22. Repatriated

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Cosa ci faccio qui?
Perché?
Perché sono qui?
Come hanno fatto a convincermi?

Questa mattina ero sicurissima che non sarei andata alla rimpatriata, eppure eccomi qui.
Dopo pranzo mi ero messa sul divano a guardare la televisione pensando al fatto che quella sera non avrei visto Ashton.
Poi quando stavo per andare a prepararmi la cena Susan e Lucy mi hanno rapita e portata in camera mia. Il fatto di essere più bassa di loro l'ha reso facile, mi hanno sollevato e portato di là. Hanno insistito, insistito e insistito finché non ho farfugliato un: "forse". Poi in qualche modo mi hanno fatto indossare una gonna nera e una camicia rosa leggero, invece del mio comodo pigiama, e trascinata fuori casa. Nella fretta non avevo preso il telefono.

La scuola non era cambiata, però mi sembrava così diversa, più piccola e meno spaventosa. Nessuno ora mi avrebbe preso in giro per i miei libri fantasy o rosa, nessuna ansia per le interrogazioni e non portavo più enormi occhiali marroni.

«Dobbiamo mostrare a tutti quegli stronzi come siamo fighe ora. Rinfacciamogli cosa siamo diventate!» aveva detto Lucy in macchina con una strana luce negli occhi. Avevamo passato il liceo come nerd. Non venivano evitate tutto il tempo, ci chiedevano informazioni per compiti e verifiche, però ci prendevano in giro quando parlavamo di serie tv o di libri che loro ritenevano per sfigati.
«So che Leslie Roses lavora in un fast food, Michael Flinch vive ancora con i suoi» ci informò Susan cercando di infonderci coraggio. A Susan non era mai importato degli altri, non le interessava cosa pensassero di lei, cioè non tanto quanto a me e a Lucy. Infatti lei era piuttosto tranquilla, mentre io e Lucy eravamo nervosissime.
Ora loro sono andate a prendere da bere, mentre io sono rimasta a tenere i posti al tavolo.
Avrei bevuto volentieri un shot di vodka, magari mi sarei rilassata un po'.

Non erano ancora arrivati molti ex alunni, eravamo solo una ventina, quando invece dovremmo essere almeno una cinquantina. Ci dovrebbero essere le due classi del 95 e le due del 96.
Non vedevo nemmeno Matthew, forse sarebbe arrivato con Elliot.

«Anne!» sento chiamare dietro di me, quando mi giro mi ritrovo davanti le cinque ragazze che erano state le più popolari nella mia classe.
Dov'erano Susan e Lucy? Non volevo rimanere troppo da sola con loro, mi avrebbero mangiato.
Martha Smith non era cambiata per niente, era stata lei a chiamarmi, ricordo ancora che anche lei aveva avuto una cotta per Matthew.
Leslie Roses al suo fianco si guardava intorno come se aspettasse qualcuno.
Veronica Jordan, Sandy Drew, Debby Lee mi sorridevano e mi fissavano.
«Come state?» chiesi gentilmente cercando tra le persone le mie due amiche.
Leslie mi raccontò del suo stancante lavoro e del fatto che il suo ragazzo, ex re del ballo, l'aveva lasciata per le quinta volta. Martha parlò dell'Università, studiava scienze alimentari, se avevo capito bene e poi del suo magnifico ragazzo. Sandy si limitò, per fortuna, a dirmi: "Tutto regolare, tutto normale".
Veronica e Debby invece continuavano a parlarsi sopra, ero riuscita a capire che Debby aveva lasciato l'università per lavorare al ristorante dei suoi, mentre Veronica era nervosa perché doveva dare tre esami tra due mesi.
«E tu?» chiese Leslie mandando giù un bicchiere di birra, aspetta c'era la birra? Dov'erano Susan e Lucy con la mia birra?!
«Io vivo a Londra con Susan e Lucy. Studio e lavoro» risposi semplicemente. Tutte e cinque mi guardarono ed annuirono. Poi mi chiesero com'era vivere a Londra da sole, loro vivevano ancora con i loro genitori, a parte Leslie che viveva con il ragazzo o ex ragazzo, non mi ricordo. Comunque sembravano curiose e interessate al fatto che noi tre vivevamo nella grande città da sole.
«Non hai ancora un ragazzo? Sempre sui libri stai, in questo non sei cambiata» disse poi Sandy sorridendo e facendo sorridere le altre, mi sforzai di sorridere e non dire nulla. Poi sentii qualcuno mettermi il braccio sulle spalle, per un attimo avevo pensato che fossero finalmente tornate le mie due amiche.

«Matthew ciao!»
Non ero mai stato così contenta di vedere qualcuno.
«Anne sono contento che alla fine sei venuta, come stai?» mi chiese abbracciandomi e lasciandomi un leggero bacio sulla guancia.
Sentivo gli sguardi delle cinque su di noi, avrei voluto vedere la faccia di Martha. Ricordo che una volta quando aveva scoperto che anche a me piaceva Matthew aveva detto: "lui però preferisce ragazze più sofisticate, sai me l'ha detto".
«Susan e Lucy mi hanno costretto, però volevo anche rivedere te, io tutto bene e tu? Elliot?»
«Stiamo bene, lui è lì a prendere qualche tramezzino» rispose indicandomi il ragazzo che stava riempendo due piatti.
«Anne... non sapevo fossi amica di Matthew» sentii dire da Leslie, quando mi voltai le vidi tutte fissate con aria sognante il ragazzo affianco a me. Matthew era davvero bellissimo, quindi le capivo.
«Ci siamo conosciuti qualche mese fa, Anne è fantastica, mi spiace non averla conosciuta quando andavamo a scuola» rispose lui per me, e tutte annuirono con un sorriso beato.
«Ciao Anne» mi salutò Elliot con un cenno della mano, io ricambiai.
«Tu venivi nella nostra scuola?»
«Oh no, è venuto con me, ci tenevo a far vedere il mio liceo al mio ragazzo»
Ci fu un minuto di silenzio nel quale si sentì Debby che si stava strozzando con la bibita che aveva appena mandato giù. Feci fatica a trattenere una risata.
«Eccoci di ritorno, quante gente» disse Susan porgendomi un bicchiere di birra.
Ora l'attenzione delle cinque ragazze è attirata da Susan e Lucy che si devono sorbire il racconto dettagliato dell'ultima rottura tra Leslie e il suo ragazzo. Io ne approfitto per fare un giro al buffet, Matthew ed Elliot si siedono al nostro stesso tavolo.

I miei amori platoniciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora