui.
"È tutto okay?" Chiese appoggiando una mano sulla spalla di Bucky.
"Si si, tutto bene"
"Bucky. Non fare così. Parlami. Io sono qui per te"
"Pensavo saresti rimasto con Peggy. Tu non me ne avevi parlato e il mio cervello ha iniziato a pensare e non smettevo di-"
"Hey guardami. Sono qui per te. Si è vero, ho visto Peggy. Abbiamo parlato e le ho raccontato di noi"
"Cosa?" Disse lui mezzo stupito con gli occhi lucidi.
"Era davvero felice per noi. Dico sul serio. Lei è sposata adesso e io sto con una persona meravigliosa. Entrambi abbiamo una vita adesso. Non potevo buttare tutto all'aria per una donna che ho conosciuto decenni fa. Ora sto con una persona migliore. Scusa se ti ho fatto preoccupare ma aveva dovevo fare delle cose e ho tardato"
"Che tipo di cose?"
"Riportare qui Nat e un'altra cosa"
"E cioè?"

"Okay, ora che le gemme sono apposto possiamo andare" disse Nat.
"In realtà c'è un'ultima cosa che dovrei fare. Se tu vuoi già partire-"
"Non provare a mandarmi via, Captain Suicida. Non ti lascerò da solo. Che cosa dobbiamo fare?"

Bucky stava disteso nella neve, tremante per il freddo e per il dolore acuto che proveniva da braccia e gambe. Vide una figura bassa camminare verso di lui. Nonostante non ci fosse il sole, lui non riusciva a tenere gli occhi aperti.
"Ti abbiamo trovato" e lui perse conoscenza.
Bucky si risvegliò ore dopo. Si trovava dentro una grotta e lui aveva dormito sopra una brandina. Un fuoco al centro della grotta riscaldava l'ambiente. Lui cercò di alzarsi ma un fitto dolore gli trapassò il braccio.
"Hey no, rimani disteso. Hai il braccio rotto"
"Tu chi sei?"
"Mi chiamo Natasha Romanoff. Ma puoi chiamami Nat"
"Dove mi trovo adesso?"
"In una grotta di fortuna. Non muoverti, potresti farti male. Io torno subito"
Lui si guardò intorno.
Se voleva uccidermi, lo avrebbe già fatto.
Lei torno di nuovo nella grotta e un uomo, con della legna in braccio, ricoperto da un folto cappoto, entrò insieme a lei. Il ragazzo appoggiò la legna e abbassò il cappuccio.
"Bucky!"
"Steve, sei tu?!"
Steve si sedette vicino a lui e gli prese la mano.
"Come stai?"
"Uno straccio a dirla tutta, ma come hai fatto a trovarmi?!"
"La mia amica conosce bene il posto. Sono davvero felice che stai bene"
Bucky sorrise. Avrebbe tanto voluto baciarlo, ma con delle persone in giro non gli sembrava giusto. Invece Steve lo fece e mentre lo baciava, una lacrima scendeva dal suo occhio.
"Ti amo così tanto e non lascerò che niente di male possa succederti ancora"
In quel momento, tra le parole dolci e le carezze di Steve, lui crollò di nuovo.
Quando si svegliò, era su un camion con i suoi compagni.
"Dov'è Steve?" Chiese come prima cosa.
"Tranquillo Buck non agitarti. È alla base. Gli abbiamo appena comunicato che sei vivo. Non ti mollerà più quando saprà che sei vivo?"
"Di cosa parlate?"
"Andiamo Barnes. Lo sappiamo tutti come vi guardate voi due. Sembrate me e la mia ragazza" e tutti scoppiaroni a ridere.
"Quindi quand'è che vi fidanzate ufficialmente?" e altre risate e domande piombarono a bomba e Bucky cercò di coprirsi con la coperta che gli avevano dato.
Era solo un sogno, un sogno così vero.
"Allora Steve, possiamo andare?" Chiese Nat guardando il camion di soccorso andarsene.
"Certo. Torniamo a casa"

Bucky, che aveva fermato le lacrime per tutto il racconto, ora piangeva di felicità, senza sapere cosa dire.
"Sei tornato indietro solo per salvarmi?"
"Lo avrei rifatto altre cento volte"
Bucky sorrise, asciugandosi delle lacrime.
"Ti amo da morire" e si baciarono.
"Hey piccioncini, è ora di andare alla festa" disse Sam.
"Riesci sempre a roviare tutto" rispose Bucky e tutti si diressero verso il giardino della casa di Tony.

Bucky stava dormendo quando Steve di corsa entrò in camera per cambiarsi. Bucky cercò di parlare ma dalla sua bocca uscì solo uno strano suono.
"Giorno Buck" disse Steve baciandolo in fronte.
"Hai una missione?"
"Si. Un problema sulla 5th Avenue. Un enorme mostro o qualcosa del genere. È urgente"
"Devo venire anche io?"
"No resta pure a letto"
"Steeevie"
Steve si girò prima di uscire.
"Che c'è?"
"La spilla" disse Buckh staccandosela dalla maglia.
"Sei tu la mia spilla fortunata" disse lui prendendola comunque. "Ci vediamo stasera. Ti amo"
"Anche io" e Steve scomparve completamente.
Bucky fissò il soffito, ripendando a quando solo una settimana fa era in luna di miele a Bora Bora e la sua unica preoccupazione era se voleva farsi una nuotata oppure passare tutto il giorno a letto. Si rigirò la fede al dito metallico e poi si alzò dal letto e uscì in giardino, in tempo per vedere Steve in sella alla sua motocicletta, che lo salutava con la mano.
Lo guardava andarsene e pensava a quanto la sua vita non potesse andare meglio.

FINE

grenade 💥 [stucky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora