diciassette

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Erano tre giorni che la maggior parte delle persone al castello passava la notte in bianco. Chanyeol non ne comprendeva il motivo, ogni volta che provava a chiudere gli occhi e a rilassarsi sentiva passi, all'esterno, lungo il corridoio, nei sotterranei, erano ovunque. Quel luogo non era mai stato tanto movimentato e non riusciva ad immaginare perché fosse improvvisamente pieno di gente che faceva chissà cosa. Aveva cercato di parlarne con Baekhyun ma lui era sempre stato vago nella risposta, non erano più stati insieme da soli dalla mattinata del giorno successivo al matrimonio e non aveva potuto esprimergli tutte le sue preoccupazioni, forse quel pomeriggio lo avrebbe cercato per farsi aiutare con una cosa, ma era tutto da vedere. Sperava che riuscisse a liberarsi perché gli mancava stare con lui.

Se doveva essere sincero, a Baekhyun non sembrava neanche di essersi sposato — se avesse saputo che sarebbe bastato solo mentire per salvare le sorti del regno lo avrebbe fatto senza problemi e lamentele, eppure, il motivo per cui non lo aveva accettato con tranquillità era proprio quello: non era servito a niente, e lo aveva saputo fin dall'inizio. Come poteva dire a Chanyeol che il luogo in cui aveva vissuto da sempre, il villaggio, era ormai diventato ingestibile? I nobili non potevano ignorare quella situazione, non esisteva nessun re senza i suoi sudditi, e i sudditi non esistevano senza il re. Serviva che quelle due istituzioni riuscissero a coesistere, ma erano in crisi. I sudditi non avevano più fiducia nel loro sovrano che non era in grado di garantirgli protezione, era un circolo vizioso. Per quel motivo, quella mattina le cose sarebbero cambiate.

Gli addestramenti erano terminati, le armi erano pronte, tutti i soldati sarebbero scesi al villaggio. Una parte, la più sostanziosa, si sarebbe fermata al confine e avrebbe controllato quella zona, gli altri avrebbero soccorso i cittadini che ne avevano bisogno. Il principe si sentiva molto teso, anche se non sarebbe dovuto andare direttamente lì se i soldati avessero fallito avrebbe significato perdere una grande fonte di risorse, non ci sarebbe più stato modo di rimettersi in piedi. Quella mattina si ritrovarono tutti sullo spiazzale sul retro del castello, c'era un numero esorbitante di uomini in divisa, li guardò e si preparò a fare il suo discorso.

"Siete a conoscenza della crisi del regno, sapete quali sono i vostri compiti, siete pronti a morire e riconoscete benissimo i vostri ruoli, non deludetemi. Tornate sani e salvi, avete tutto il rispetto della famiglia reale. Mio padre, il re, non può essere qui stamattina ma lui vorrebbe che faceste del vostro meglio. Questo è tutto."

Si misero sull'attenti e Baekhyun se ne andò, il rumore degli zoccoli dei cavalli che correvano e si allontanavano da quel luogo fu perfettamente udibile in tutto il piano terra del castello, anche da Chanyeol che in quel momento si stava facendo una doccia. "Cos'è stato?" chiese, chiudendo l'acqua.

"Non lo so. Facciamo in fretta, siamo in ritardo per la colazione."

Dopo essersi preparati si avviarono verso la sala comune per mangiare e scoprire come sarebbero stati distribuiti i loro impegni nel corso della giornata, Mentre Chanyeol era impegnato a chiacchierare con Minseok, il maggiore lo interruppe e gli disse di guardare in avanti. Scorse Baekhyun e inarcò le sopracciglia. Il principe gli chiese di seguirlo un attimo, lo condusse in una stanza e una volta arrivati chiuse la porta. "Avevi detto che mi avresti chiamato più tardi. Ti sei già liberato?" chiese felice.

"Non posso più, devo partire tra poco per andare al castello del regno vicino, dobbiamo firmare degli accordi. Niente di serio." mentì, vide l'espressione del minore incupirsi. "Resterò lì stanotte, domattina quando tornerò verrò a cercarti, va bene?"

Annuì, si avvicinò a lui e lo abbracciò. "Ho bisogno di stare con te."
Baekhyun portò una mano sulla sua nuca così dal farlo avvicinare a sé e lo baciò. "Però mio padre mi sta aspettando."
Lo baciò ancora facendolo sorridere, quando si allontanò gli prese la mano. "Stai attento."
"Anche tu. Tornerò, non c'è bisogno di essere così drammatici." lo strinse forte e sentì Chanyeol baciargli la fronte.
"Secondo me sì." sospirò, allontanandosi e guardandolo. "Salutami tua moglie."
"Mia moglie, certo. Sarà molto piacevole rivederla."

vengeance - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora