«Non posso credere che tu l'abbia fatto sul serio!» dico alzando la voce attirando l'attenzione dei clienti su di noi.
«Anne dillo ancora un po' più forte, il signore fuori dal negozio non ti ha sentito» mi risponde Ashton seccato.
È quasi ora di pranzo, tra poco i nostri turni finiscono e tornerò a casa mia per decidere che cosa fare.
A quanto pare Ashton aveva davvero picchiato Lucas nel retro del locale. Gli ha tirato due pugni in viso, non riusciva ad accettare cosa fosse successo ed era ancora molto incazzato con Lucas. Tuttavia non è un buon motivo per picchiarlo di nascosto, mi fa piacere che mi abbia difeso, ma non era necessario. Questo, però lui non lo sapeva. Ashton non lo sapeva che sarei andata la sera dopo ad affrontare Lucas. Quando gliel'ho racconto, questa mattina, si è sorpreso e molto. Non si aspettava una cosa del genere da me, ma ehi se qualcuno mi fa del male o ci prova non me ne sto ferma. Forse un tempo sarei rimasta nell'angolo nascosta sperando che qualcun altro mi difendesse, ma non ora. Quando gli ho raccontato che Lucas l'avrebbe denunciato, si è subito pentito di quello che aveva fatto.«Ormai ciò che è fatto è fatto» mormora passandosi una mano tra i capelli, aveva le nocche della mano destra arrossate.
Ashton non solo mi aveva aiutato quella sera portandomi a casa, ma il giorno dopo era andato ad affrontare Lucas. Tutto per me ed io non ho fatto altro che sgridarlo da questa mattina.
«Non sentirti troppo in colpa, capisco perché l'hai fatto» rispondo prendendogli la mano per assicurarmi non fosse ridotta troppo male.
«Ah si?»
«Si, siamo amici, mi hai difeso e ti ringrazio» rispondo lasciando la mano di Ash per abbracciarlo. Lui appoggia la sua testa sulla mia spalla, sento il suo odore, è così buono e rassicurante, mi ricorda menta fresca, ma anche un po' di vaniglia.
———
«Comunque lui non ha nessuna prova per incastrare Ashton, potrebbe averlo colpito un altro, oppure essersi fatto male da solo. Tu, invece hai la registrazione, è una prova. Tesoro devi denunciarlo, vuoi che venga lì?» chiede mia mamma con un tono molto dolce, ma preoccupato. Vorrei tanto che fosse qui. Mi aveva chiamato per sapere come stavo e per dirmi che tra un mese mio padre organizzerà una cena con il suo socio e che molto probabilmente ci sarà Edward. Il mio quinto amore platonico.
Tuttavia per ora ne ho abbastanza di amori platonici. Vorrei fare una piccola pausa.
Il mio primo amore platonico si innamora dalla mia migliore amica.
Il mio secondo amore platonico mi fa ubriacare per "sciogliermi un po'".
Il mio terzo amore platonico non so dove sia, non ho idea di come trovarlo e al momento non mi interessa.
Il mio quarto amore platonico mi illude per poi dirmi che è gay.
Il mio quinto amore platonico ho la possibilità di incontrarlo, ma... penso di avere paura.
Se anche lui dovesse deludermi? Se finirò come mia zia Prudence? Sola circondata da inquietanti pupazzi di pezza.
«Si, hai ragione, tranquilla non devi venire qui e non me la sento di venire per la cena»
«Brava, sei proprio sicura di non voler venire qui? Non devi per forza venire alla cena, ma potresti stare un po' con noi» insiste ancora mia madre, sempre usando quel tono di voce, alla fine cedo. Andrò a trovarli, come ha detto lei non devo per forza andare anche alla cena.
«Non ti preoccupare per Ashton, saprà assumersi le sue responsabilità. Quel ragazzo mi piace proprio tanto, anche se non l'ho mai visto. Ti ha difeso Anne, era lì per te»
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I miei amori platonici
Literatura KobiecaSono Anne Rosie Withman e ho ventitré anni. Mi sposerò a venticinque anni e a ventisette avrò il mio primo bambino. C'è solo un piccolo problema, per il mio piano ho bisogno di trovare la mia anima gemella, ma non è mica facile, sapete? Così ho ide...