Capitolo 14 - Sul filo del rasoio

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"Ciao, Alice! Guarda cosa ti ha portato il tuo fratellino! Un bel cappuccino fumante, tutto per te! Anzi per noi, dato che l'ho preso anche per me!" Esclama Marco mentre mi corre incontro, porgendomi poi un bicchiere di plastica con tanto di cannuccia.

"Grazie!" Lo abbraccio e prendo il bicchiere dalle sue mani. "Non ho molto tempo però, devo andare al lavoro e sono già in ritardo. Cos'è successo stavolta con Lara?" Domando.

"È proprio questo il problema: non succede niente! Alla festa di Cordelia avevamo avuto un piccolo riavvicinamento, dato che almeno in quell'occasione si era decisa a rivolgermi la parola. Ma da lì in poi, puff! Sparita nuovamente! Io davvero non so più che cosa..."

All'improvviso qualcosa c'interrompe e ho un sussulto tale che il bicchiere che tenevo in mano cade sull'asfalto, versando il suo contenuto ai miei piedi.

Un rumore sordo, inconfondibile, bruttissimo.

Uno sparo.

Dentro l'Istituto.

Poi il silenzio.

E il vuoto, mentre realizzo che quel senso opprimente di angoscia che sento da ieri era davvero il presentimento di qualcosa di terribile.

Claudio.

Mi rendo conto di essere rimasta in trance di fronte all'edificio, quando inizio a sentire le urla di terrore che provengono dal suo interno.

"Claudio!" Urlo mentre trangugio gli scalini a due a due con il cuore in gola.

Sento le mie gambe cedere quando sto per varcare l'ingresso dell'Istituto.

Ho paura di ciò che i miei occhi vedranno.

Ho paura che l'incubo della scorsa notte possa essere diventato realtà.

Fà che non sia così, ti prego. Fà che non sia così.

Prendo un respiro profondo ed entro di corsa, ma lo scenario che mi si prospetta davanti non è poi meno orrendo di quello che immaginavo nella mia testa.

Claudio ha una pistola puntata alla testa da Antonio Reale, che lo tiene in ostaggio con un braccio premuto sulla sua gola. Il tutto sotto gli occhi terrorizzati della Wally e di Beatrice, immobili sulle scale, e di Lara e Paolone che sono dietro di loro, probabilmente accorsi dopo aver sentito lo sparo.

"CLAUDIO!!" Urlo con tutto il fiato che ho in corpo, terrorizzata.

"LARA!!" Mi fa eco Marco.

"Alice, esci subito da qui!" Mi ordina Claudio.

Uscire? E per andare dove, senza di te? Sarebbe mille volte meglio morire.

"DA QUI NON ESCE NESSUNO O GIURO CHE VI AMMAZZO TUTTI!" Urla Reale e punta la pistola verso di me, mentre Marco d'istinto mi abbraccia per proteggermi.

"Lei no! È per me che sei qui, no? Prenditela con me!" Esclama Claudio.

"Claudio!" Urlo io di nuovo, disperata e lui tende la mano destra verso di me, cercando di tranquillizzarmi con lo sguardo ma vedo benissimo la paura nei suoi occhi.

Reale torna a puntargli la pistola, stringendo maggiormente la presa sulla sua gola. "Ho detto che devi stare zitto o ti faccio saltare la testa!" Sibila contro Claudio e ogni singola parola mi trafigge il cuore come una coltellata.

"NO! La prego..." Lo supplico, in lacrime.

Perchè quest'uomo ci sta facendo questo?

"Tu..." Si rivolge a Claudio. "...Hai infangato la memoria di mia moglie! Lei non era incinta, non poteva esserlo PERCHÈ IO NON POSSO AVERE FIGLI! E ora per colpa tua tutti crederanno che lei mi avesse tradito ma io ti ammazzo! Hai capito? Ti ammazzo!" Urla con degli occhi da pazzo.

Alice e Claudio - Un nuovo inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora