Cambiare Improvvisamente

748 39 1
                                    

Ero appena arrivata a casa di Niccoló.Entrai e come sempre iniziai a preparare la colazione nel miglior modo possibile.Niccoló stava ancora dormendo.Avevo messo la colazione sul tavolo,era tutto pronto ma lui non si era svegliato ancora.Non sapevo cosa fare, se svegliarlo o meno.Forse quel giorno non aveva nulla da fare e quindi non c'era bisogno di svegliarlo.Andai davanti alla porta di camera sua e osai bussare. Dopo qualche minuto Niccoló apri la porta.Si era appena svegliato.Era ancora assonato,con gli occhi gonfi dal sonno,con i capelli scompigliati e ovviamente senza maglia.

-Scusa il disturbo Niccoló,non ero sicura se svegliarti o meno,ma ti ho preparato la colazione e volevo chiederti se ti serve qualcosa-gli dissi grattandomi la testa e sorridendogli gentilmente.

-Grazie ,e no non mi serve nient'altro,puoi tranquillamente andartene-disse serio per poi entrare di nuovo in camera e chudermi la porta in faccia.Rimasi perplessa.

Nel mentre mi allacciavo le scarpe,Niccoló uscii dalla stanza per poi sedersi ed iniziare a mangiare senza nemmeno notarmi che ero ancora lì.

-Allora io vado..ci vediamo a pranzo..-dissi io.

Accenó un"si"con la testa per poi continuare a riempire la bocca con il cibo.

<<Come mai da un momento all'altro era diventato così silenzioso?>>pensai entrando in auto <<Mi aveva detto che non mi avrebbe più dato fastidio,ma ora mi stava letteralmente ignorando.Avevo fatto qualcosa di sbagliato?Poi era stato lui a chiedermi di ritornare a lavoro.Mah,com'era strano.>>

Le lezioni finirono in fretta,fortunatamente.In quel periodo non riuscivo proprio a concentrarmi.Avevo la testa ovunque ma non all' università .Andai a casa con un mal di testa atroce.Entrai a casa, preparai velocemente qualcosa da mangiare,siccome preparavo solo a Niccoló e non mangiavo fino a cena,poi presi una tachipirina per far passare il mal di testa e uscii in fretta per andare a San Basilio.

Mi trovavo alla porta e sentii una dolce melodia venire da dentro.Entrai piano senza far rumore. Niccoló era al piano.Vicino a lui c'era carinissimo labrador. Niccoló cantava a quel cane come se fosse l'amore della sua vita.Non si era nemmeno accorto di me.Io restai un po' nascosta a sentirlo e osservarlo. Devo amettere che cantava così bene.

Ma poi mi parli dei tuoi drammi e dei tuoi genitori,che sono assenti e non gli vedi da anni migliori,e poi mi parli di tuo padre quanto e stronzo a cena , che quando parli non ti guarda e non pone il problema, ed io che invece che vorrei averti solo più vicino, cascare nei tuoi occhi e vedere se cammino ,che sono grandi come i dubbi che mi fanno male,ma sono belli come il sole dopo un temporale..
Il cane sembrava abbastanza disinteressato e molto confuso,Niccoló lo richiamava per attirare la sua attenzione e cantava cosi dannatamente bene..
E poii ti penseroo,e poi ti pensero..
E poi ti perderoooo,e poi ti perdero..
Oooo-ooo-oooo nanananana Spugnaa..

Iniziai ad applaudire leggermente,e Niccoló mi guardò,intanto che il cane corse verso di me alzandosi su due zampe e leccandomi la faccia. Iniziai a ridere.

-Com'è carinoo-dissi io accarezzandolo-come si chiama?-

-Spugna..-dice semplicemente tenendo gli occhi sul piano.

-Comunque la tua vita sentimentale dev'essere molto triste.Stavi dedicando una canzone a Spugna- dissi ridendo per poi alzarmi in piedi.

Mi guardò con un sorriso triste e subito mi pentii di quello che avevo detto.

-Scusa,non era mia intenzione offenderti-dissi abbassando la testa.

Lui non parlò.Cosi pensai che era meglio andare in cucina e preparare il pranzo.
Dopo aver finito andai a chiamare Niccoló.

-..È pronto-dissi con un filo di voce.

-Spugna deve uscire per fare i suoi bisogni, puoi portarlo fuori che io devo fare in fretta a mangiare perché poi devo uscire a svolgere delle faccende.-disse lui sedendosi a tavola

-okay..dov'è il guinzaglio?-chiesi

Lui mi indicò con la mano il divano,e iniziò a mangiare.Presi Spugna e lo portai fuori.Io amavo i cani e mi fece molto piacere stare un po' con lui. Ero seduta su una panchina,osservando Spugna che girovagavo da un albero all'altro ,quando vidi Niccoló spuntare sul balcone a fumare una sigaretta. Sembrava cosi triste e stressato.Si era perso nei pensieri. Chissà a cosa pensava.
Ad un tratto sento Sugna leccarmi la mano.Voleva giocare.Si sdraiò con la pancia in sù. Iniziai ad accarezzarlo.Anche lui notò Niccoló sul balcone. Inizió ad abbaiare in cerca della sua attenzione ma Niccoló non lo sentì neanche.

-Non ti ascolta Spugna-dissi avvicinandomi a lui e accarezzandogli la testa come se mi potesse capire.-Chissà cosa passa nella testa del tuo padrone,è diventato cosi strano all' improvviso...così silenzioso.Quasi quasi mi mancha il suo modo di rompermi le scatole.-

Entrai dentro. Lasciai spugna in salotto Presi la mia borsa e me ne andai senza neanche salutare Niccolò.

Scesi al parcheggio e apri la portiera per entrare.Niccolo era ancora in balcone.Mi guardò .Poi buttò la sigaretta ed entrò dentro.

Questo suo comportamento mi faceva impazzire.Se ne andò senza dirmi niente,senza salutarmi ne nulla.

<<AAA che vuoi che ti dica Adele!! >>mi rimproverai da sola.<<Sei solo la sua 'schiava'.>> pensai sbattendo la portiera per poi andarmene via a tutta velocità.

I giorni passavano. Le mie giornate erano monotone. Se c'era qualcosa che odiavo di più al mondo era la monotonia. Volevo vivere ogni secondo al massimo , ogni giorno come se fosse l'ultimo , uscire camminare senza destinazione senza mai stare ferma. Viaggiare . Amavo viaggiare.Esplorare posti nuovi e scoprire cose nuove, però l'università non mi permetteva di fare niente di queste cose.
Le cose che facevo erano sempre le stesse. Svegliarmi prestissimo la mattina per andare a San Basilio, a preparare la colazione a Niccolò , per poi ripartire di nuovo , tanti minuti di viaggio per ritornare all università , e poi ancora direttamente dopo scuola andare da Niccolò, tornare a casa tardi e avere così tanto da studiare ma cosi poco tempo ed energie per farlo.Niccolò sempre lo stesso. Faceva come se io non ci fossi .

Mancavano ormai 2 giorni. Marco sarebbe partito,e io come da 'contratto' dovevo trasferirmi a casa di Niccolò.Era cosi strano,poi adesso che lui mi ignorava anche, mi sarei sentita di troppo in quella casa.

La mattina seguente come sempre andai a casa di Niccoló e feci sempre la mia routine : preparare la colazione, mettere un po' in ordine il salotto siccome lui lasciava tutto in disordine la sera prima, e ora c'era anche Spugna, io lo portavo fuori al parco sotto casa dopo, la passeggiata lo riportavo dentro , cosi feci anche quel giorno .Mentre toglievo il guinzaglio a Spugna per poi andare a sparecchiare il tavolo e mettere i piatti nella lavastoviglie decisi di parlare con Niccolò del mio trasferimento.

-Niccolò..- dissi abbassa voce per risvegliarlo dai suoi pensieri.

Ultimamente lo ritrovavo sempre sul balcone a fumare. Era cosi perso. Guardava sempre nel vuoto.

-Si,dimmi -disse scuotendo la testa come per tornare nella realtà.

-Volevo dirti che da domani...se per te non è un problema ovviamente,non voglio essere un peso ma come ha detto Jacopo,dovrei venire a stare qua siccome anche per me è straziante fare ogni volta la strada da qui a casa mia ogni giorno e ...-parlavo velocemente io.

-Non c'è problema.-disse semplicemente lui tornando a fissare il vuoto-È per il lavoro-aggiunse accendendo un'altra sigaretta-Quando puoi, vieni.Ti sistemo una stanza,potrai dormire la.

-ok..grazie,ora devo andare -dissi e me ne andai senza ricevere un saluto da lui.
Ormai anche quando parlava , lo faceva quasi senza emozioni , quel Niccolò sorridente ironico che rideva di tutto era svanito...

*SPAZIO AUTRICE*
Ecco anche l'undicesimo capitolo,spero vi piaccia se è così lasciate una stellina e fatemi sapere cosa ne pensate commentando.
(Se avete anche qualche "critica" a me farebbe piacere , e mi aiuterebbe a migliorare) ♥️

COLPA DELLE FAVOLE 💔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora