cinque

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"Ragazzino, si sta alzando il vento, è meglio se rientri. Porta dentro anche il cane."

Chanyeol si sollevò dalla piccola sedia di vimini a fatica, aveva passato l'intera giornata a stare seduto lì e tutto quel dolce far nulla non lo aveva fatto sentire meglio, anzi, si sentiva sempre più spossato e incapace di riprendere in mano la sua vita, era una strana sensazione ma erano di certo anni che non si sentiva così debole e senza forze, non aveva idea di cosa gli fosse capitato, quel brusco cambio improvviso di stile di vita e il ritorno al castello lo avevano fatto sentire talmente male dal buttarlo giù in quel modo? Guardò il cane e lo prese in braccio, era stato l'unico ad averlo riconosciuto, non appena era uscito sul balconcino aveva cominciato a fargli le feste e a saltargli addosso — si ricordava di lui. Aveva pianto anche per quel motivo, perché quel cane gli era stato regalato dai suoi genitori quando aveva solo cinque anni, erano soliti stare sempre insieme, non si aspettava di certo di ritornare al castello e di ritrovarlo ancora vivo e così in salute ma ne era senza dubbio felice, era stata una bella sorpresa, non si erano allontanati l'uno dall'altro neanche un secondo. Gli sembrava di rivedere la sua infanzia in lui. "Ecco qua." rimise il barboncino nero a terra e lo vide alzarsi su due zampe, continuava ad agitare la coda e a guardarlo negli occhi.

"Certo che siete diventati subito amici, di solito non si comporta così con gli sconosciuti." parlò il dottore, senza staccare lo sguardo dai documenti che stava sistemando. Il cane abbaiò e gli girò intorno alle gambe senza sosta, Chanyeol lo invidiava, era così energico e sembrava felicissimo — per lui era tutto più facile. "Deve avere fame, se esci dalla porta principale e vai sulla destra c'è un armadietto con dentro delle salsicce essiccate solo per lui. Prendigliele, per favore. Ne avrò ancora per un po' con queste scartoffie."

Chanyeol fece come gli era stato detto, non appena aprì la porta e la spinse in avanti per passare si spaventò e sobbalzò leggermente, il principe era fermo, impalato lì davanti a lui, con la mano tesa. "Stavo giusto per venire a controllare se ti fossi ripreso, vedo che stai camminando, bene." sorrise, il cane che aveva rigorosamente seguito Chanyeol cominciò a ringhiare contro il principe stesso che spalancò gli occhi incredulo. "Che succede? Sei arrabbiato con me, Toben?" parlò, inginocchiandosi per accarezzarlo e cercare di farlo calmare. Il minore aveva recuperato le salsicce, chiuse l'armadietto e richiamò il cane che lo seguì fino a ritornare nella stanza. Poggiò il cibo nella sua cuccia e Toben andò a mangiare, Baekhyun continuava a fissare il minore. "Vuoi continuare a guardare il cane cenare oppure puoi parlare con me?" domandò, spostando poi lo sguardo verso il dottore. "In privato. Mi segui?"

Recuperò una giacca pesante e se la mise sulla spalle prima di uscire dalla stanza, non faceva freddissimo ma il vento era fastidioso e voleva evitare di peggiorare. Passeggiarono un po' in silenzio, finché Chanyeol non si decise a dire qualcosa per provare a non rendere quel momento troppo imbarazzante e allo stesso tempo per mostrarsi interessato al principe. "Ha dormito meglio stanotte?"

Baekhyun si lasciò scappare un sorriso. "Ho dormito talmente bene che dopo aver chiuso gli occhi non li ho più riaperti fino alla mattina dopo, erano le cinque quando mi sono svegliato e sono dovuto andare subito via perché avevo degli impegni — stai bene?" domandò, quando l'altro si poggiò a un muretto come a voler riprendere fiato. Si preoccupò immediatamente, Chanyeol non sembrava essere in ottime forze, anche solo fare due passi gli aveva fatto venire l'affanno. "Sediamoci."

Sospirò in modo stanco e affranto, poi si poggiò lì come gli era stato suggerito e si prese la testa tra le mani. "Mi sento debole."

"È normale, ieri sei svenuto e devi ancora riprenderti, stai seduto."

"Non debole in quel senso — anche, ma non è quello che mi fa stare così male in questo momento." non sapeva perché era sul punto di confessarglielo, non riusciva a concepire come riuscisse a parlargli così sinceramente pur sapendo chi fosse, eppure in quel momento visti tutti i brutti pensieri che era stato costretto ad affrontare durante il giorno e forse per colpa dell'influenza che lo rendeva meno lucido del normale, si ritrovò a confidarsi con lui. "Debole nell'animo." non voleva andare oltre. Baekhyun continuò a guardare in avanti, incerto su cosa dire. "Vorrei poter essere più forte, per me stesso e per gli altri. Ho avuto molto tempo per pensare oggi... e non è stato piacevole, non mi piacciono questi pensieri." finalmente sollevò la testa e mostrò orgogliosamente i suoi occhi lucidi, si voltò verso di lui e cercò un po' di conforto. 

vengeance - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora