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Nat rimase zitta finché non sentì che se n'erano andati. Prese il telefono che aveva in tasca, schiacciò un pulsante e automaticamente la sua posizione venne inviata alla base per chiedere aiuto. Lei aprì le mani e vide che Scott si stava ripendendo.
"Hey Scott, sei tutto intero?"
"Si, ci sono"
"Ho bisogno che mi aiuti, ho la gamba incastrata"
Lui saltò giù dalle sue mani e pochi secondi dopo, loro erano entrambi fuori.
Una delle loro macchine arrivò e Tony e Bucky uscirono in fretta.
"Oh cazzo. Nat cosa è successo?" Chiese Tony mentre l'aiutava ad alzarsi.
"Eravamo in m-macchina, c-c-ci hanno investiti e abbiamo p-perso i sensi. Quando mi sono risvegliata, ho v-visto Steve che combatteva contro Rumlow e-" lei aveva iniziato a balbettare così frequentemente che non si sentiva più la lingua.
Lei guardò Bucky e iniziò a piangere.
"Lui ha sparato a Steve e lui è-è caduto nel fiume. Ho paura che sia morto" e lei si coprì il volto dalla disperazione.
Bucky non riusciva a capire le parole che Natasha gli aveva rivolto ma, in realtà, il suo cervello si rifiutava di capire o solo accettare quelle parole. L'amore della sua vita non poteva esserse andato come nei suoi incubi, non poteva essere. Non adesso che lo aveva riavuto indietro. Non proprio adesso.
Nat lo abbracciò forte mentre piangeva e quando la strinse, anche a lui, senza accorgersene, iniziò a piangere.
Tony e Scott, increduli di fronte al fatto che se ne fosse andato, andarono in perlustrazione.
"Mi dispiace, avrei dovuto fare qualcosa" disse mentre tornavano alla base.
"Avevi la gamba bloccata, non potevi fare niente" disse cercando si nascondere la voce spezzata. Appena sceso dalla macchina, andò nella sala conferenza, accese il computer e cercò il gps della medaglietta che Steve teneva sempre al collo. Gliel'aveva messa di nascoto mentre dormiva un paio di mesi fa.
La posizione era segnata vicino alla base, allora lui uscì e vide Tony ritornare assieme a Scott.
Tony gli consegnò la sua medaglietta.
"Lo cercherò senza sosta"
Lui annuì e Tony ripartì in volo.
Nat stava raccondando l'accaduto agli altri quando Bucky si ritrovò nel salotto.
Tutti lo guardarono e Sam si alzò, anche lui con la faccia cupa. Non ebbe neanche il tempo di dire il suo nome che Bucky corse in camera di Steve a cambiarsi. Sam lo seguì e vide che si stava mettendo la tuta per le missioni.
"Dove stai andando?"
"A cercarlo"
Sam lo prese per un braccio.
"Sei sconvolto adesso, dovresti restare-"
"Non me ne starò qui ad aspettare che lo trovino, vivo o morto" e a quelle parole, iniziò a tremare leggermente e cercò di trattenere le lacrime.
"Allora vengo con te"

Sam e Bucky raggiunsero Tony e Scott alla ricerca. Bucky lo cercò via terra mentre gli altri lo cercavano via aerea. Lo cercarono finché il sole iniziò a tramontare ma Bucky non voleva fermarsi.
"Dobbiamo andare a casa Buck" disse Sam.
"No, non adesso"
"Bucky-"
"Lui non può essere andato così lontano, io-"
"Non voglio perdere un'altro amico" e Bucky si girò di colpo vedendo delle lacrime sul volto di Sam.
"Andiamo a casa. Lo cercheremo quando sarà spuntato il sole"
Bucky annuì e ritornarono alla base.
Non riuscì a dormire neanche un solo minuto e gli incubi non gli lasciavano spazio per pensare. Si ripeteva mentalmente che non era morto, che non poteva essersene andato senza averlo salutato, finché non lo avrebbe visto con i suoi occhi non ci avrebbe mai creduto.

Ci furono tre giorni di ricerche senza sosta. A Bucky era stato imposto dagli altri di rimanere a casa e cercare di dormire, visto che aveva gli occhi molto scavati. Stava bevendo del caffè nella cucina quando Tony rientrò.
"Bucky dobbiamo parlare"
Lui uscì dalla cucina con un faccia pensierosa.
"Devo farti vedere una cosa"
Tony lo accompagnò alla sala conferenze e fece partire un video.
Era un video registrato da uno degli scagnozzi dell'Hydra e si vedeva benissimo la morte di Steve. Lo sparo nella pancia, la caduta dal ponte, si vedeva tutto.
Lentamente le speranze di Bucky di ritrovarlo vivo si stavano spegnendo, affievolendo come la fiamma di una candela. Sentiva il petto diventargli pesante ma allo stesso tempo diventare così vuoto. Sentiva la faccia andargli a fuoco e il fiato farsi corto; e quando Tony gli fece vedere il suo scudo pieno di gocce di sangue sentì il cuore esplodergli in petto e la vista appannarsi. Tony cercò di calmarlo ma era come se Bucky fosse distante kilometri e kilometri, come se fosse in un'altra dimensione. Sentì qualcosa risalire il suo stomaco e corse il più velocemente possibile in camera di Steve, che era più camera sua della sua propria stanza, chiuse la porta a chiave, corse in bagno e vomitò la colazione. I capelli, che gli erano ricrescuti durante i suoi mesi in missione, gli ricadevano sugli occhi e pianse, seduto sul pavimento del bagno finché non riuscì più a farlo, poteva solo singhiozzare.
Rimase tutto il giorno seguente in camera sua, ripensando a tutti i bei momenti vissuti insieme a lui e a tutte le bellissime cose che avrebbero potuto fare e si sentiva terribilmente colpa perché se fosse rimasto con lui quel giorno non sarebbe morto, è stata solo colpa sua.
"Bucky...s-sono Tony. Possiamo parlare un attimo?"
Lui si asciugò le ultime lacrime che gli erano rimaste sul volto e aprì la porta. Nonostante Tony fosse ridotto meglio di lui, si vedeva chiaramente che aveva pianto e che aveva bevuto parecchio.
"Steve mi aveva detto di darti questo se quando ti fossi svegliato, lui non ci fosse stato. Credo che sia tuo diritto leggerlo"
Aprì il foglietto che diceva:

Se ti manco,
puoi sempre contare sulle stelle.
-Steve

Ma non ha alcun senso. Perché avrebbe dovuto scrivere queste cose? Le stelle...
E Bucky ebbe un colpo di fulmine.
"La spilletta della stella, l'hai fatta tu?"
"Si" e poi Tony intuì quello a cui lui stava pensando "Ma non l'ho mai vista indossata"
"La nascondeva sotto il colletto, in modo che non cadesse"
I due si guardarono per un attimo e corsero nella sala conferenze e fecero ripartire il video della morte di Steve.
"Stop" disse Bucky, si avvicinò allo schermo e puntò alla mano di Rumlow, che aveva un piccolissimo oggettino azzuro nella mano.
"Ha preso lui la spilla"
"Lui saprà sicuramente dove si trova" disse Bucky fissando Tony.
Avevano entrambi lo stesso sguardo, pieno di speranza, odio e di vendetta.
Tony rintraccio il segnale gps della spilla e lo localizzò a Philadelphia.
"Chiama gli altri mentre io faccio ancora delle ricerche"
"Andiamo a prendere quel figlio di puttana" disse Bucky uscendo.

Lo massacrerò di botte per tutto quello che ha fatto. Per tutto quello che ha fatto a Steve.

grenade 💥 [stucky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora