Capitolo 19 - Giorni difficili

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Alice

Tre giorni.

Sono già trascorsi tre giorni in cui Claudio si è chiuso in se stesso, tagliando il resto del mondo fuori.

Tre giorni in cui a stento ci parliamo, se non per lavoro.

Tre giorni che non sento le sue labbra sulle mie, nè le sue braccia che mi stringono forte a sè.

O il suo cuore che batte insieme al mio.

L'unica gioia di questi giorni è la certezza di riavere finalmente la mia migliore amica qui, a Roma, dopo mesi di lontananza per via del suo lavoro. Lo studio legale di Milano presso cui lavora ha infatti aperto una sede anche a Roma e sarà proprio Silvia ad occuparsi delle cause locali, tornando quindi a vivere stabilmente nella sua città.

Il che significa dire ufficialmente addio a lunghissime conversazioni davanti allo schermo del pc o dello smartphone e tornare a interminabili sessioni di shopping e ad aperitivi nei locali più alla moda di Roma.

O, in alternativa, trascorrere la pausa pranzo dividendosi tra pacchi e scatoloni pieni di roba da sistemare in un nuovo appartamento a dieci minuti dal centro di Roma.

"Devi dargli tempo, Alice." Sentenzia Silvia mentre l'aiuto a sistemare i suoi utensili da cucina nei cassetti appositi. "Prova a metterti nei suoi panni: ha perso suo fratello, l'ultima persona rimasta della sua famiglia, proprio quando aveva deciso di provare a ricucire il loro rapporto. Sarà stato un colpo durissimo per lui, oltre che totalmente inaspettato."

"Lo so benissimo, Silvia! So che ha bisogno di tempo per metabolizzare quello che è successo e vorrei soltanto stargli vicino, fargli sentire che per lui io ci sono e ci sarò sempre. Però non so come fare, se continua a tenermi lontana." Replico con un velo di tristezza nella voce, udibile anche alle mie orecchie.

"Claudio lo sa già. E vedrai che sarà proprio lui ad aprirsi con te, quando si sentirà pronto. Nessuno può portare da solo un peso così grande, neppure un uomo come lui."

Sospiro. "Claudio sembra forte, invincibile, ma è un uomo molto fragile in realtà. E so bene quanto stia soffrendo, anche se si rifiuta di ammetterlo." Abbasso lo sguardo, sconsolata. "È proprio questo che mi fa stare male: sapere quanto lui stia soffrendo in questo momento e non poterlo nemmeno abbracciare perchè a malapena mi parla."

La mia voce si spezza sulle ultime parole, tradendo tutta la tristezza e la frustrazione che provo in questo momento.

Mi sembra di essere tornata a quei giorni in cui spararono a Calligaris e Claudio si era chiuso a riccio escludendomi completamente, come se non contassi nulla per lui.

E adesso sta facendo esattamente lo stesso, ma con l'unica, sottile differenza che il nostro rapporto è decisamente cambiato da allora.

Abbiamo rischiato di perderci, forse per sempre, proprio a causa della nostra incapacità di parlare. E credevo che averlo capito ci avrebbe aiutati a fidarci l'una dell'altro.

Ma a quanto pare non è così.

Almeno per lui.

Silvia scuote il capo. "Certo che tu una storia semplice mai, eh?" Mi rimprovera poi bonariamente, facendomi sorridere.

"A proposito di storie semplici..." cerco di deviare il discorso, nel tentativo di distrarmi un pò "...durante tutti questi mesi in cui eri a Milano abbiamo parlato solo della mia vita sentimentale, mentre tu non hai fatto altro che parlare di lavoro, lavoro, sempre lavoro. E poichè io ti conosco, non credo affatto che tu abbia pensato solo al lavoro..." Ride sotto i baffi e di rimando lo faccio anch'io, soddisfatta di aver colpito nel segno. "Quindi, cosa non mi hai detto?" La incalzo con fare malizioso.

Alice e Claudio - Un nuovo inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora