Sconfitta

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"Non dirle a me queste cose Nico, ti prego non a me...
Non trucidarmi il cuore lentamente con queste parole che sono come lava bollente per la mia anima che cerca disperatamente soltanto te , non dirle a me che senza volere sono caduta nei tuoi occhi immensi e adesso non riesco ad uscirne più, non dirle a me che trovo la felicità solo su quelle fossette che ti si creano quando curvi le tue labbra per sorridere, non dirle a me che trovo pace solo e soltanto nelle tue braccia, a me che mi basta solo la tua voce per dimenticare questo mondo, a me che basta vedere i tuoi capelli scompigliati e i tuoi occhi gonfi la mattina per illuminarmi la giornata, a me che rinuncerei al sonno solo per godermi la tua faccia da bambino quando dorme , a me che nonostante tutto non so stare a te vicino senza amare'

Quanto desiderava 'sputargliele' in faccia queste parole che gli giravano per la testa, ma non ne aveva il coraggio.

Si girò leggermente verso di lui per guardarlo meglio.

-Amala Nic, amala- disse -È davvero una fantastica ragazza, e siete stati insieme per così tanto tempo quindi credo che le cose si calmeranno e ritorneranno come prima- disse Adele non credendo lei stessa alle sue parole, però ormai, quella semplice frase detta da Niccoló l'aveva sconfitta, non gli restava altro che sperare che lui potesse essere felice.

Si alzò mentre Nic la fissava. Adele gli prese le mani, e con tutta la forza che aveva lo sollevò mettendosi sotto il suo braccio per farlo restare in piedi.

-La mia birra!- esclamò Nico allungando l'altro braccio per prendere la bottiglia mezza vuota a terra.

-Vieni Niccoló!- lo rimproverò Adele è Nico iniziò a lamentarsi come un bambino che vuole il suo giocattolo.

Adriano che abitava al piano di sopra sentì la voce del suo amico, corse fuori e vide la ragazza cercando di far ragionare Nico che molto evidentemente aveva esagerato con l'alcol.

Adriano corse subito in aiuto, mettendosi sotto l'altro braccio del suo amico per reggerlo e Adele appena lo vide arrivare si sentì subito un po' più speranzosa sapendo che adesso non era sola a badare a Nico in quel momento.

Il ragazzo era distrutto, non si reggeva in piedi e gli occhi iniziarono a chiudersi piano. Lo trascinarono in appartamento e lo sdraiarono sul divano. Niccoló aprì gli occhi per un momento e vide i due ragazzi stargli sopra la testa.

-Non dormo da solo!- brontolò poi incrociando le braccia al petto.

-Niccolò basta! Ti stai comportando da bambino.- gli gridò Adriano e Niccoló arricciò il naso e mise il broncio.

-Voglio andare a casa!- disse imbronciato e si alzò dal divano. Adriano cercò di bloccarlo ma lui lo spinse violentemente facendolo sbattere contro il tavolo per poi aprire la porta con foga uscendo.

Adele e Adriao gli corsero dietro per raggiungerlo, Niccoló arrivo alla macchina e ci salì.

-Dove cazzo vuoi andare Niccoló! Se ubriaco non puoi guidare!-gridò Adri aprendo la portiera e afferrandolo per poi facendolo uscire.

Le finestre del palazzo si illuminarono, e qualche testa curiosa si intravedeva sbirciare la scena.

-Levati!- lo spinse di nuovo facendolo cadere a terra mentre Adele stava guardando tutta la scena spaventata e impaurita in un angolo.

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