Appena tornata a casa Susan e Lucy mi hanno accolto con dei piccoli spara coriandoli, come se fossi stata via per tanto tempo. In realtà solo una settimana e mezza.
Tra due giorni ho il primo esame, il secondo esattamente una settimana dopo. A casa dei miei ero riuscita a portarmi avanti, mi sentivo abbastanza pronta per entrambi, avrei dovuto solo ripassare.
Non è vero anche se dico di sentirmi pronta sono in ansia e se avrò un blackout nel momento dell'esame?!
Se sbagliassi aula e non arrivassi in tempo per quando mi chiama?
E se dovessi rimanere chiusa in casa?Okay calmiamoci tutti!
Cioè calmati Anne!Non tornerò in libreria fino a giovedì, il giorno dopo il primo esame, così posso studiare ancora in questi due giorni e poi pensare a come affrontare la situazione con Ashton.
Ora che ho capito che mi piace non la più pallida idea di cosa dovrei fare. Dichiararmi? Neanche morta.
Poi sta con Midge, non posso.
Dovrei comportarmi normalmente, per ora è l'unica soluzione.A Susan e Lucy non ho detto nulla dei miei sentimenti, sono sicura che mi farebbero pressione per dichiararmi, ma non voglio. Non adesso, non è il momento.
«Quando farai una pausa? Sei seduta su quella sedia da un'eternità» chiede Susan entrando in cucina. Ero seduta al tavolo della cucina perché in camera mia avevo troppe distrazioni. Poi poteva mangiucchiare qualcosa di tanto in tanto.
«Niente pause fino alle 13.00» rispondo tornando a concentrarmi sul capitolo che stavo ripassando.
Devo prendere dei buoni voti.
Detesto fare figuracce, smetto di studiare e ripetere solo quando sono sicura al 120%, quindi quasi mai.
Ho sempre il terrore di dimenticare qualcosa o di aver capito male un argomento.«Fino a pranzo, quindi tra un'ora» risponde prendendo il succo d'ananas dal frigo e versandosene un po' in un bicchiere.
«È già mezzogiorno? A quest'ora credevo di assere molto più avanti» dico con un leggero tono isterico. Non ce la farò mai. E' la fine. Si, lo so che sto esagerando, ma in queste situazioni divento melodrammatica, talmente tanto che tragedie greche levatevi perchè arriva Anne.
«Sta tranquilla sai tutto, andrai alla grande» mi grida Lucy dal salotto.
Oggi nessuna delle tre lavorava. Quando mi ero alzata e spostata in cucina per studiare e fare colazione. Lucy e Susan avevano provato a convincermi di uscire con loro
sarebbero andate in giro per negozi, dovetti rifiutare. Uscirono di casa quando io iniziai a studiare. Sono tornate mezz'oretta fa... credo ho perso la cognizione del tempo, comunque io ero ancora qui sui libri.«Stasera andiamo al cinema?» propose Susan, era ancora in cucina e percepivo il suo sguardo su di me. So perfettamente cosa pensava: "Sta studiando troppo, ha bisogno di un po' di relax". Non era vero. Stavo bene. Niente relax.
«A vedere cosa?» chiese Lucy entrando in cucina per prendersi anche lei un bicchiere di succo.
«Non lo so, andiamo a vedere cosa proiettano oppure andiamo fuori a mangiare al Burger King, ho voglia di hamburger e patatine»
«Possiamo fare entrambe le cose» rispose Lucy sorridendo, ora sentivo entrambi gli sguardi su di me, aspettavano la mia risposta.
Cinema e hamburger come programma mi allettava molto, sicuramente molto più dello studio, però... se poi all'esame non fossi stata pronta? Mi incolperei per essere uscita.
«Anne non ci pensare nemmeno, tu uscirai oggi. Se vuoi andiamo solo a cena fuori così poi torniamo a casa presto e puoi riposarti»
Susan era già decisa, mi avrebbe trascinato fuori casa con la forza, quindi accettai.
E poi avevo tantissima voglia di hamburger e patatine.
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I miei amori platonici
Chick-LitSono Anne Rosie Withman e ho ventitré anni. Mi sposerò a venticinque anni e a ventisette avrò il mio primo bambino. C'è solo un piccolo problema, per il mio piano ho bisogno di trovare la mia anima gemella, ma non è mica facile, sapete? Così ho ide...