Capitolo 5 - L'amore è una cosa semplice

6.3K 138 37
                                    

"Torna a casa con me." Mi dice dolcemente e mi tende la mano.
Sospiro. "Va bene, ma solo se mi assicuri che parleremo. Non possiamo sempre risolvere tutto con il sesso, Claudio. Perchè in realtà non risolviamo niente così." Dico con tono perentorio.
"Ok, farò il bravo, promesso. Andiamo?"
Prendo la sua mano. "Andiamo."
In circa dieci minuti siamo dentro il nostro appartamento. Io mi siedo sul divano e Claudio mi raggiunge subito dopo.
Restiamo per qualche istante l'uno di fronte all'altra, in silenzio, a guardarci.
"Mi hai ferita molto, ieri, escludendomi dall'autopsia. Quello che mi ha fatto più male è che l'hai fatto di proposito, perchè sai quanto ami il mio lavoro. E l'hai fatto nonostante io abbia ammesso di aver sbagliato e ti abbia chiesto scusa. Ma mi ha fatto male anche dover constatare che il nostro non è un rapporto alla pari, come invece credevo che fosse."
"Ma che dici? Certo che è un rapporto alla pari!"
"No, Claudio, non lo è e lo sai benissimo. Noi ci siamo illusi di poter separare la nostra vita privata dal lavoro ma è evidente che non è così. E finchè tu continuerai a essere il mio capo, le cose tra noi non funzioneranno mai. Forse sarebbe meglio che io seguissi il consiglio della Boschi e chiedessi un trasferimento..."
"Alice, per favore, non farti influenzare da quello che dice Valeria. Le cose tra noi possono funzionare eccome! Basta semplicemente impegnarsi e venirsi incontro. Tu, per esempio, potresti consultarti con me invece di fare sempre di testa tua."
"Ma è proprio questo il punto, Claudio! Io sono fatta così! Sono impulsiva, precipitosa... fa parte del mio carattere e non credo che riuscirò a cambiare questo lato di me."
I suoi occhi s'infiammano e poi scatta come una molla, alzandosi in piedi. "Non credi di riuscirci?! Alice, io ho stravolto la mia vita per te! Ti ho chiesto di sposarmi e di vivere insieme! E sai benissimo che sei la prima con cui ho scelto di fare dei passi così importanti perchè sei l'unica donna che mi abbia mai fatto davvero innamorare! E adesso mi dici che non sei neanche disposta a provare a fare un passo verso di me?!" Scuote la testa e cammina avanti e indietro lungo il corridoio. "L'altro giorno mi hai detto che avrei fatto meglio a chiedermi se quello che provo per te sia davvero amore. Adesso sono io che ti chiedo di riflettere su quello che vuoi veramente, Alice. Se vuoi trasferirti in un altro Istituto, io non te lo impedirò. Ma sappi che tra noi sarà finita perchè io non mi accontenterò di un rapporto a metà quando possiamo avere TUTTO."
Prende la giacca e si dirige verso la porta d'ingresso. "Dove stai andando?" gli chiedo, bloccandolo.
"Ho bisogno di fare due passi."
"Ma non puoi andartene, stiamo parlando..."
"Per quanto mi riguarda, ho detto tutto quello che avevo da dire."
"Beh, io no." Rispondo e lo bacio con tutta la passione di cui sono capace, nella speranza di trasmettergli tutto quello che provo in questo momento.
Tutto quello che hai detto è vero. Sei cambiato per me e sei diventato l'uomo che ho sempre sognato che fossi. Anche se resti sempre e comunque uno stronzo... ma io ti amo. E non voglio perderti per nessuna ragione al mondo.
"Ma non avevi detto che volevi parlare?" Mi chiede malizioso dopo esserci staccati.
"Infatti. Ma non ho saputo resistere... e volevo anche farti capire quanto ti amo e quanto ti voglio. Voglio sposarti e voglio essere tutto per te, proprio come tu sei tutto per me."
"Lo sei già. E lo sarai sempre. Qualunque cosa deciderai." Mi dice accarezzandomi una guancia.
"Ho già deciso. È ovvio che non voglio trasferirmi, Claudio! Voglio solo fare la cosa giusta per noi..."
"Ti ho detto qual è la cosa giusta, Alice. Devi solo volerlo."
Annuisco e ci sorridiamo a vicenda. "Mi dispiace di non esserne rimasta fuori come ti avevo promesso... e anche di essere andata da Calligaris senza dirtelo. Ma pensavo che me l'avresti impedito, anzi ne ero certa."
"E ti sei sbagliata. Non te l'avrei impedito, ti avrei semplicemente detto di parlare con lui in un territorio più neutro. Comunque dispiace anche a me di averti esclusa dall'autopsia, non avrei dovuto farlo. Ma tu riesci sempre a mandarmi fuori di testa, Sacrofano!"
Sorrido. Mi fa sempre un certo effetto sentire che esercito un certo potere su di lui. Poi torno subito seria. "Questa però non è una buona ragione, quindi non farlo più."
"Promesso. Anche perchè Paolone non è per niente alla tua altezza." Mi dice sfiorandomi una guancia con la punta dell'indice.
"Ruffiano..."
"Invece è la verità. Mi sembra di averti già detto che sei la mia allieva migliore, no? E non mi riferisco solo al lavoro..." mi dice lascivo, mentre il suo indice adesso accarezza le mie labbra.
"Claudio..."
"Abbiamo parlato, no? Quindi..." mi afferra i fianchi e mi attira a sè "...possiamo lasciarci tutto alle spalle e riprendere il discorso che abbiamo lasciato in sospeso oggi." Sussurra vicino alle mie labbra.
"A dire il vero... pensavo di andare subito a dormire. Sai questi ultimi giorni sono stati un po' difficili e sono parecchio stanca..." dico con tono leggermente sarcastico e mi stacco da lui, dirigendomi verso la nostra camera.
Ok, abbiamo fatto pace, ma non posso certo cedere subito, no?! E poi, l'attesa aumenta il piacere... o è essa stessa il piacere, dipende dai punti di vista.
Non ho nemmeno il tempo di fare un passo che sento cingermi l'addome con un braccio e in un attimo mi ritrovo con la schiena appoggiata al suo petto.
Con una mano mi accarezza il ventre mentre con l'altra mi sposta i capelli dietro l'orecchio, sfiorandomi il collo con il naso. "Sei davvero sicura di voler dormire e basta?" Mi sussurra all'orecchio, facendomi rabbrividire.
Le sue labbra si spostano poi sul collo, lentamente, per poi salire sul mio volto che reclina verso il suo per baciarmi ma mi ritraggo, sorridendo. Mi guarda e mi sorride anche lui, malizioso. "Ho capito cosa stai facendo, Sacrofano. Vuoi farti desiderare..." mi dice con il fiato corto.
Mi giro completamente verso di lui e mi accoglie tra le sue braccia, baciandomi come solo lui sa fare.
Mi prende in braccio e mi porta in camera.
"Guarda che so camminare da sola..." lo stuzzico.
"Lo so, l'ho fatto solo perchè così non potrai scappare."
Mi adagia sul letto e si sdraia accanto a me.

Alice e Claudio - Un nuovo inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora