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Bucky voleva disperatamente dormire con Steve ma lui non gliel'aveva permesso perché sapeva che non avrebbe chiuso occhio.
Erano le dieci e Steve era ancora nel letto.
Era immerso in un sonno abbastanza profondo ma grazie al suo istinto, sentì che qualcuno era entrato nella stanza.
"Steve"
Era Bucky, ma lui rimase con gli occhi chiusi appoggiato al suo cuscino.
"So che sei sveglio"
"Tu sai senpre quando sono sveglio" disse ma non si alzò o aprì gli occhi.
"Sei pronto per il Ciclone?"
"No" e nascose il suo piccolo sorriso schiacciando la faccia nel cuscino.
"Come scusa?"
"No, vacci da solo su quel maledetto affare" disse portandosi le coperte fin sopra la testa.
"Oh è così? Quindi preferiresti passare tutta la giornata a letto piuttosto che in giro con me?"
"Si" rispose ridacciando.
Bucky tirò la coperta che lo copriva e si avvicinò a lui.
"Ti prego non buttarmi giù dal letto, lo hai già fatto ieri. È passato troppo poco tempo" Steve aprì gli occhi e vide che Bucky era affianco a lui seduto per terra.
Steve si mise a sedere e vide che si era tagliato i capelli, allungò una mano e li scompigliò.
"Allora, come sto?"
"Mi sembra un dejà-vu ma sei sempre bellissimo"
"Anche tu" e gli diede un bacio.
Steve guardò l'orologio, si alzò dal letto, cercò dei vestiti puliti e si diresse verso il bagno.
"Stai per fare una doccia?"
"Si" e chiuse la porta.

Steve uscì dal bagno e Bucky lo guardò stupefatto.
"Senza maglia?"
"Perché non ti va bene?"
"Certo che si" e Bucky lo prese da dietro mentre cercava la felpa nell'armadio; gli morsicò dolcemente il collo, lascandogli dei piccoli lividi sulle spalle. Steve gli passò una sua maglia e lui se la mise volentieri.
"Siamo pronti?" Disse Bucky agli altri.
"Si, possiamo andare"

Arrivati a Coney Island, iniziarono facendo un paio di giostre molto tranquille e poi alcuni del gruppo volevano fare il Cyclone, compreso Bucky.
"Dai Steve, vieni con me"
"Non ci penso neanche morto"
"Dai Buck, ti farà bene staccarti un pò da lui, sembra che tu sia la mosca e lui la lampadina" disse Nat e Steve si mise a ridere.
"Io faccio la casa degli specchi, tranquillo"
"Ti chiamo appena scendo-"
"Forza Romeo, è ora" e il gruppo si diresse verso la giostra.
Steve passò davanti ad un paio di baracconi e trovò la casa degli specchi. Era un'attrazione molto tranquilla anche se due volte si era beccato un vetro in faccia, ma niente in confronto a quel bestione. L'ultima volta che era salito gli era venuto un attacco d'asma e ci mancava poco che non svenisse; non soffriva di vertigini ma la sensazione che gli provocavano le montagne russe, lo mandava nel panico.
Quando uscì, tornò indietro e vide che i suoi amici lo aspettavano sotto il Cyclone. Wanda gli fece un cenno da lontano e quando stava per arrivare  vide delle ragazze radunate intorno a Bucky.
"...Brooklyn, abitavo qui una volta"
"Anche noi siamo nate qui" e le ragazze ridacchiarono.
Steve si teneva a debita distanza da loro, non gli piaceva parlare con degli sconusciuti se non era obbligato e comunque non lo avrebbero notato in ogni caso. Con i capelli corti, Bucky sembrava ancora più giovane e le ragazze lo guardavano quasi ammaliate.
"Ti va di fare un giro con noi? Magari mangiamo qualcosa-"
"Scusate ragazze ma" lui si avvicinò a Steve e gli prese la mano "sono già impegnato.
Che giostra facciamo adesso?" Gli chiese guardandolo negli occhi.
"La casa stregata"
"Appoggio pienamente" disse Wanda.
"Che casa stregata sia, buona giornata ragazze" e se ne andarano, lasciandole perplesse e un tantino deluse.
"Fai strage di cuori, eh Buck?" Disse Sam ridacchiando.
"Sono uscito con una decina di quelle ragazze e Steve continua a essere il più attraente"
"Se continui così, oltre che all'asma, mi verrà il diabete" e il gruppo si mise a ridere.
"Era una battuta quella?"
"E anche se fosse, non puoi rimproverarmi se non mi prendi" e Steve corse dentro al casa.
"VIENI QUI" e lui partì all'inseguimento.
Bucky si ritrovò dentro un'enorme stanza con degli enormi specchi che lo circondavano.
Sembra non esserci un' uscita ma poi sentì Steve che lo chiamava. Corse verso la voce e percorse un corridoio buio e stretto ma arrivato alla fine non c'era nessuno. Lui si girò preoccupato e quando sentì qualcosa sulla sua spalla si spaventò.
"Sono io tranquillo" e Steve rise.
"Seguimi devo farti vedere una cosa"
Steve spinse leggermente una delle pareti e apparve una scala. Loro la salirono e arrivarono fino in cima alla giostra, dove si sporgeva verso il mare.
"È bellissimo qui"
"Pensa svegliarti la mattina e vedere questo"
"Sarebbe stupendo"
E rimasero per un pò a guardare il sole che tramontava sull'acqua.
L'ultima giostra che fecero fu la ruota panoramica. Steve guardava le luci della sua città dall'alto e Bucky pensava che non ci sarebbe mai stato qualcosa di più luminoso del riflesso delle luci nei suoi occhi.

Appena tornarono alla base, Steve scese nel laboratorio di Tony.
"Ciao Tony"
"Hey, guarda chi è tornato. Divertiti?"
"Si, una bella giornata. Ti ho portato una cosa"
Durante la strada, si erano fermati ad un Burger King e Steve aveva preso la cena per Tony.
"Tu si che mi conosci bene Steve" e scartò il primo cheeseburger.
"Come siamo col siero?"
"Quasi finito, per domani mattina sarai come prima. Goditi la tua ultima notte da mingerlino, Caramellina"
"D'accordo. Notte"

"Quindi cosa ti ha detto?" Disse Bucky aprendo la porta della camera di Steve.
"Che sarà pronto per domani"
"Bene, almeno non ti sentirai più a disagio" disse baciandolo.
"Posso tenermi la maglia per dormire?"
"Se ti piace così tanto"
"Mi piace il proprietario e il suo profumo"
Steve sorrise e iniziò a spogliarsi.
Bucky lo guardò ma senza essere invadente; lo guardava perché era l'amore della sua vita e avrebbe potuto guardarlo fare qualsiasi cosa per ore solo perché era lui.
Si tolse anche i pantaloni e Bucky iniziò ad arrossire, era rimasto solo con i boxer e la cosa gli piaceva.
"Perché non dormi così?"
"Ah ah, no"
"Oh, andiamo"
Steve lo guardò stupito.
"Per favore?"
Steve alzò gli occhi al cielo e tirò fuori dall'armadio dei pantaloncini, un compromesso che ad entrambi stava bene.
Bucky gli mise le mani alla base del collo e lo baciò. In ogni bacio, c'era la tensione tra di loro che aumentava. Steve ricambiò i morsi che lui gli aveva lasciato quella mattina ma i suoi erano più grandi. Il corpo di Bucky tremava dall'eccitazione.
"S-steve devi aiutarmi"
Lui lo guardò e capì dal suo sguardo che cosa intedesse.
"Buck-"
"Ti prego, Steve. Ti prego, fallo per me"
Steve allora lo baciò e con una mano scese lungo il suo corpo; quando arrivò all'epicentro, Bucky sussultò. Ogni volta che la sua mano sfiorava il suo corpo, lui sentiva che si stava liberando e quando sentiva che il piacere sarebbe stato troppo, lui lo baciava per impedire a se stesso di urlare.
Steve tolse la mano e lui sentì che tutto nel suo corpo era tornato normale, ma sentiva ancora quel brivido piacevole lungo la schiena.
"Grazie" gli sussurrò all'orecchio.
"Vieni, facciamo una doccia, voglio che ti metti qualcosa di pulito"
"Non voglio togliere la maglia"
"E se ti do la mia preferita? Quella che metto di più?"
"Allora si" e uscirono dal letto.

grenade 💥 [stucky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora