16. Don't Give Up

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«Anne! La colazione!» grida mia madre bussando alla porta della mia camera.

«Arrivo subito» le grido in risposta, mi metto una felpa e le ciabatte azzurre con degli unicorni e scendo subito.

Sono arrivata ieri sera, mi sento molto meglio, stare qui con loro e molto più rilassante, sono sicura che riuscirò a studiare meglio.

Dopo che sono arrivata, dopo la cena, mia mamma è venuta in camera mia, abbiamo parlato per quella che mi è parsa un'eternità. Tuttavia è stato liberatorio.
Gli ho detto tutti i miei dubbi i miei timori, lei è riuscita a rassicurarmi.

«Anne come ti ho già detto l'amore della tua vita non è per forza tra questi ragazzi, ma tu hai insistito nel dirmi che era così. Ora non puoi mollare tutto, devi arrivare fino in fondo. Trovarli e capire. Se alla fine si rivelassero tutti sbagliati, fa niente. Vorrà dire che dovrai cercare ancora prima di trovare il tuo principe. Comunque non c'è nulla che non vada in te, forse sei un po' distratta e pasticciona, ma io adoro anche questo tuo lato. So cosa stai pensando: "Devi dirlo per forza, perché sei mia madre", ma io le penso davvero queste cose. Chiunque abbia avuto il piacere di conoscerti è stato fortunato. Vedrai che quando lui arriverà, lo capirà»

Quando arrivo in cucina trovo il tavolo già tutto apparecchiato, mio padre è già seduto e mi sta versando l'acqua calda nella tazza. L'odore di waffles invade le mie narici, che bello essere a casa.

«Hai dormito bene?» chiede mio padre passandomi la scatola con tutte le varie bustine di tè e tisane.

«Benissimo, ho sognato che io e Chris Evans eravamo fidanzati e che Jimmy Fallon ci intervistava, un sogno molto divertente devo dire, peccato non fosse reale»

Mia madre si siede a tavola portando la brocca di caffè caldo e sorride.

«Beata te, io invece ho sognato che un mostro alieno ci cacciava di casa»

Io e mio padre scoppiamo a ridere, i suoi sogni sono sempre così strani. Ricordo che una volta ci disse di aver sognato che un pacchetto di fazzoletti gigante distruggeva Londra.

«Anne la cena è tra una settimana, se cambi idea fammelo sapere, così ti tengo un posto»

Mia mamma mi da un piccolo calcio sotto il tavolo e poi inizia a fare delle facce strane.

«Tienimi un posto» rispondo e subito mia mamma batte le mani felice, lasciando mio padre confuso.

«Non è giusto, anch'io voglio sapere i vari pettegolezzi, perché non mi dite mai niente?» si lamenta mio papà prendendo un altro waffle.

«Perché tesoro mio tu i segreti non li sai mantenere» gli risponde mia madre ridacchiando.

***

«No, mamma, assolutamente no» le rispondo quando lei mi mostra una felpa blu elettrico con delle piume sulle maniche.

Lei ride e poi lascia giù la felpa. Quando andiamo a fare compere mia mamma per scherzare mi consiglia sempre gli abiti più strampalati.

«Non devo per forza comprare qualcosa, stiamo solo guardando» le ricordo, lei annuisce sbuffando per poi indicarmi un vestito bianco corto fino al ginocchio, semplice, ma molto carino.

La cena è domani sera, non ho portato nessun vestito perché non ero intenzionata ad andare, ma ora che ho cambiato idea vorrei prendere qualcosa di carino.

«È molto carino, lo vado a provare» prendo l'abito e mi dirigo al camerino, ma appena vedo una persona entrare nel negozio mi nascondo dietro ad uno scaffale.

I miei amori platoniciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora