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"Certo che sei stato proprio sfacciato."

Chanyeol aveva appena finito di raccontare ai suoi tre compagni di stanza quello che era precisamente successo col principe, avevano tutti capito che il carattere del nuovo arrivato era autoritario e molto forte ma se lo avesse usato in modo pretenzioso non sarebbe sicuramente arrivato da nessuna parte — non doveva oltrepassare il limite, non sarebbe stato difficile farlo, il minimo errore avrebbe potuto far scattare qualcosa in chiunque, il minimo errore avrebbe potuto garantirgli l'esclusione dal castello, l'arresto, la morte. Non ci stava pensando troppo in quel momento, però. Si trovava disteso sul suo letto e fissava gli altri ragazzi, sembravano tutti affranti, avevano decisamente molte cose che gli frullavano per la testa frutto di una permanenza al castello che portava chiunque a diventare esausto di quello stile di vita. "Da quanto tempo siete qui?"

"Quasi due anni."
"Due anni e mezzo, circa."
"Più di cinque anni."

Parlarono in ordine di età, come facevano sempre. Credevano che fosse piuttosto probabile che avrebbero lavorato insieme loro quattro e Chanyeol ne era sollevato, stava pian piano acquisendo la loro fiducia e anche loro sembravano provare simpatia nei suoi confronti. Nessuno parlò per un paio di minuti, ciò permise ai cinque colpi che vennero inferti alla porta di risuonare in modo chiaro nella stanza. Tutti e tre i ragazzi si alzarono, il nuovo arrivato non capiva. "Che succede?" domandò a quel punto.

Sehun, il più piccolo dei tre, lo guardò in modo spaventoso. C'era qualcosa nel suo sguardo che non gliela contava giusta, era come se si stesse trattenendo dall'essere sincero, non riusciva a capire perché, sembrava nascondere qualcosa. "Non te l'ha detto nessuno? È ora di pranzo."

"Cominciamo a lavorare tra poco quindi mangiamo presto." aggiunse Jongdae, infilandosi le scarpe e aprendo la porta. Chanyeol era confuso, credeva che avrebbero ripreso i lavori all'impianto idrico solo il giorno seguente, poi si ricordò di una cosa — un servo che riposa, è un servo inutile. Il principe avrebbe sicuramente trovato qualche altra mansione da fargli ricoprire, non gli avrebbero mai offerto da mangiare per poi fargli passare il resto della giornata con le mani in mano, sarebbe stato uno spreco di risorse. Oltrepassarono il lungo corridoio in silenzio e si ritrovarono in una sala che Chanyeol conosceva bene. Strizzò gli occhi e li riaprì, era totalmente cambiata ma ricordava quando da bambino passava i pomeriggi a giocare insieme ai suoi amici in quella stessa stanza, era la più grande e la più spaziosa in cui gli era permesso stare, lì potevano fare qualsiasi tipo di gioco in totale comodità — poi il suo maggiordomo sarebbe andato a prenderlo perché il tempo di giocare era finito e avrebbe dovuto cominciare a studiare, imparare a combattere, a difendersi. Gli mancavano quei momenti. "Tutto bene?"

"Ah? Sì, mi sono solo distratto." si riprese, scosse la testa e ritornò nella realtà, aveva camminato fino a prendere uno dei vassoi, in fila passarono tutti lungo i tavoli principali per farsi servire da altri ragazzi e ragazze come loro. Sembravano molto scocciati, il cibo non mancava di certo, i piatti erano abbondanti ma il contenuto freddo, tuttavia a Chanyeol non dispiaceva affatto — dopo tanto tempo non doveva procurarsi lui stesso da mangiare, un piatto del genere regalato in quel modo lo rendeva felice, sapeva che una volta che avrebbe cominciato a lavorare non l'avrebbe pensata così quindi voleva godersi quel piccolo momento di gioia. "È questo che si mangia ogni giorno? Patate cotte fin troppo e pane raffermo?"

"Questo e molto altro, di solito le pietanze ruotano sempre per evitare di farci mangiare le stesse cose."
"Minseok, digli anche che le pietanze che ruotano sono due."
"Esatto, due piatti diversi, se siamo fortunati a volte anche tre. Diciamo che il cibo non è la parte migliore del nostro lavoro ma almeno non manca mai."

"Fantastico, va bene." sorrise Chanyeol. Quel momento lo rendeva felice, era come la calma prima della tempesta. Non rimase sorpreso quando, poco dopo, il principe entrò in quella stanza accompagnato da due guardie, a lui era assegnato un compito piuttosto semplice ma importante ovvero quello di gestire i lavoratori e le mansioni da fargli svolgere — oltre a quello, non faceva chissà cos'altro a parte partecipare alle riunioni, prendere costantemente lezioni di scherma, lotta, combattimento in generale, era d'obbligo per tutti i nobili più importanti, li preparavano al peggio. Tutti si zittirono, la sua voce doveva essere sempre in grado di risuonare in modo chiaro ovunque si trovasse, che fosse in una piccola stanza o in un posto del genere, immenso.

vengeance - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora