dieci

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"Va bene, è mio padre." parlò piano Baekhyun, guardando il minore e provando a trovare una soluzione razionale il più in fretta possibile. Era successo tutto così velocemente che aveva perso la cognizione del tempo e si era cacciato in quel guaio, non era una bella situazione. "Sì, allora, mettiti sotto al letto." mentre parlava manteneva un tono della voce basso e si cambiava i vestiti, dato che aveva ancora addosso il pigiama e doveva indossare qualcosa di più adeguato. "C'è una chiave secondaria in quel cassetto lì, sotto la biancheria. Dopo prendila per uscire. Io devo andare."

Chanyeol agì senza fiatare, fece come gli era stato detto e si infilò sotto il letto, le lenzuola ricadevano lungo i bordi e toccavano il pavimento, era incredibilmente scioccato da quello che era successo, dal bacio in primis, e dal re che era a pochi metri da lui subito dopo, per quel motivo non riuscì a dire niente — non che avesse potuto farlo, non poteva permettersi di fare il minimo rumore. Sentì Baekhyun aprire la porta, quest'ultimo sorrise al padre. "Sei pronto?" domandò subito il re, Chanyeol riconobbe senza problemi la sua voce. "Hanno già preparato la carrozza, dobbiamo partire subito o non faremo in tempo."

"Va bene, possiamo andare, stavo finendo di prepararmi." rispose, uscendo dalla stanza e chiudendo la porta. Chanyeol sentì la chiave girare nella serratura e il rumore dei passi degli uomini allontanarsi, non appena il loro suono diventò inudibile si rilassò, aveva la faccia spiaccicata contro il pavimento e gli occhi aperti, che fissavano il vuoto. Come c'era finito in una situazione simile? Aveva raggiunto il suo obiettivo quindi avrebbe dovuto ritenersi soddisfatto e felice, eppure le emozioni che stava provando non erano positive. Il suo cuore era pieno di preoccupazione e dolore, ed era qualcosa di debole, quasi impercettibile, che però andava avanti da tempo e lo stava lacerando dall'interno. Non sapeva cosa sarebbe successo il giorno successivo, non sapeva come sarebbe riuscito ad uscire da quella situazione scomoda. Si leccò le labbra, riusciva ancora a sentire il calore di quelle di Baekhyun contro le sue, non gli piaceva quella sensazione. Il bacio era stato reale, non aveva ricambiato solo perché doveva avvicinarsi a lui per mettere in atto il suo piano, non ci aveva pensato minimamente — e si sentiva uno stupido perché stava perdendo di vista ciò che importava veramente. Non era al castello per vivere una storia d'amore impossibile con il principe, era lì per distruggerlo insieme alla sua famiglia, non doveva pensare quelle cose. Mentre stava mentalmente ripercorrendo tutto quello che era successo si ricordò che sarebbe dovuto essere a lavoro, si sollevò di colpo, battendo la testa contro le stecche di legno che erano posizionate sotto al letto. 

Stava strisciando per raggiungere l'esterno quando sentì dei passi avvicinarsi verso la stanza, fece per ritornare indietro ma il suo piede colpì una delle gambe del letto, producendo un rumore poco indifferente. La porta si aprì, sentiva il suo cuore battere forte e le tempie pulsare, se qualcuno lo avesse beccato sarebbe stata la fine. Sentì i passi di una persona girare in tondo intorno a lui, di colpo il lenzuolo si mosse, probabilmente perché quel qualcuno stava rifacendo il letto. La persona rimosse completamente le coperte e le lenzuola, Chanyeol venne investito dalla luce naturale che entrava dalle finestre, riusciva a vedere il corridoio attraverso la porta, così come le gambe di tutte le persone che lo percorrevano. Di colpo a causa di un movimento brusco uno dei cuscini cadde a terra, e finì proprio di fianco a lui. Era la sua fine. Quella che dalle gambe sembrava essere una donna si chinò per raccoglierlo, in quel momento incrociò il suo sguardo. "Ti prego, non gridare." parlò piano Chanyeol. La riconobbe e sorrise. "Va tutto bene, sono io."

Lei corse verso la porta e la chiuse, nel frattempo il ragazzo uscì dal letto e andò in bagno, in quel modo se qualcuno fosse entrato non lo avrebbe visto. "Che stai facendo nella stanza del principe? Nascosto sotto il suo letto?" domandò la ragazza, era la stessa che lo aveva scortato lì per la prima volta e la stessa a cui aveva chiesto il favore di accompagnarlo sempre in quella stessa camera. Si mise una mano sulla testa e lo guardò. "Mi licenzieranno per colpa tua, mi stai perseguitando. Allora è vero quello che si dice su di te."

vengeance - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora