Finora mi ero limitata a pensare al piano solo teoricamente, però adesso... adesso!
Cosa devo fare?Come faccio a capire se è lui quello giusto?
«Ecco la tua ordinazione» dico poggiando goffamente le cose sul tavolo, almeno non le ho fatte cadere.
«Siedi qui con me, ti va?»
«Si, mi va»
Grazie al cielo, le mie gambe sono talmente molli che se non mi fossi seduta subito sarei caduta a terra.
Che bel sorriso.
Ma è vero?
Come fa a essere così splendente? Mi acceca.In un modo o nell'altro mi ritrovo a passare gran parte del pomeriggio al tavolo della caffetteria con lui.
Visto che è il figlio del capo nessuno ha fatto storie per il fatto che sono rimasta seduta con lui.
È così facile parlare con lui, sì lo ammetto all'inizio ero un po' in imbarazzo, ma Richard è così solare e gentile, riesce a farmi sentire bene e tranquilla. Abbiamo parlato dei bei vecchi tempi, di quando eravamo bambini e giocavamo spensierati al parco giochi, o di quando alle elementari la maestra di matematica se la prendeva sempre con noi due, per ogni cosa. I gemelli del caos ci chiamava, come se fossimo solo noi a fare casino durante le sue ore.«Ti ricordi di quando ci siamo nascosti in giardino per non tornare a casa?»
«Certo che mi ricordo! Lo facevi solo perchè non volevi tornare a casa per fare i compiti»
«Non era l'unico motivo» mi risponde sorridendomi.Santo Zeus che dentifricio usa? Non possono essere veri, ci vogliono gli occhiali da sole per guardargli i denti.
«Ah no?» chiedo curiosa.
«Mi piaceva stare con te, mi divertivo e non volevo andarmene»Oh cielo.
Non me l'aspettavo.
L'ha detto così semplicemente. Perchè mi continua a guardare sorridendo?
Anche i suoi occhi sembra che mi sorridano.
Che caldo. Sono l'unica a sentire caldo?«Anne tutto bene? Ti ho messo in imbarazzo?»
E adesso perchè sfoggia quel ghigno divertito? Si sta divertendo a vedermi così imbarazzata?
Non sarà per caso sadico?«No ecco io... non me l'aspettavo tutto qui»
«Non ti aspettavi che ti dicessi che mi piaceva passare il tempo con te? Eri la mia migliore amica»Ah Già.
Ero la tua migliore amica.«Si, hai ragione. Si è fatto tardi, sarà meglio che mi rimetta a lavoro»
Mi alzo senza dargli tempo per ribattere, anche se non da l'impressione di volerlo fare.
Abbiamo parlato per lo più della nostra infanzia, dei bei momenti passati a divertirci, ma anche del presente. Dei miei studi, la mia vita in città, e della sua. A quanto pare lui e Jenna l'arpia non stanno più insieme, si sono lasciati al liceo. All'università studia biologia marina e i venerdì sera suona in diversi locali con la sua band.
Ha una band! Suona la chitarra e dopo che me l'ha detto l'ho trovato ancora più affascinante.«Quando riparti?»
«Domani mattina, al pomeriggio ho una lezione»
«Capito» mormora sempre con quel ghigno divertito.
È contento che io riparta così presto?
«Anne ti vengo a prendere alle sette di stasera»Cosa?
Oh santo cielo qualcuno mi dia dell'ossigeno faccio fatica a respirare.
Stasera? Per andare dove?
Non posso chiedergli niente perché se n'è già andato.
Da quando è così misterioso?
Da piccolo non riusciva a tenere un segreto per più di cinque minuti.
È così che tutti a scuola scoprirono che ero stata io a liberare Bobby il canarino.
L'insegnante di scienze mi fece una ramanzina infinita.——
Quel dannato Richard Martin!
Perché diavolo non mi ha detto cosa ha intenzione di fare?
Come posso scegliere come vestirmi se non so dove andiamo?
Se metto il vestito rosso e poi lui mi porta da Burger King?
Oppure se mi metto i jeans e una maglietta a caso e mi porta in un bel ristorante?
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I miei amori platonici
Chick-LitSono Anne Rosie Withman e ho ventitré anni. Mi sposerò a venticinque anni e a ventisette avrò il mio primo bambino. C'è solo un piccolo problema, per il mio piano ho bisogno di trovare la mia anima gemella, ma non è mica facile, sapete? Così ho ide...