17. Please

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«Si, mi ricordo che una volta, quando siamo venuti a cena a casa vostra, Anne girava per il giardino in mutande e diceva di voler vivere nella giungla» dice Edward ridendo, facendo ridere tutti al tavolo.

Perché sono finita in questa situazione?

Ommioddio che imbarazzo, possibile che se lo ricordi? E comunque avevo quattro anni, ero piccola, e avevo appena visto il libro della giungla.

«Si, voleva diventare come Mowgli» afferma mio padre continuando a ridere e dandomi delle leggere pacche sulla schiena. Mia mamma sta cercando di trattenersi dal ridere e di raccontare altri imbarazzanti aneddoti.

«Anche Edward da piccolo era convinto di essere un cavaliere mandato dallo spazio e mi ricordo che andava in giro con una spada di alluminio» ribatto, insomma non possiamo parlare tutto il tempo di me.

Abbiamo parlato della mia fase sirena, quando ero convinta che toccando l'acqua mi sarei trasformata in sirena. Della fase fata, in cui credevo di avere dei poteri legati ai quattro elementi e della fase Mowgli. Ora basta.

«È vero, caro ti ricordi?» chiede la madre di Edward al marito, i nostri genitori iniziano a ridere, mentre Edward mi fa una boccaccia, come un bambino.

Anche quando eravamo più piccoli e io facevo la spia ai nostri genitori lui mi faceva le boccacce.

Siamo seduti al tavolo da po', abbiamo appena finito gli antipasti e stiamo aspettando i vari piatti, devo dire che non sono per niente più rilassata. Una corda di violino sarebbe più rilassata di me.
Okay, lo so cosa state pensando, è solo una cena con la mia famiglia e la famiglia del socio di mio padre che conosco da quando ero piccola, non dovrei essere in ansia. Invece lo sono.
Qui sono tutti super intelligenti! Mio padre e il signor Harrison hanno un'azienda di computer, non ho mai ben capito cosa facciano, la signora Harrison è un medico e anche Edward ha studiato economia. Se si mettessero a parlare di cose scientifiche farei la figura dell'idiota. So che due più due fa quattro, π è uguale a 3,14, E=mc².  Non mi viene in mente nient'altro di intelligente. Perché non possiamo parlare di letteratura?

Quando arrivano le ordinazioni iniziamo tutti a mangiare tranquilli, magari non parleranno di scienza o economia e marketing, almeno lo spero.
La famiglia Harrison ha preso piatti dai nomi strani, così come l'aspetto dei piatti. Perché il cibo nel piatto della signora Harrison sembra ancora vivo? Quel pesce si è mosso o è una mia impressione? Comunque io non lo mangerei mai.
Mia madre ha preso un'insaltona greca, mio padre una bella bistecca, io delle pappardelle ai funghi.

I nostri genitori si mettono a chiacchierare tranquillamente, mentre io ed Edward ci lanciamo di tanto in tanto qualche sguardo imbarazzato.

Cosa posso dire?

Qualcosa di intelligente, così posso fare colpo, ma cosa?

E=mc²

«Anne ora tu vivi a Londra da sola, giusto?» mi domanda la signora sorridendomi. Cerco di mandar giù in fretta la forchettata che ho appena preso, intanto le sorrido.

«In realtà ho delle coinquiline, le mie due migliori amiche, comunque si abito a Londra» rispondo prendendo un altro boccone, ma quanto è buono?! Si può sposare un piatto di pappardelle?
Basta il cibo, i carboidrati sono la mia anima gemella.

«Capito e studi lettere, giusto? Cosa ti piacerebbe fare dopo?» continua a domandare, sento tutti gli occhi su di me, preferivo essere ignorata, perché non tornano a parlare tra di loro?

«Uhm si studio lettere, mi piacerebbe fare l'editore, oppure insegnare»

I signori Harrison annuiscono per poi tornare a parlare con i miei lasciandomi gustare il mio piatto in pace.

I miei amori platoniciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora