Il Passato

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Mentre il mare mi cullava , mi persi nei miei pensieri...
-Eccoci qui Adele... preparati a questa avventura, spaventosa ma allo stesso tempo emozionante-dissi a me stessa.

Io sono Adele,una ragazza di 18 anni nata il 10 Gennaio del 2000 in un piccolo paese Albanese. La mia vita non è stata un gran che,niente di interessante e alquanto triste.Sono stata sempre una bambina calma,che si faceva i fatti suoi e non si mischiava con gli altri.La mia famiglia non è stata tra le migliori,sono cresciuta tra le urla e le litigate dei miei genitori,non sono mai andati d'accordo,litigavano e lo fanno tutt'oggi per cose inutili,in ogni momento.Questo mi ha portato tante insicurezze negli anni,e quei maledetti attacchi di panico.
Credevo di essere io lo sbaglio.Mi odiavo  per questo.Con il tempo sono diventata una bambina"spenta",monotona,senza voglia di vivere.
Non volevo giocare,fare amicizia o divertirmi come i bambimi della mia età. All'asilo me ne stavo sempre da sola in un angolo a fissare gli altri,non avevo amici,non riuscivo proprio a socializzare con nessuno.
Pensavo che nessuno volesse stare con me,che fossi inutile.Queste insicurezze portavano gli altri bambimi a bulizzarmi, a causa dell mio carattere troppo tranquillo,io non facevo nulla per difendermi nè dicevo nulla a nessuno cosi loro ne approfittavano.Crescevo,e le litigate dei miei ormai non finivano più,iniziai la scuola,le elementari.Sin dall inizio non dimostrai interesse per quel nuovo inizio. Non mi piaceva li,c'era troppa gente,io volevo stare da sola.A lezione non facevo attenzione,non me ne interessava nulla di quella signora che non faceva altro che parlare.Appoggiavo la testa sull banco e mi perdevo nei miei pensieri.Aspettando che quella noia finisse al più presto.Anche alle elementari nessuno diventò mio amico.Rimasi da sola.
Così passarono anche le elementari,a scuola me la cavavo,non andavo benissimo ma ci provavo.
I miei non mi sono stati mai vicini.Non ho mai sentito mio padre dire che era fiero di me,e cosi neanche mia madre,
quando riuscivo in qualcosa mi dicevano -mhh..potevi fare anche meglio eh-invece quando fallivo...in quei momenti in qui volevo la mano di un genitore sulla testa che mi dicesse-Tranquilla, andrà meglio la prossima volta-mi sentivo dire
-Me lo aspettavo!! Sei una nullità-
Non ho mai avuto un bell rapporto con loro anche se lo desideravo tanto.
Gli anni passavano,le mie giornate monotone passavano,le litigate invece no.Mi ero chiusa in me stessa,non me ne fregava del mondo,ero diventata apatica,senza emozioni,non mi importava di nulla,nè di me,dell mio futuro,di cosa sarebbe sucesso con me.
Non stavo vivendo,stavo solo respirando...
A scuola sempre la stessa storia,la solita asociale,che non aveva amici,che la prendevano in giro,io non reagivo,dicevo non mi importa eppure quando la notte calava le lacrime scendevano.
La mia casa era diventato un inferno,appena mio padre rientrava dal lavoro mi saliva l'ansia,sapevo che avrebbero iniziato a litigare e così succedeva. Vedevo mia madre spesso a piangere,ma non facevo nulla,non dicevo nulla,mi sentivo troppo debole... 
Finché un giorno i miei si divorziarono.
È stata una grande fitta al cuore per me anche se forse era meglio cosi,non ne potevo più di vederli litigare.
Io,mia madre e mia sorella ritornammo in Albania,mio padre rimase in Italia.
Le cose peggiorarono.La scuola non  andava per niente bene. Ero sola. VOLEVO stare sola. Passai un periodo orribile. Vedevo la gente entrare nella mia vita , diventare importante , prendersi un pezzo di me , e poi.... andarsene.
Mi odiavo.Odiavo tutti.Odiavo la vita.
E cercai anche di togliermela, cercai di dar fine a tutto quell'inferno.

Odio ricordare quel giorno
accaduto,ho cercato di dimenticarlo ma non posso, è scolpito profondamente nel cuore.

Qualche anno dopo qualcosa cambiò,io cambiai. Ero stufa di tutto ciò. Stavo sprecando la mia vita.Iniziai a pensare al mio futuro.Cosa volevo fare?Cosa volevo diventare?Chi volevo diventare?
Mancavano 2 anni per iniziare  l'università,e decisi che avrei dato il massimo in questi due anni,non potevo sprecare la mia vita cosi , dio mi ci ha portato per una ragione in vita e io devo dare un senso alla mia esistenza.Il primo anno e difficile,non ci si puo cambiare cosi facilmente tutto ad un tratto,spesso cedevo dicendomi che non ce l'avrei fatta,che era tardi,che avrei dovuto pensarci prima,che ormai non potevo farci nulla.
Il posto in qui viveo mi soffocava, volevo volare via da lì, andare il piu lontano possibile.Iniziai a progettare , e decisi che volevo ritornare in Italia. Avrei studiato lí.
Mi hanno derisa, mi hanno detto che è impossibile, che non ce l'avrei mai fatta.
A scuola non andavo benissimo, e la mia media non bastava, sarebbe stato troppo difficile.
-SCORDATELO-mi disse mio padre.

Non smisi mai di crederci,ho studiato giorno e notte ,non pensavo più ad altro, lasciai tutto apparte , divertimento amicizia,tempo per me stessa,mi dedicai alla scuola e ai miei sogni.Iniziai anche a lavorare così per accumulare qualche soldo per l'università.

Ora eccomi qua,in traghetto,diretta per Roma.



SPAZIO AUTRICE ♥️
Ed ecco anche il secondo capitolo, a dire il vero non mi ha convinto poi cosi tanto , e a parer mio è anche un po' troppo lungo...nei prossimi capitoli mi impegnerò di più,e magari li faccio anche un po più corti.
Spero vi piaccia ♥️

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