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Per un paio di mesi, le cose rimasero tranquille; pochi criminali di fama internazionale, poche missioni di grande importanza, quindi gli Avengers passavano le loro giornate in giro per il mondo in missoni di poco conto, ma le cose non potevano rimanere così tranquille.
Erano radunati intorno al tavolo per cenare quando Tony arrivò in tutta fretta e mandò delle informazioni su uno dei suoi schermi olografici.
"Cosa succede Tony?" Chiese Wanda incuriosita.
"La vedete questa donna?"
Disse indicando la foto di una bellissima ragazza sullo schermo.
"È come Visione, in tutto uguale tranne per la gemma e la personalità"
"Come è possibile?" Chiese Wanda scettica.
Visione, che era nascosto e sotto copertura da mesi, non era mai stato uguale a nessuno prima d'ora ed adesso sbucava questa ragazza dal nulla.
"Uno scienziato ha trovato un modo per crearne uno simile a lui, solo che, evidentemente, non si è ricordato di Ultron ed è diventata cattiva. Gli agenti dello SHIELD l'hanno uccisa e hanno distrutto il Framework, che era una realtà virtuale alternativa del mondo, ma vogliono riaprirlo per vedere se si può fare qualcosa di utile e ci hanno chiesto, se qualcuno dei nostri può entrare e dire se è utilizzabile o meno"
"Perche sembri felice di questo?"
"Perchè se funziona bene, si può usare per prevenire le minaccie, combatterle, rendere il nostro lavoro molto più semplice"
"Allora ci vai tu, Tony?" Chiese Nat.
"Hanno detto che quello più competente in materia deve restare fuori, perché se succedesse un disatro, sarei l'unico a potervi portare fuori"
"Qualche candidato?" Chiese Bruce.
"Steve sei disponibile, no?" Disse Tony guardandolo.
"Si-"
"Okay, qualcun'altro?"
Nessuno era entusiasto all'idea, neanche Bucky lo era. Non sapeva cosa aspettarsi, come affrontare la situazione ma la cosa che lo spaventava di più era che neanche Steve lo sapeva. Non sapeva se si sarebbe fatto male, se sarebbe stato in pericolo oppure no.
"Ci vengo io"
"Bene allora preparatevi, tra 20 minuti vi facciamo entrare" disse Tony sospirando spegnendo tutto.

"Venite con me"
Tony li condusse nel suo laboratorio fino ad una stanza chiusa con un codice, schiaccio il tastierino e la porta si aprì.
Entrarono in una stanza abbastanza grande da contenere 2 capsule, macchinari e altre atrezzature varie.
Gli altri si trasferirono in una stanzetta vicino munita di vetro comunicante, mentre Tony portava Steve e Bucky verso le loro postazioni.
"Prima che entriate devo spiegarvi delle cose. Il posto dove andrete, è come un universo parallelo al nostro, solo che le persone che vivono lì, hanno avuto la possibilità di cambiare delle scelte del loro passato; quando entrerete, dovrete cercare di comportarvi il più normalmente possibile; inoltre non sarete entrambi coscienti delle vostre azioni, uno di voi due non ricorderà niente del nostro mondo, ma solo di quello che sta vivendo"
"Ed ultima cosa, se morite lì dentro, morirete anche qui quindi non prendete la cosa sotto gamba; vi tirerò fuori prima che moriate ma spero che voi non lo facciate. Okay, ora entrate dentro, vi tireremo fuori domani alla stessa ora"
I due entrarono dentro le capsule e si guardarono.
Non dimenticarmi mimò Bucky.
Ti vengo a cercare mimò l'altro ed entrambi sorrisero.
Il secondo dopo tutto si fece nero.

Steve si risvegliò seduto su una sedia; gli faceva malissimo la testa ma si guardò attorno nonostante i capogiri.
Si trovava in una stanza abbastanza grande: un tavolo per le riunioni, tante sedie e un megaschermo alle sue spalle. Una porta a metà della sala si aprì ed entrò un ragazzo molto giovane.
"Capitano, abbiamo bisogno del suo aiuto. Potrebbe venire?"
"Si certo" Steve si alzò dalla sedia e lo seguì fuori dalla sala.
"Ricorda i detenuti che abbiamo catturato due giorni fa?"
"Si certo"
"Abbiamo provato in tutti i modi a interrogarli ma non ci riusciamo. Pensiamo che lei possa avere più fortuna"
"D'accordo. Chi è il primo?"
Il ragazzo, senza fermarsi, aprì il fascicolo in mano e lesse il nome.
"Wanda Maximoff"
Ed entrambi si fermarono davanti ad una porta.
Ma cosa sta succedendo?
"Devo entrare anche io-"
"Non serve, posso farcela da solo"
Il ragazzo sospirò di sollievo e lascio Steve davanti la porta.
Lui aprì la porta e trovò Wanda seduta per terra con le mani legate ai piedi e un collare stretto alla gola.
Steve chiuse la porta e lei disse:
"Non voglio farti male, Steve"
"Ci sono telecamere o microfoni?"
Lei lo guardò stupito.
"Una telecamera senza microfono"
"Riusciresti a manipolare l'immagine?"
"Solo se mi liberi le mani....come so che non è tutto un trucco per farmi parlare?"
"Io voglio solo aiutarti"
"Lo hai detto anche quando mi hai portata qui" disse lei distogliendo lo sguardo lucido.
Steve pensò a come farle capire che era dalla sua parte e poi gli venne un'idea.
"Una cosa che so bene di te è che ti piace il caffè, il cappuccino ma soprattutto il caffè nero. Una volta ti ho chiesto perché ti piaceva così tanto e tu mi hai detto 'Perché è nero come la mia anima'. È stato piuttosto divertente"
Lei lo guardò e sorrise.
La telecamera fece un rumorino e si bloccò.
Lui prese le chiavi che aveva in tasca e le slegò i polsi e le tolse il collare.
"Lascia i piedi o si insospettiranno troppo" guardando la finestrella della porta.
Lui si appoggiò al muro di fronte a lei e si sedette.
"Io non ti ho mai raccontato la storia del caffè, quindi come lo sai?"
"È una cosa difficile per me da spiegare-"
"Ti ricordi quello che è successo? Dopo Ultron?" Chiese lei leggermente preoccupata.
"No...perché? È successo qualcosa di brutto?"
"Si, tante cose in realtà"
"Puoi raccontarmele?"
Steve la guardò dritta negli occhi e lei iniziò a raccontare.
"Dopo che abbiamo sconfitto Ultron, Tony ha 'realizzato' che non valeva più la pena essere dalla parte dei buoni; ha preso tutte le sue cose e si è unito all'Hydra. Noi abbiamo cercato di farlo ragionare ma non è servito a niente; ci ha teso un'imboscata, ma tu ci hai fatto fuggire ed Tony ti ha fatto una specie di lavaggio del cervello e sei..."
"Sono...cosa?"
"Sei diventato Captain Hydra"
Quando sentì quel nome, Steve sentì la stanza girare e dei ricordi invadere la sua testa. Tutto sembrava così confuso e così chiaro, poi Wanda mise la mano sulla sua fronte e tutto tornò alla normalità.
"Dev'essere dura da digerire"
"Abbastanza ma non abbiamo tempo.
Sei qui da sola?"
"Ci sono anche Natasha, Sam e Clint qui"
"Visione? E Rhodey?"
"Nascosti in una nostra base"
Avrebbe voluto chiedere di un'altra persona ma aveva paura di sentire la risposta.
"D'accordo, dobbiamo liberarli e uscire da qui. Ci stai?"
Lei sorrise.
"È sempre bello far tornare insieme la squadra"
Steve aprì lentamente la porta e vide che c'erano tre guardie nel corridoio.
Wanda sbirciò e, con i suoi poteri, li fece cadere a terra.
"Non durerà per molto"
I due uscirono dalla stanza e aprirono la porta subito dopo quella di Wanda.
Si ritrovarono in una stanza molto più grande, piena di gabbie vuote, tranne le ultime tre.
Natasha alzò la testa e vide Steve e Natasha davanti alla sua cella.
Lei si alzò e loro aprirono la porta.
"Apri tu agli altri" disse lascandolgi le chiavi.
Natasha uscì e si avvicinò incredula.
"Sei tornato"
"Non potevo lasciare la mia squadra in pericolo. Mi sei mancata"
"Anche tu" e si abbracciarono.
"Sai dov'è Bucky?"
Doveva saperlo, non poteva aspettare.
Lei lo guardò triste.
"Quello che ti ha fatto Tony ti ha fatto dimenticare tutto, vero?"
Lui la guardò preoccupata.
Ti prego, fa che sia vivo.
"Tony sapeva che non saresti mai venuto dalla sua parte, ma ha ritrasformato Bucky nel Soldato d'Inverno, e tu pur di salvarlo, sei caduto nella sua trappola-"
"STEVE" Sam lo raggiunse e lo abbracciò.
"Sono felice di vederti, Sam"
"Felice che sei nuovo dei nostri" disse Clint.
"Anche io. Ora usciamo da qui"

Dopo aver analizzato la situazione, uscirono nel corridoio il più veloce e silenziosamente possibile, e Natasha, che conosceva bene la base, fece da giuda. Prese la quinta porta a sinistra e si ritrovarono nel garage della base. Clint si diresse verso un piccolo quinjet e lo aprì. Steve entrò nel sistema e disattivò la localizzazzione.
Sentiva attraverso il suo auricolare che delle guardie li stavano per inseguire.
"Nat, io devo andare"
"Non puoi lasciarci di nuovo"
"Non posso lasciarli, devo fargli capire che tutto questo è sbagliato. Fidati di me Natasha. Posso farcela"
Lei lo guardò triste, poi vide che portava al collo qualcosa, era la medaglietta di Bucky e sorrise.
"Vai, ma non farti ammazzare"
E lui corse fuori dall'aereo.
Degli uomini lo circondarono proprio mentre il quinjet scompariva nel cielo.
Lui era con le mani sulla testa e guardava il terreno, quando qualcuno lo colpì alla testa a cadde a terra.

grenade 💥 [stucky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora