Ti guardavo
Il silenzio sopraggiunge anche le più infime alture
Hai trovato una parola racchiusa in un pericolante addio
Hai rotto il silenzio con un respiro, né più ti ho più sorretto né più ti ho cercato
Accostati a questo fragile punto che, come vedi, ruggisce in un rimprovero
Guarda come i più torbidi pensieri oscurano il tuo viso imperlato
Ti sei accasciato sotto al tavolo e un terremoto ha sopraggiunto
Mio caro, vedi, è vitreo il presente che si trascina come una virgola decadente
Pronto a farti capitombolare nel buio di un bacio tiepido
Nel plumbeo del tuo ventre contratto
Mentre sospiri - di te - nel fragile eremo terrestre.