Tu sei un labile pomeriggio,
in cui un gemito, stanco del lavoro,
si addormentaTu senti la Luna nei boschi
e lo scalpiccio delle spine
tra i rami acuminatiSei friabile come l'indecisa sorte
che culmina nei fecondi detriti
delle musiche lontaneNon rinunciare al deperimento di un sogno
O al rovente magma delle parole risonanti.