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Steve iniziò a riprendere conoscenza. La luce era davvero accecante e sentiva il pavimento freddo contro la sua guancia sinistra.
Non poteva alzarsi perché aveva braccia e gambe legate.
Due uomini si avvicinarono a lui, gli slegarono le mani, giusto per dargli modo di sedersi e poi gli misero le mani dietro la schiena e lo ammanettarono; quando uscirono, le luci si abbassarono e Steve riuscì a vedere dove si trovava.
Era in una stanza con le pareti bianche inbottite, come quelle degli ospedali psichiatrici. Era completamente spoglia, tranne per l'enorme vetro riflettente di fronte a lui. Talmente vuota che dava quasi fastidio; dava una sensazione di vuoto, come se mancasse qualcosa.
"Bene, guarda chi abbiamo qui" disse una voce proveniente da un interfono.
"Pensavo che non mi avresti mai tradito"
"Non lo farei se non fosse necessario, Tony, questo è tutto sbagliato"
"Oh eccolo che ricomincia"
"Non puoi seriamente pensare che questa sia la cosa giusta"
"Se non te lo ricordi, questa conversazione l'abbiamo già fatta, e sai com'è finita? Con io che ti porto dalla mia parte"
"Bè questo non accadrà"
"Ne siamo proprio sicuri?" e la porta si aprì.
Tony entrò nella stanza e tutto sembrò anormale agli occhi di Steve.
Era vestito con un completo nero e rosso e quando lo guardò, vide che uno dei suoi occhi nocciola era diventato di un rosso sangue.
Lui gli si avvicinò con un passo quasi impercettibile e si accovacciò davanti a lui.
"Voglio che tu mi dica dove sono andati i tuoi amici e poi ti lascierò libero"
"No"
"Andiamo Steve, non voglio usare le maniere forti"
"Non te lo dirò"
Tony lo guardò, annuì e gli tirò un pugno.
"Colpirmi in faccia non ti servirà a niente"
"Hai ragione; anche nel profondo, tu rimani sempre il fedele soldatino, che esegue gli ordini. Bè, se te lo fossi dimenticato Steve, ora sei Capitan Hydra"
"Quello non ero io"
"A me quello sembri proprio tu" e sul muro di destra, si proiettarono dei video. Il protagonista era Steve, vestito con una tuta nera e rossa, con il simbolo del Hydra. Si vedeva lui che dirigeva operazioni, elaborava piani, andava in battaglia ma la cosa peggiore fu l'ultimo video. Una madre francese con suo figlio pregavano pietà in ginocchio davanti a Steve e lui disse:
"Hail Hydra" e gli sparò.
Steve girò la testa prima di vedere la scena e il video finì.
Sentiva qualcosa che si rompeva dentro di lui, qualcosa che non sapeva descrivere ma che lo faceva stare male, sentiva qualcosa nel suo petto che voleva uscire e far scoppiare tutto quello che lo avrebbe intralciato ma cercò di calmarsi.
"Ora che hai visto la verità, mi dirai dove sono?"
Lui lo guardò con gli occhi leggermente lucidi ma non abbastanza perché lui lo notasse. Non puoi mostrarti debole davanti al nemico.
"Mai"
"Sei prevedibile. Spero che lui ti farà cambiare idea. SOLDATO!"
L'ultima parola era in russo ma Steve la capì comunque. Tony aprì la porta e il Soldato d'Inverno entrò nella stanza, appoggiando il fucile fuori dalla porta.
"Ciao Buck. Mi sei mancato" disse Tony prima di baciarlo.
Quello ruppe l'equilibrio di Steve, di nuovo il peso dentro al suo corpo si ripresentò, questa volta più pesante che mai e dovette sforzarsi di per respirare a fatica; questo posto gli stava portando via tutto quello in cui credeva e le persone che ama. Doveva uscire o quel posto lo avrebbe mangiato vivo, consumandolo fino alle ossa.
"Bene, ultima chance Cap, oppure partirò con l'artiglieria pesante"
Steve fece spallucce, e irritato, Tony gli si avvicinò, prendendolo per il colletto.
"Farò di tutto per scoprire dove sono i tuoi amici. So benissimo che Barnes conta molto per te quindi, se non mi dirai quello che voglio, verrai distrutto da una delle cose a cui tieni di più" gli sussurrò all'orecchio.
"Anche tu conti molto per me, per questo non ti dirò dove sono. Lo sai che questo è sbagliato e io sto cercando di aiutarti"
"Se questo è il tuo gioco, allora giochiamo. Soldato, fai quello che sai fare meglio"
Tony si mise vicino a Bucky e Bucky partì alla carica.
Lo prese a pugni in faccia e in paio di volte in pancia e quando si fermò, Steve si chinò e sputò un pò di sangue.
"идиот" (idiota in russo)
Steve, rialzandosi, fece una piccola smorfia che somigliava a un sorriso.
"Hai ragione, sono un idiota"
"Mi sorprende che tu conosca il russo"
"Non sai molte cose di me"
"Io voglio sapere solo una: dove sono andati gli Avengers?"
"Non lo so"
Bucky, preso da un attacco di rabbia, afferò Steve e lo sbatté contro il muro e con il suo braccio robotico, lo sollevò.
"Ultime parole prima che ti ammazzi?"
"Ti sono venuto a cercare, come ti avevo detto"
Bucky lo guardò con disprezzo e lo fece cadere per terra.
"Non parlerà mai"
"Allora finiscolo" disse Tony passandogli il fucile.
Bucky lo prese, si girò verso il corpo di Steve e glielo puntò in faccia; aveva il volto pieno di lividi e sangue.
Steve, con la faccia di nuovo sul pavimento, lo guardò un'ultima volta e gli mimò
Finisci quello che hai iniziato.
E Bucky sparò.
Steve era al suolo con gli occhi chiusi e quando sentì lo sparo, tutto si fece silenzioso, poi sentì un urlo.
Tony si ritrovò a terra con le mani premute di lato, sporche di lato.
"Insieme fino alla fine" e Bucky gli sorrise.
"SEI UN BASTARDO"
"Non provare ad alzarti Tony, o la prossima pallottola sarà anche l'ultima" e Tony si zittì.
Bucky appoggiò il fucile per terra e si avvicinò a Steve.
"Stai bene?"
Lui fece di si con la testa e richiuse gli occhi.
Bucky corse verso Tony, gli tirò un pugno in faccia e lui svenne, subito dopo, Bucky prese le chiavi che Tony aveva alla cintura e slegò Steve.
"Hai un piano per uscire?"
"Se stiamo quasi per morire, ci faranno uscire subito"
Lui lo guardò disperato.
"Ci deve essere un'altro modo-"
"Hai fatto anni di tortura, sai quali sono i punti non mortali per le vittime. Dobbiamo solo spaventarli per farci uscire"
Bucky prese il pugnale che teneva in una delle tasche dei pantaloni e fece scattare la lama.
"Usciamo di qui"

Tony, Bruce e gli altri erano in salotto a guardare un film quando Friday si accese.
"Mr. Stark abbiamo un problema"
"Che tipo di problema?"
"Credo sia ora di farli uscire dalla simulazione, signore"
"Ma mancano ancora 3 ore alla riapertura delle capsule. Qual'è il problema Friday?"
"Mr. Rogers è in condizioni critiche, quasi mortali"
Tony si alzò il più velocemente possibile dal divano e corse al laboratorio.
"POTEVI DIRLO SUBITO"
"Non volevo turbarla, signore"
Gli altri lo seguirono a ruota.
Arrivato alla stanza delle capsule, Tony si collegò alla tastiera e vide che sul monitor di Steve, le funzioni vitali lampeggiavano di un rosso acceso.
"Apertura della capsule"
"Il processo si avvierà tra 15 minuti"
"No, apertura delle capsile, ORA!"
E quando gli altri arrivarono le capsule si stavano aprendo.
Una nebbiolina fuoriuscì e Tony andò verso Steve, che era appena uscito.
"Hey Steve, stai bene?"
"N-non lo so" disse confuso.
Tony guardò Bucky.
"Dovevamo uscire da lì o lui non sarebbe stato più lo stesso"
"Di che cosa stai parlando Bucky?" Chiese Nat.
Bucky sospirò.
"Steve... lui-"
E Steve rivide tutte le scene che aveva visto prima nella cella. Lui che giudava un esercito di soldati dell'Hydra verso il nemico, lui che organizzava le imboscate e la famiglia a cui aveva sparato.
Steve venne sorpreso da un attacco di panico. Tony continuava a chiedergli cos'era che non andava, ma prima che potesse rispondere, corse fuori dalla stanza, il più velocemente possibile, alla ricerca di una via veloce per salire sul tetto.
Non ero io, quello non ero io. Era qualcun'altro.
Sicuro che quella non sia la tua vera natura? Una vocina sussurrò nella sua testa.
Devo uscire da qui.

grenade 💥 [stucky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora