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Erano passate circa tre settimane da quando la missione era iniziata e con il passare del giorni, era arrivato il compleanno di Steve.
Nonostante lui ripetesse tutti gli anni che non voleva una festa, gli Avengers gli organizzavano sempre qualcosa di nuovo.
Quella mattina si svegliò tardi rispetto alle altre giornate, circa verso le undici.
Arrivò in cucina e non trovò nessuno, poi improvvisamente qualcuno gli coprì gli occhi con le mani.
Lui si mise a ridere.
"Sei...Wanda"
"Ma come hai fatto al primo colpo?" Gli disse mentre si girava verso di lei.
"Il profumo, odori di lavanda"
"Com'è che lo noti solo tu?" E scoppiarono entrambi a ridere.
"Buon compleanno Steve" e lei lo baciò sulla guancia.
"Ti voglio tanto bene"
"Anche io Wanda"
"Sei pronto per la mia sorpresa?"
Lei gli prese la mano e lo trascinò fuori dove, vicino al lago, si trovavano due enormi palloni di gomma, abbastanza grandi da poterci entrare dentro.
"Mi avevi detto che da piccolo lo avresti sempre voluto fare. Ora forza, entra"
Appena fu sicura che la palla di Steve fosse chiusa, lei entrò nella sua e insieme, rotolarono sull'acqua. Entrambi ridevano da morire e dopo venti minuti una voce li chiamava e loro tornarono a riva e uscirono.
Erano Bruce e Natasha.
"DOV'È IL FESTEGGIATO?" lei urlò e sia Nat che Bruce lo abbracciarono.
"Io ho una cosa per te" disse lei tirando fuori un vassoio pieno di meringhe.
"Da parte mia e di Sam"
Lui sorrise e le diede un bacio sulla guancia.
"Io invece ho chiamato una persona" disse Bruce e la portiera della macchina con cui erano arrivati si aprì.
"STEVE, QUANTO TEMPO"
"Thor?" Lui si avvicinò e Thor lo abbracciò, sollevandolo da terra.
"Sono davvero felice di vederti"
"Non potevo perdermi il tuo compleanno. Mi sei mancato"
"Anche tu ci sei mancato" rispose e poi gli presentò Wanda.
"Andiamo, abbiamo un pò di strada da fare" disse Nat dirigendosi ad uno dei quinjet.
"Ma dove stiamo andando?" Chiese Steve mentre entrava.
"Lo scoprirai quando saremo arrivati, ma prima dobbiamo fare una deviazione"

Atterrarono vicino alla casa di Clint e quando le porte del jet si aprirono, i figli di Clint li corsero in contro.
"Cap!" urlarono abbracciandolo.
"Ciao ragazzi"
"ZIA NAT!" e quando la videro le saltarono addosso.
"Hey Capitano" disse Clint uscendo dalla casa.
Steve lo raggiunse e lui gli diede qualche pacca
sulla spalla.
"Non ti dispiace se ho aggiunto una persona alla nostra festicciola?"
E Scott uscì dalla porta con una bambina nascota dietro di lui.
"Cap cioè Steve tantissimi auguri"
"Grazie Scott, contento che ci sei anche tu"
La bambina continuava a nascondersi dietro Scott.
"E scommetto che tu sei Cassie, vero?"
"Come conosci il mio nome?" disse lei mettendosi a fianco di suo padre.
"Il tuo papà mi ha parlato molto di te" disse accovacciandosi "e ha detto che sei la bambina più dolce del mondo"
Lei sorrise e lò abbracciò.
"Il mio papà aveva ragione, sei simpatico" e lei corse in casa.
"Possiamo andare?" Chiese Clint dopo aver rimandato i bambini in casa.
"Certo" disse Steve salendo sul jet con Scott.

Dopo diverse ore, finalmente atterrarono e Steve riconobbe subito il posto, erano nel Wakanda. Appena uscirono Shuri li accolse.
"Steve!" Lei gli corse incontro e fecerono il loro saluto speciale.
"Wow anche io lo voglio imparare" disse Peter entusiasta.
"Steve, tanti auguri" e Peter lo abbracciò.
"Grazie, Peter. Credo che oggi non smetterò di ricevere abbracci"
"Gli abbracci sono belli" disse Shuri quasi seria.
"Non ho mai detto che fosse una cosa negativa" e si misero a ridere.
"Venite, tra poco tramonterà il sole. Dovete assolutamente vederlo, qui ci sono i tramonti più belli"
Nonostante avessero voltato per circa quttro ore scarse, il fuso orario aveva sballato tutto ed lì erano già le sette di sera.
Entrarono in un edificio e salirono fino all'ultimo piano. Si ritrovarono in una stanza incantevolo: le pareti color crema con delle enormi finestre con delle tende dorate, rendevano tutto più splendido.
Al centro, una tavola imbandita, piena di cose da mangiare e vicino alle vetrate, dei divanetti.
Tony e T'Challa stavano parlando quando si girarono appena entrarono.
"Steve, tanti auguri"
"Grazie tante"
"Ancora un anno e fai cifra tonda" disse Tony, con un bicchiere di champagne in mano.
"Mi stavo proprio chiedendo dove fossi"
"Eh, lo so che ti mancavo" e i due si abbracciarono.
"Ora che ci siamo tutti, direi di mangiare" disse Shuri e tutti si sedettero al tavolo.
La cena fu divertentissima, tutti facevano un sacco di battute, si fecerono nuove amicizie e si raccontarono un sacco di storielle interessanti. Dopo aver mangiato tutto, si spostarono sui divanetti vicino alle finestre per parlare.
"Sei pronto per la sorpresa finale?" Chiese Tony, seduto vicino a Peter e Thor.
"Pensavo fosse questa la sorpresa finale" disse Steve sorridente e leggermente confuso.
"Andiamo Steve, ci vuole un regalo alla Tony Stark. Seguimi Caramellina"
Steve scosse la testa alzandosi e Shuri e Peter lo seguirono ridacchiando.
Tony lo portò nella stanza adiacente, molto più piccola e meno lussuosa, piena si attrezzature; in pratica un laboratorio.
"Sai, mi hanno aiutato queste due testoline a farti il regalo. Sono due genietti" e loro due rimasero in silenzio, godendosi il momento.
Peter portò un enorme specchio al centro della stanza e Shuri gli diede un pulsante.
"Ehm, cosa dovrei farci con questo?" Chiese lui divertito.
"Schiaccialo e vedrai" disse Tony sogghignando.
Steve lo schiacciò ma non successe niente, lui attese che qualcosa succedesse ma non sembrava essere cambiato nulla nel riflesso dello specchio. Lui si girò verso Tony confuso.
"Steve?"
Lui si rigirò verso lo specchio e questa volta, la superficie vibrò e delle voci molto basse parlarono.
"Oh andiamo"
"Aspetta, ho capito"
E l'immagine di Sam e Bucky apparve sulla superficie.
"Voilà" disse Sam ridacchiando.
Shuri, Tony e Peter si diedero il cinque per il grande successo che avevano avuto e si radunarono vicino allo schermo.
"Ciao Lupo Bianco" disse Shuri tutta sorridente.
"Ciao Shuri" disse Bucky ridacchiando.
"C'è l'hai fatta Sam!"
"Solo grazie a te, Peter"
"Tony, non dimentichi qualcosa?" Chiese Bucky.
"No, non credo" disse lui prendendo in mano un pacco.
Steve, che era un pò più indietro, li guardava senza sapere minimamente cosa dire.
"Hey Steve, guarda che puoi parlare anche tu oppure hai perso la dentiera?" Chiese ridacchiando Sam con un sopracciglio alzato.
"Ahah molto divertente" e si avvicinò un pò.
"Ti sono piacute le meringhe?"
"Si, erano davvero buonissime. Grazie mille"
"Hey, è il massimo che posso fare" disse lui sorridendo.
"Caramellina" disse Tony per attirare l'attenzione di Steve e gli diede il regalo.
"Ragazzi ora andiamo"
"No Mr. Stark-"
"Niente ma, dobbiamo andare" e i tre uscirono dalla porta.
"Bene, ora vi lascio da soli. Piccioncini"
"L'unico piccione che vedo sei tu" e Sam uscì dall'inquadratura.
Steve stava guardando il pacco che teneva tra le mani e Bucky lo guardò un attimo prima di parlare.
"Hai intenzione di fissarlo tutta la sera?"
"È da parte tua, vero?"
"Può darsi" disse sorridendo.
"Come stai? Sta andando bene la missione?"
"Si sta andando tutto liscio. All'inizio Sam non riusciva a dire neanche una parola in russo, e stavo per perdere la pazienza e poi, non capisco neanche io come, è riuscito ad imparare tutto" ed entrabi risero.
"E tu, tutto bene?"
"Apparte oggi che è stato un via vai, è tutto tranquillo. Hai ricevuto le mie lettere?"
"Le leggo tutti i giorni. Sam non sopporta più vederle in giro" E Steve ridacchiò.
"Bene, ora puoi aprire il tuo regalo"
Lui si sedette un attimo sul pavimento del laboratorio e scartò il regalo.
Dentro c'erano alcuni dischi in vinile (i brani preferiti di entrambi quando erano ragazzi) delle nuove felpe e una scatolina con scritto
Novantanove motivi per cui ti amo.
"Se li leggi uno al giorno, per quando sarò tornato, non li avrai ancora finiti"
"Sei davvero dolce, Bucky...mi manchi"
"Anche tu, ogni giorno" Bucky guardò l'orologio e sospirò.
"Devo andare ma ho un'ultima sorpresa per te. Avvicinati e tendi la mano"
Lui lo fece e quando toccò la superficie, la sua mano ci passo attraverso.
"Cosa-"
E prima di dire qualcos'altro, Bucky lo abbracciò. Steve mise la testa nell'incavo del suo petto, godendosi quel momento inaspettato; poi Steve lo baciò e Bucky sentì il sapore di torta ai lamponi e mirtilli e lo mandò in estasi.
"Devo andare" sussurrò Bucky tristemente.
"Giusto, il dovere chiama"
I due tornarono dov'erano prima, divisi da quella superficie speciale.
"La prossima volta che ci vedremo, non ti lascerò più andare, sappilo"
"D'accordo. Ci vediamo presto Bucky, ti amo"
"Anche io" e lo schermo tornò ad essere un semplice specchio.

Quando Steve tornò dai sui amici, nel cielo c'erano dei fuochi d'artificio e uno scrisse
BUON COMPLEANNO, STEVE! nel cielo.
Già, proprio un bel compleanno.


grenade 💥 [stucky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora