Il suv nero opaco è parcheggiato nel cortile della scuola ed il conducente sta aspettando dentro l'auto.
《Voglio tutti i dettagli.》mormora Olivia al mio orecchio.
《Solo se tu mi spieghi cosa c'è tra te e Byron.》le sorrido《Quel ragazzo mi sta simpatico.》
《Vedi che non è come Rivera?》mi canzona.
《Ho visto. Ora capiamo cosa voglia Charlie da me.》sospiro andando verso la sua automobile《Ciao Olivia.》
《Divertitevi!》mi saluta con la mano mentre sto aprendo la portiera dell'Audi.
《Ciao Charlie.》gli sorrido e lui ricambia.
《Ciao Jess.》mette in moto mentre mi allaccio la cintura di sicurezza《Ti spiace se scelgo io dove pranzare?》domanda.
《Che non sia a base di pesce, ti chiedo solo questo.》lo supplico. Non mi piace mangiare il pesce, non mi è mai piaciuto.
《No, tranquilla.》mi lancia un'occhiata《Niente pesce per oggi.》
Mi fermo ad osservarlo: i capelli corvini sono ordinatamente pettinati e tenuti fermi dal gel, gli occhi azzurri sono fissi sulla strada e di tanto in tanto vanno a me, il profilo del volto è praticamente perfetto come se fosse stato scolpito da un grande artista nel marmo più pregiato, le labbra carnose sono leggermente socchiuse e di tanto in tanto vengono inumidite dalla sua lingua, il braccio sinistro tiene il volante mentre l'altro è poggiato sul bracciolo pronto per cambiare marcia quando necessario.
《Ho qualcosa che non va Jessy?》domanda con un mezzo sorriso sulla bocca.
《Constatavo se fossi davvero un nuotatore o la tua fosse solo una storia e per un'altra ragazza giocassi a football.》distolgo lo sguardo dalla sua figura.
《E cosa hai capito?》
《Effettivamente è plausibile che tu faccia nuoto.》
《Plausibile?》ridacchia.
《I muscoli delle braccia sono sviluppati e hai le spalle larghe, tipico di un nuotatore.》spiego.
《Perciò la mia forma fisica non fa schifo.》deduce continuando a sorridere e guidare.
《Io questo non so dirtelo.》volto lo sguardo verso il finestrino perché mi sento osservata da quelle due pozze celesti.
《Hai ragione, sono troppo vestito.》ride.
《Sei vergognoso!》mi lamento cercando di non sorridere.
《Però riesco a farti sorridere.》mormora parcheggiando l'automobile.
《Pensi di essere l'unico?》lo guardo dritto negli occhi.
《Se ti riferisci ai semplici sorrisi con le labbra allora no. In quel caso non sono il solo, sono uno dei tanti.》quei due occhi blu cercano di leggermi dentro, lo sento, ma io metto delle barriere davanti. È troppo presto per farti entrare Charlie, forse non entrai mai. Stacca le chiavi e scende velocemente dall'auto, chiudendo poco delicatamente la portiera.
E ora che gli prende?
Lo seguo stando attenta a non scontrarmi con le persone che camminano sul marciapiede. Poi lui si ferma davanti ad una porta in legno massiccio sopra la quale è affisso un cartello: The Ancient Garden.
Siamo nel mezzo della città e questo piccolo ristorante porta un nome del genere. Vorrei vedere dov'è l'orto.
《Avanti, entra.》Charlie mi apre la porta e mi invita ad entrare. Cinque gradini portano al ristorante vero e proprio ed io faccio un rapido esame del posto, individuando subito una ringhiera accanto alla breve rampa.
Comincio a scendere i gradini tenendomi alla ringhiera e guardo la sala luminosa che mi si apre davanti agli occhi.
Il pavimento in granito, le pareti variopinte, una dolce melodia di sottofondo, innumerevoli tavoli sparsi per la sala ed un profumo che ti fa svenire per quanto è buono.
Cavolo, vivo a Seattle da una vita e non avevo idea dell'esistenza di questo paradiso.
《Ci sei mai stata?》Charlie mette una mano dietro la mia schiena.
《No, mai. Non sapevo neppure che esistesse un posto del genere qui a Seattle.》confesso alzando lo sguardo su di lui, sui suoi occhi.
《Io ci sono capitato per caso qualche anno fa.》mi sorride《Vieni, sediamoci a quel tavolo laggiù.》indica un tavolo da due persone posto in un angolo più appartato della sala piena di persone《Prego madame.》mi aiuta a sedermi.
《Che gentiluomo!》lo derido continuando a guardare i suoi occhi bellissimi.
《Solo se voglio esserlo Jessica.》sussurra con le labbra terribilmente vicine alle mie per poi andarsi a sedere.
Lo guardo cercando di non far trasparire il tormento che ha scatenato dentro di me. Mi sento strana come non mi sono mai sentita: il cuore ha accelerato di battiti, il respiro si è quasi fermato, i muscoli di tutto il corpo si sono rilassati, la bocca è diventata secca e lo stomaco è come se fosse invaso da migliaia di farfalle.
Avevo già sentito le farfalle nello stomaco ma adesso sono tante, troppe e battono freneticamente le loro piccole ali facendo tremare tutto dentro di me.
Prendo il menù tra le mani e comincio ad esaminarlo leggendo tutti i piatti disponibili solo per non guardare Charlie in viso.
《Jessica.》il moro richiama la mia attenzione《Ieri ho detto o fatto qualcosa che ti ha infastidita? Sei praticamente scappata via da me.》chiudo il menù poggiandolo sopra quello che lui ha consultato.
《No, avevo solo tante cose da fare.》
《Ma hai cambiato atteggiamento all'improvviso.》i suoi occhi cercano i miei《Se è per Harvard..》ma prima che possa continuare io lo interrompo.
《Non sono cavoli miei, lo so. Ma non è per quello.》
《Allora per cosa?》domanda mentre un cameriere si avvicina a noi.
《Ragazzi, volete ordinare?》domanda gentilmente.
《Jessy, prima tu.》
《Petto di pollo all'arancia, delle patate prezzemolate e dell'acqua naturale.》
《Per me invece una bistecca di manzo cottura media con patatine fritte ed una cola media.》ordina il mio accompagnatore.
《D'accordo, arrivano subito.》il ragazzo chiude il suo taccuino, prende i due menù e si allontana dal nostro tavolo《Ecco a voi la naturale e la coca-cola.》mette sul tavolo una bottiglietta d'acqua, una lattina media di cola e due bicchieri.
《Grazie mille.》gli sorrido e lui ricambia.
《Perciò perché hai cambiato atteggiamento nei miei confronti?》chiede mentre il cameriere se ne va.
《Perché non ci conosciamo per niente e ti stai prendendo delle libertà che..》
《Ci stiamo conoscendo.》mi interrompe riempiendo il mio bicchiere d'acqua《E quali libertà mi sono preso?》riempie il suo di succo.
《Venire a scuola a prendermi per accompagnarmi a casa, ad esempio.》mi bagno le labbra con l'acqua.
《Dovevamo cominciare da qualche parte, no?》domanda.
《Cominciare cosa?》
《A conoscerci.》mormora piano per poi tacere come se stesse riflettendo su qualcosa.
《Charlie...》richiamo la sua attenzione.
《Non dire niente.》mormora《Tu non vuoi avere a che fare con me. Dovevo capirlo.》sorride《Sei sempre stata chiara.》
《Non l'ho mai detto. E poi non è vero.》metto una mano sul tavolo, allungandola verso di lui《Voglio conoscerti.》
《Allora perché scappi da me?》il suo guardo si alza su di me.
《La verità?》annuisce.
《Ecco a voi petto di pollo all'arancia con patate...》il cameriere mi mette davanti un piatto《e bistecca di manzo cottura media con patatine fritte.》serve anche Charlie《Vi auguro un buon appetito.》sorride ad entrambi per poi lasciarci soli.
《Ti stai mostrando troppo, come dire, perfetto.》comincio a tagliare un pezzo di carne《Non offenderti ma nessuno è perfetto.》porto il cibo alla bocca.
《Perciò io davanti ai tuoi occhi appaio come un falso.》la sua è un'affermazione.
《Questa mi sembra una presa per i fondelli.》confesso《I principi azzurri non esistono ed i ragazzi come te a quest'età non guardano quelle come me.》
Per il resto del pranzo restiamo in silenzio e con gli sguardi rivolti ai nostri piatti.
Il cibo tra l'altro è ottimo, ha un gusto che fa esultate le papille gustative. Peccato però che sia accompagnato dal nostro silenzio tombale che offre a tutto il complesso un sapore amaro.
《Jessica io non sono un principe azzurro, non pretendo di esserlo e non potrò mai esserlo ma questa non vuole essere una presa per il culo.》i nostri occhi si incontrano quando i piatti sono ormai vuoti《Che poi, i ragazzi come me non guardino le ragazze come te è una frase assurda.》
《Assurda? E perché?》bevo un sorso d'acqua.
《Perché io non vedo differenze tra te e altre ragazze. Cioè, ci sono delle differenze di comportamento ma per il resto...》
《Sei un pessimo osservatore allora.》lo derido.
《Oppure quello che vedo mi piace esattamente così com'è.》sorride《Ti lascio con il beneficio del dubbio.》mi fa l'occhiolino.
《Ok, allora sei un pessimo osservatore.》prendo il portafogli.
《Che hai in mente di fare? Pago io.》
《No Charlie, ognuno paga la sua parte.》
《Ma io voglio offrirti io pranzo. Non mi rifiutare Jessy.》i suoi occhi azzurri entrano in collisione con i miei marroni.
《Solo per questa volta.》mi arrendo mentre il cameriere si avvicina a noi con il conto.
《Spero che il servizio sia stato di vostro gradimento.》ci porge il libretto con il conto.
《Il cibo era ottimo.》ammetto mentre Charlie apre il portafoglio ed estrae i soldi che mette nel libretto del conto.
《Siamo davvero contenti che vi sia piaciuto.》ci sorride riprendendo il libretto del conto.
《Arrivederci.》Charlie ed io ci alziamo all'unisono dalla sedia.
《Allora ti è piaciuto il posto.》Charlie mette una mano sulla mia schiena, accompagnandomi verso l'uscita.
《Sì lo devo ammettere. Grazie Charlie.》sorrido.
《Figurati Jess.》la sua mano si allontana dalla mia schiena mentre salgo i primi gradini, tenendomi costantemente alla ringhiera metallica《E secondo te che ragazza guarderei?》domanda quando ormai siamo in strada.
《Fammi vedere...》guardo le ragazze che camminano《la mora, maglietta rossa, pantalone bianco e zaino nero sulle spalle.》la descrivo velocemente mentrete passa a qualche metro da noi《Dimmi se ci ho azzeccato.》guardo Charlie seguirla con gli occhi. So di averci azzeccato, non ci vuole un genio.
《Sì è il tipo di ragazza che mi farei una volta.》il ragazzo infila le mani nelle tasche e guarda avanti.
《Almeno sei sincero.》sorrido.
《Beh, perché dovrei dirti che non me la porterei a letto quando lo farei eccome?》mi osserva《Ma vedi Jessy, già non ricordo la sua faccia e sono passati due minuti da quando l'ho vista.》
《E con questo cosa vorresti dire esattamente?》domando piano.
《Che pochi visi mi rimangono impressi sin da subito.》prende le chiavi dell'auto《So che non ci credi e che pensi sia una frase fatta che uso con tutte.》sorride.
《Lo penso perché mi è già stata rifilata diverse volte.》saliamo sul suv che parte qualche istante dopo.
《Effettivamente funziona con tutte.》
《Ti stai scavando la fossa da solo Scott.》gli faccio notare.
《Forse è meglio se sto zitto.》mormora.
《Sarà meglio per te.》ridacchio. Per il resto del viaggio restiamo in silenzio e solo quando l'auto si ferma nel parcheggio sotterraneo del palazzo riprendiamo a parlare《Grazie Charlie. Il posto era bellissimo ed il cibo fantastico.》gli sorrido guardando quei due magnifici occhi. I suoi occhi stanno diventando un problema per me; li guarderei tutto il giorno senza stancarmi.
《È stato un piacere Jessy.》anche le sue labbra si distendono in un sorriso mentre il suo viso si avvicina leggermente al mio《Ora tra noi è tutto ok?》il suo sguardo resta fisso sui miei occhi.
《Lo era anche prima.》mormoro.
《Va bene. Allora ci sentiamo presto.》
《Sì. A presto Charlie.》sto per mettere la mano sulla maniglia ma il ragazzo mi fa voltare nuovamente verso di lui, stampandomi un bacio all'angolo delle labbra.
Il respiro mi si blocca, le pupille si sono sicuramente dilatate, il cuore batte più velocemente ed il mio cervello si è completamente svuotato.
Le sue labbra sono soffici, calde e leggermente umide e il loro essere così vicine alla mia bocca fa tremare tutto dentro di me.
《Ciao Jessy.》il ragazzo si allontana di poco da me sorridendo ed io scendo dalla sua auto sentendo le guance andare in fiamme.
Smonta i film mentali Jessica. La sua intenzione era quella di baciarmi sulla guancia. Non montarti la testa per un nulla.************
Ciao a tutti! Ecco a voi il 10° capitolo. Spero vi sia piaciuto. Lasciate qualche voto o/e commento se quello che ho scritto vi è piaciuto.
Vi ringrazio per tutti i voti e le visualizzazioni ❤
Al prossimo capitolo!😘
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Walk With Me
Teen FictionJessica Decker è la figlia perfetta: brava a scuola, ubbidiente, con grandi piani per la testa e che segue gli schemi. Insomma, la figlia che ogni genitore vorrebbe avere. Ma dentro di lei Jessica vorrebbe essere diversa e avere un'altra vita. La s...