Portami da lei.

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Tutta l'attenzione era su di lui, Niccoló li guardava tutti, era riuscito a diventare il protagonista di quella sera. C'era chi lo riprendeva col telefono, c'era chi si commuoveva e anche chi aveva preso la propria metà tra le braccia, ballando lentamente tra quelle bellissime note, ma soprattutto parole..

Erano tutti presi, che ascoltavano attentamente con gli occhi lucidi, tutti..tranne Federica.

Federica aveva un'espressione seria in faccia, appoggiata con i gomiti sul tavolo e una mano sulla fronte. Sembrava quasi vergognarsi di lui, a Niccoló venne un nodo in gola a vederla così, non emozionata dalle canzoni dedicate a lei, la tristezza lo assalì, la voce iniziò a tremargli e gli occhi a diventare lucidi.
Ma comunque portó fino alla fine la sua canzone cercando di non scoppiare in lacrime.

Si sentiva così debole, il petto gli faceva male, voleva così tanto scappare da li in quel momento.
Si sentiva male a vederla così indifferente, non la riconosceva più.

"Comunque coon tee.." cantò le ultime parole per poi alzarsi e dire un debole "Grazie" alla gente che applaudiva per lui.

Tornò al tavolo.Federica non parlò. Neanche Niccoló non ebbe tempo per spicciare parola quando un gruppo di ragazzi e ragazze gli vennero incontro con i telefoni pronti a scattare foto.

Niccoló sempre col sorriso non ne negó nemmeno uno...gli accontentò tutti finché se ne andarono.

-Federica c'è qualcosa che non va?-chiese risedendosi al suo posto.

-No perché?- chiese la ragazza con lo sguardo basso.

-Mi sembri strana..- disse Niccolò mettendo una mano sopra la sua cercando i suoi occhi blu - Poi l'espressione della tua faccia, quando ho cantato... per te.
  
-Che noia però! Canti sempre!- sbuffò la ragazza ritirando la mano...lasciando Niccoló senza parole..

-Cioè cosa volevi che facessi? Mettermi a piagnucolare come tutti?Mi hai sempre cantato in questi anni, ora basta mi scoccia un po' la tua musica..- disse lei leggermente con tono più alto. A Niccoló mancavano le parole sempre di più.

-Pensavo mi avresti sorpreso con qualcos'altro, però sei così monotono. Tu e la tua musica- disse ancora.

Niccoló non aveva mai immaginato quanto potessero ferire delle parole. Si sentiva l'anima sgretolare e il nodo in gola diventò più forte.

- Il conto per favore- disse semplicemente alzando la mano al cameriere.

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-Dove stiamo andando?- chiese la ragazza vedendo che la strada non era quella verso la casa di Niccoló.

-Ti porto a casa tua stasera- disse semplicemente Niccoló tenendo lo sguardo fisso sulla strada -Ho bisogno di stare un po' solo stasera- disse poi.

Federica non parlò, era arrabbiata che anche quando Niccoló si fermò , uscì sbattendo la portiera senza dandogli la buonanotte.

"...Ho passato tutto il giorno a ricordarti, nella canzone che però non ascoltasti,quasi trent'anni per amarci forse troppo,e la vita senza avvisare poi ci piove adosso..."
(Tiziano Ferro- Potremmo Ritornare)

Niccoló spense la radio con rabbia, voleva piangere a dirotto e scaricare tutta quella tristezza e rabbia che sentiva,ma non lo fece. Tirò su con il naso, e chiamò Adriano.

- Adrià ce vediamo tra un po' a "Escopazzo", sei libero?- disse appena l'amico aprì la chiamata.

-Si certo Nico, ma c'è qualcosa che non va?- chiese l'amico dubbioso.

COLPA DELLE FAVOLE 💔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora