sette

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"Chanyeol, svegliati." il ragazzo udiva in modo chiaro quelle parole ma era talmente stanco da non riuscire a fare niente. Certo, visto il casino che i suoi compagni di stanza stavano provocando fu quasi costretto ad aprire gli occhi per cercare di capire cosa si stesse perdendo, li guardò e li scorse tutti intorno al suo letto, cos'era successo di tanto eclatante? Con loro c'era una ragazza che non aveva mai visto prima, forse c'entrava qualcosa lei. "Chanyeol." Minseok lo richiamò ancora, dandogli uno schiaffo leggero sul viso. "Chan!"

"Che è successo?" qualcosa scattò dentro di lui e si alzò di colpo, battendo la testa contro la mensola che era stata stupidamente posizionata proprio sul suo letto. La ragazza lo guardò, era un misto tra lo scioccato e il divertito vista la sua goffaggine. "Chi è lei?" chiese poi, massaggiandosi la testa con la mano, ormai ogni parte di lui faceva male.

Sehun lo aiutò a sollevarsi, capì che di sicuro provava ancora svariati dolori alla schiena dato che l'espressione che assunse non appena si mosse fu chiaramente di puro dolore. "Il principe vuole vederti." gli fece sapere, indicando la ragazza con lo sguardo. "Datti una sistemata, ti accompagnerà da lui."

Deglutì e si voltò, mise i piedi a terra e chiuse gli occhi per qualche secondo. "Penso di essere nei guai." il tempo di bere dell'acqua, lavarsi il viso e mettersi le scarpe e si ritrovò nel corridoio, a camminare di fianco a quella giovane. Il principe lo aveva convocato a quell'ora, perché? Si era appena liberato dai suoi impegni? O forse... perché i corridoi erano deserti e nessuno avrebbe visto niente? Qualcuno gli aveva riferito quello che era successo, ne era certo. Sicuramente lo avrebbe sgridato e mortificato, era una delle giornate peggiori della vita di Chanyeol che non solo provava dolore fisico dalla testa ai piedi, ma era anche distrutto a livello mentale e stava per ricevere l'ennesima brutta notizia, era pronto a mollare tutto, sentiva come se continuare con quella farsa non ne valesse la pena, non era abbastanza forte. "È questa la stanza." mormorò, una volta che si ritrovarono davanti all'enorme porta di legno scuro che riconobbe subito. La cameriera bussò, Baekhyun non ci mise troppo ad aprire, era vestito con un abito da notte e portava sulle spalle una vestaglia di colore nero, indirizzò un cenno della testa alla ragazza che si allontanò lasciandoli da soli. "Buonasera." parlò il minore, era molto spaventato dal suo atteggiamento e da quello che sarebbe successo — il principe chiuse la porta della stanza a chiave e lo guardò negli occhi.

"Non è affatto una buona sera. Perché non ti siedi? Mi hanno detto che non sei in ottime condizioni dopo la tua prima rissa qui al castello. È stato divertente?" parlò, dirigendosi verso il tavolino che si trovava contro il muro e versando in un calice un po' di vino rosso. Chanyeol avrebbe tanto voluto mantenere vivo il suo orgoglio, ma la sua schiena implorava pietà così si diresse verso il letto e si sedette lì. Era sfatto, morbidissimo e pieno di cuscini — sembrava anche fin troppo regale, ma non era il momento di concentrarsi su quello, non sarebbe riuscito a farlo neanche volendo visto il modo in cui lo stava fissando il principe, si sentiva dannatamente sotto pressione.

"Chiedo umilmente perdono, le spiegherò com'è andata se promette di credermi." mormorò, era anche parecchio intimidito dall'arredamento della stanza oltre che dalla situazione, le lampade ad olio erano tante e posizionate in molti punti della camera, le tende che si trovavano lungo le finestre lo facevano sentire quasi rinchiuso lì dentro, si sentiva mancare l'aria ma doveva restare calmo.

"Non ti prometto un bel niente, racconta e basta." sputò acido lui, era chiaramente arrabbiato e il minore capì che c'era ormai poco da fare.

Chanyeol annuì e poggiò entrambe le mani sul materasso, provando a distendere meglio la schiena per alleviare il dolore. "Era appena cominciata la pausa pranzo e ci siamo messi tutti in fila per lavarci le mani, c'era questo tizio dietro di me, di cui non conosco neanche il nome. Ha cominciato a toccarmi e a provocarmi, gli ho chiesto di smetterla ma lui ha continuato, così gli ho dato un pugno." sorrise leggermente. "Solo che mi sono distratto, non ho giocato bene le mie mosse e lui mi ha preso e mi ha lanciato contro il muro, sono caduto a terra e ho battuto la schiena."

vengeance - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora