Sono passate due settimane, non so bene quale dovrebbe essere il mio stato d'animo.
Penso sia normale non essere felice e nemmeno triste.
Mia mamma, le mie amiche e Ashton mi hanno assillato tutto il tempo chiedendomi se avessi fatto la cosa giusta, se ero sicura di non denunciare Lucas, per ora mi sembra la scelta più giusta. Spero che Lucas impari la lezione, sicuramente io l'ho imparata. Non devo essere più tanto ingenua.Sono chiusa nella mia stanza da tre giorni, non sono andata a lavoro, non me la sentivo di uscire, sono troppo stanca e devo studiare.
Questo weekend partirò per andare dai miei, starò da loro due settimane, penso sia un bene allontanarsi un po' da qui. Poi una volta tornata dovrò sostenere due esami: Filologia romanza e filosofia morale.
Sono le nove del mattino, sono seduta nel letto, non trovo la concentrazione per studiare. Mi viene sempre il nervoso in queste situazioni, devo studiare, mi devo concentrare, ma non ci riesco.
Poi sento gli altri che chiacchierano e ridono, Susan e Lucy hanno invitato Dylan e Richard a passare la notte qui. Sono stati tutta la notte a guardare i film di Sherlock Holmes, non riuscivo a dormire. Mi avevano invitato a restare con loro, per guardare il mio amato Robert Downey Jr, ma non mi andava di fare la quinta incomodo.
Ora probabilmente staranno facendo colazione, io l'ho fatta stamattina presto, loro ancora dormivano.
Devo studiare.
Devo concentrarmi.Midge mi ha chiamato poco fa solo per dirmi che aveva finito di studiare filosofia morale e che ora usciva con Ash, poi mi ha chiesto se volevo i suoi appunti, ho rifiutato.
Volevo farcela da sola, ma la mia testa si sta ribellando.Sono stanca, la notte faccio fatica a dormire, mi sveglio la notte e rimango a fissare il soffitto, al buio, per ore prima di riaddormentarmi.
Il bussare alla mia porta, mi fa alzare lo sguardo dai miei libri sparsi sul letto.
«Anne, sei sveglia?» chiede la voce di Lucy oltre la porta.
«Si»
«Vuoi fare colazione con noi?»
«No, ho già mangiato» rispondo tornando a guardare i miei schemi confusi, pieni di parole sconnesse e disegni di fiori.
«Va bene, oggi andrai a lavoro? Uscirai? Non ti vedo da lunedì, va tutto bene?»
«Stasera faccio la babysitter per i Collins, quelli del quarto piano. Si va tutto bene»
Sento dei passi allontanarsi, avrà raggiunto gli altri.
Stasera devo fare da babysitter ad una dolce bambina di nome Ariel, ha cinque anni, è davvero una bambina dolcissima.
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«Anne! Anne! Anne!» grida felice la bambina dai lunghi capelli corvino, mentre corre verso di me e saltarmi in braccio. Entro nell'appartamento con lei in braccio, subito la calda luce del soggiorno mi accoglie. Tutti i mobili sono di stile moderno, rispecchiano molto i genitori, sempre eleganti.
«Ciao bellissima, come stai?» chiedo mettendola giù, lei mi guarda sorridendo.
«Sto bene, mi sei mancata»
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I miei amori platonici
Chick-LitSono Anne Rosie Withman e ho ventitré anni. Mi sposerò a venticinque anni e a ventisette avrò il mio primo bambino. C'è solo un piccolo problema, per il mio piano ho bisogno di trovare la mia anima gemella, ma non è mica facile, sapete? Così ho ide...