Non ci credo.
I signori Harrison guardano, sorpresi quanto me, il loro adorato figlio che sorride contento dopo il suo annuncio. Non ci vuole molto prima che i genitori si riprendano, la madre lo abbraccia felice della notizia, pure il padre lo abbraccia.
Non ci credo. Mi prendi in giro? Lo so che ti diverti a prendermi in giro! E' tutta colpa tua Zeus!
«In realtà... mi sono fidanzato, con Giselle, le ho fatto la proposta due giorni fa»
Si deve sposare, un altro amore platonico da togliere dalla lista.
Lo so che tu lassù mi prendi in giro!Per carità non dicono di non essere contenta, anzi adoro i matrimoni, ma proprio lui, perché non poteva dire di essere single e che gli piacerebbe uscire con me.
«Edward sono felicissima per te, congratulazioni» gli sorride mia madre e anche mio padre si congratula con lui.
Si sta per sposare, beato lui, ha trovato la sua anima gemella e non sono io, ma Giselle.
«Si, congratulazioni» gli rispondo sorridendo, lui ricambia e ci ringrazia. Dopodiché iniziamo a parlare di Edward e Giselle e della preparazione del matrimonio.
La signora Harrison è al settimo cielo, continua a farneticare di organizzare lei il matrimonio del secolo, è divertente. Sembra emozionatissima, posso capire suo figlio si sposa e come descrive Giselle si capisce che la trova perfetta per il figlio.Mia mamma e la signora Harrison stanno parlando dei loro matrimoni, è così bello ascoltare questi aneddoti. Mamma sta raccontando di quando zio Phill fece finta di perdere le fedi nuziali e che lei era quasi svenuta all'altare per lo spavento.
Quando il cameriere porta il conto a tavola mio padre e il signor Harrison decidono di dividere il conto a metà, poi ci alziamo pronti a tornare a casa.«Davvero non hai il ragazzo?» mi sussurra Edward mentre mi tiene aperta la grande porta di vetro dell'ingresso. Subito l'aria fredda ci circonda, a volte dimentico che la sera qui faccia così freddo, mi stringo nel cappotto sperando di arrivare subito alla macchina.
«Davvero»
«Ma come è possibile, sei bella, simpatica, intelligente e per di più sapresti come sopravvivere in una giungla grazie al tuo addestramento da bambina»
Iniziamo a ridere entrambi, oddio è vero che quando ero nella fase Mowgli ero un pochino fuori di testa: mi arrampicavo sugli alberi, volevo dormire su di essi e procurarmi il cibo da sola. Edward, quando eravamo bambini, mi prendeva sempre in giro ed io gli rispondo che se si sarebbe perso in un bosco non l'avrei aiutato.
«In effetti sono perfetta, sono gli altri che non lo capiscono» rispondo ridendo.
«È vero, lo sei, ma sicuramente non sono l'unico a capirlo, secondo me c'è già qualcuno a te vicino che sa quanto sei incredibilmente fantastica»
Rimango un attimo sorpresa senza sapere cosa dire. Pensa davvero questo di me? E' davvero dolce.
Qualcuno vicino a me? Chi?
«Oppure l'unico che mi capisce si trova non so in Giappone e non ci troveremo mai, sarebbe una bella tragedia»
Edward mi guarda sorridendo per poi abbracciarmi.
«Anne è stato bello rivederti»
«Anche per me»
Quando sciogliamo l'abbraccio mi rendo conto di essere davanti alla macchina di papà e che anche i nostri genitori si stanno salutando.
C'è un via e vai di baci e abbracci poi saliamo tutti in macchina, ma prima di andarcene Edward ci informa che ovviamente siamo tutti invitati al suo matrimonio.
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I miei amori platonici
ChickLitSono Anne Rosie Withman e ho ventitré anni. Mi sposerò a venticinque anni e a ventisette avrò il mio primo bambino. C'è solo un piccolo problema, per il mio piano ho bisogno di trovare la mia anima gemella, ma non è mica facile, sapete? Così ho ide...