6. I Could Help You

28 5 18
                                    

Mi continua a guardare sorridendo, dovrei dire qualcosa?

Ma cosa?

Sicuramente non si ricorderà di me.

«Sei anche tu entrata qua dentro per ripararti dalla pioggia?» mi chiede sorridendomi, non posso credere che sia stato lui a rivolgermi la parola per primo.

«Oh no... io sono qui per comprare questa incredibile chiave inglese» dico indicando l'attrezzo alle mie spalle.

Lo vedo sorridere divertito, oddio non ci posso credere.
Ho fatto ridere Matthew James.

Vorrei che Susan fosse qui, al liceo quando eravamo cotte di lui adoravamo vederlo ridere.

«Hai visto se oltre alle chiavi inglesi vendono per caso degli ombrelli?»

«No, purtroppo no» rispondo mentre mi avvicino al vetrina, sta iniziando a piovere fortissimo.

«Peccato»

Già, peccato, anche se essere qui con Matthew è proprio un colpo di fortuna.

«Sembra che dovremmo rimanere qui per un po', almeno finché non smette di piovere così forte» dice per poi poggiare il suo zaino a terra.

«Sempre che il proprietario ce lo permetta, non sembra molto contento»

Matthew si volta in direzione del signore che continua a sbuffare e guardarci male.  Era un uomo abbastanza robusto, sulla cinquantina, con un berretto da baseball, probabilmente voleva urlarci contro di comprare qualcosa o andarcene.

«Per ora sembrerebbe di sì. Comunque io sono Matthew»

So esattamente chi sei.

«Io mi chiamo Anne»

«Allora Anne che ne dici di passare il tempo conoscendoci meglio?» chiede sorridendo.

Il suo sorriso è così genuino.
Sembra il sorriso di un principe.

«Quanti anni hai?»

«Ventitré, tu?»

Ovviamente so già la risposta, ma questo lui non lo sa e non lo deve sapere.

«Venticinque»

«Vai all'università?» domando, era il mio turno per la domanda.

«Si, studio giurisprudenza e tu?»

Uhm... lo trovo perfetto come futuro avvocato, con indosso un bel completo.

Non sono solo io a trovare stupendi i ragazzi con indosso una camicia, un completo, uno smoking, vero?

Se non la smetto di pensarci inizierò a sbavare e non va bene.

«Io studio lettere»

Rimaniamo a chiacchierare per una decina di minuti, poi il proprietario del negozio ci dice di uscire se non abbiamo intenzione di comprare nulla, così usciamo di corsa ridendo e raggiungiamo un altro negozio. Questo per fortuna o per sfortuna vende ombrelli.

«Ora che abbiamo i nostri ombrelli possiamo tornare alle nostre vite»

«Si, è vero»

I miei amori platoniciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora