69.Breve ma intensa

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Ciao a tutti! Come state? Spero tutto bene.
Vi chiedo scusa se non ho più aggiornato ma tra poco ho la maturità, dunque sono presa dalla scuola. Il prossimo aggiornamento arriverà probabilmente a fine mese quando sarò un po' più tranquilla.
Spero che avrete la pazienza di aspettarmi e che non abbandonerete questa storia.
Detto questo, io vi saluto e vi lascio leggere in santa pace.
Un bacio 😘
********************

Casa mia è un inferno. Sia mamma che papà si muovono freneticamente per le stanze, alzano la voce e mi assillano con domande a cui io non ho risposta.
Prima di conoscere Charlie era tutto terribilmente semplice: sapevo quello che sarebbe successo, quello che avrebbero detto i miei genitori anche senza vederli in viso. Adesso non solo mi è impossibile prevedere cosa diranno o faranno, ma mi ritrovo nella scomoda posizione di dover essere messa in riga.
《Non puoi vestirti così!》mamma irrompe nella mia stanza per la quinta volta.
《Mamma, basta. Mi vesto come mi pare.》sbuffo infastidita《E poi è un abbigliamento consono.》
《Indossa qualcosa di più elegante. Una gonna, un vestito...》mi implora《Dobbiamo fare bella figura.》
《Non dobbiamo dimostrare niente a nessuno. Io e Charlie non ci sposiamo.》taglio corto《Questo ti va bene?》tiro fuori il vestito rosso che ho indossato alla cena con Charlie a Il Simposio. Tra l'altro, anche stasera ceneremo lì.
《Perfetto!》la donna esce dalla mia stanza ed io sorrido. Non vedo l'ora di vedere cosa dirà Charlie.

••••

Mio padre parcheggia davanti a Il Simposio e quando scendiamo io mi guardo attorno, notando l'auto di Charlie parcheggiata qualche metro più in là.
Siamo tutti abbastanza tranquilli: io nel mio abito rosso, papà in giacca e cravatta e mamma in un grazioso completo nero che mette in risalto le sue forme.
All'entrata mio padre fa il nome degli Scott mentre il giovane cameriere mi guarda sorridente. Se non sbaglio è lo stesso che ha accompagnato me e Charlie la scorsa volta.
《È un piacere rivederla.》mormora quando gli passo accanto per andare a salutare la famiglia Scott. Gli rivolgo un sorriso di cortesia e Charlie mi si avvicina, prendendomi per la vita.
《Vedi di toglierle gli occhi di dosso.》lo riprende prima di accompagnarmi dai suoi genitori《Sei stupenda.》mi lascia un bacio sulla guancia ed io gli sorrido.
《Anche tu stai bene.》sussurro ammirando il sui completo grigio che lo fa sembrare un vero uomo d'affari《Buonasera.》
《Ciao Jessica! Sei bellissima.》Margot mi abbraccia con affetto.
《Anche tu stai benissimo.》sorrido osservando il vestito che fa risaltare i suoi occhi azzurri come quelli del figlio.
《Ciao Jessica.》anche Oliver mi sorride ed io lo saluto a mia volta con un sorriso《Direi di sederci a tavola.》propone l'uomo dopo aver concluso i saluti di rito. Ogni famiglia si mette da un lato del tavolo e tutti cominciamo a consultare il menù《Jessica, ti faccio i miei complimenti per l'ammissione all'università.》
《La ringrazio molto signor Scott.》alzo lo sguardo su di lui.
《Dovete essere davvero fieri di Jessica.》Margot si rivolge ai miei genitori《Ai giorni nostri poche ragazze sono così ambiziose.》
《Di ambizione ne ha da vendere, ma è anche cocciuta.》mamma mi sorride.
《Concordo, sei davvero cocciuta.》mormora Charlie e suo padre gli lancia un'occhiata.
《Parla l'altro.》replico《Sei venti volte più cocciuto di me.》
《Se non lo fossi probabilmente non sarei qui.》mi sorride.
《Ma voi battibeccate sempre?》domanda la madre, divertita.
《Solo quando bisogna puntualizzare.》mormora il ragazzo chiudendo il menù《Ma non scherziamo!》brontola guardando alle mie spalle.
《Ragazzo, che ti prende?》domanda mio padre.
《Volete ordinare?》domanda un cameriere, lo stesso che ci ha accompagnati al tavolo.
Ecco spiegato perché Charlie è così arrabbiato.
Gli tocco la gamba con la punta della scarpa per attirare la sua attenzione mentre i nostri genitori ordinano da mangiare.
《Datti una calmata.》sussurro.
《Darmi una calmata? Quello ti spoglia con lo sguardo, per non dire che ti sta letteralmente scopando.》brontola a bassa voce.
《Charlie!》sussurro arrabbiata
《Signorina?》il cameriere richiama la mia attenzione mentre io tengo gli occhi sul ragazzo seduto di fronte a me.
《Pollo rustico con patate e..》non ho neppure il tempo di dire "acqua naturale" che subito vengo interrotta.
《Un bicchiere di pinot nero.》Charlie interviene, guardando il suo "nemico" negli occhi《Per me invece roast beef con funghi e patate ed una coca-cola.》il suo cielo torna a concentrarsi su di me《È tutto.》lo congeda e solo quando il cameriere è sparito dal suo campo visivo che si rilassa ed i suoi occhi tornano limpidi.
《Magari non voleva il vino.》dice mio padre e Charlie lo guarda.
《Forse, ma le piacerà. Il pinot nero accompagna benissimo i piatti di pollo, vero papà?》
《Vedo che almeno qualche volta mi hai ascoltato.》dice il signor Scott in modo scherzoso. Charlie si irrigidisce comunque, non percependo la sfumatura nella voce dell'uomo《Comunque è vero. Nulla è meglio di un vino come questo per accompagnate il pollo.》le spalle del ragazzo si rilassano.
《Grazie per aver scelto il vino.》sorrido al ragazzo.
《Non c'è di che amore mio.》arrossisco abbassando lo sguardo. A tavola è calato il silenzio, tutti gli occhi sono puntati su di noi《Potete continuare a chiacchierare. Io e Jessy non siamo poi così interessanti.》
《Invece siete molto interessanti. Tu non molto Charlie,》il ragazzo mette il broncio ed io mi sciolgo davanti a quella sua espressione da bambino offeso e triste《ma Jessica...sei davvero speciale!》Margot sorride.
《Ti ringrazio, ma non penso di essere poi così speciale...》sussurro.
Fortunatamente il discorso viene abbandonato e gli adulti riprendono a chiacchierare tra loro: gli uomini discutono di sport, soprattutto basket e football; le donne parlano do cucina e letteratura.
Io e Charlie ne approfittiamo per guardarci, stringerci la mano sopra il tavolo, coccolarci un po. Farci vedere dai nostri genitori non ci infastidisce perché loro sanno che stiamo insieme e forse hanno capito che proviamo davvero qualcosa l'uno per l'altra o hanno semplicemente rinunciato a mettersi contro due ragazzini.
《Per chi lo indossi?》domanda Charlie, indicando il mio vestito.
《Secondo te?》
《Per me?》domanda speranzoso, come se da questo dipendesse tutto il suo futuro.
《Probabile.》fa una smorfia《Certo che per te. Per chi altro sennò?》sorrido.
Da quando lo conosco ci penso sempre due volte prima di indossare degli abiti perché desidero che lui mi trovi sempre carina, che non si vergogni di avermi al suo fianco.
In fondo lui di stile ne ha da vendere. Basta guardarlo adesso: la stoffa firmata della camicia che fascia il busto marmoreo con i primi bottoni slacciati, il pantalone di sartoria grigio che gli calza a pennello, il mio regalo di natale al polso, i capelli ordinatamente pettinati e domati dal gel.
《Jess, Jessy!》Charlie richiama la mia attenzione.
《Sì?》smetto di fissarlo.
《Davvero non vuoi accettare la proposta di mio figlio?》domanda il signor Scott ed io mi concentro su di lui.
《Non voglio sentirmi in debito con nessuno. Davvero, apprezzo il gesto ma non ci riesco.》torno a guardare Charlie《E poi non sappiamo quanto questo reggerà.》ci indico《Voglio evitare qualsiasi incomprensione futura.》abbasso lo sguardo.
《Scherzi, vero?!》domanda Charlie tra i denti《Dov'è finito il carpe diem? Cazzo, stai guardando troppo oltre.》la madre lo rimprovera per il linguaggio ma lui se ne infischia《È perché non ti fidi di me?》domanda ferito.
《Possiamo parlare un'altra volta?》faccio un cenno verso i commensali.
《Dimmi se è per questo o no.》i nostri occhi si incontrano.
《No. Mi fido di te.》dico tranquilla perché ci credo. Io mi fido davvero di lui《Lo sai che mi fido.》incalzo ancora.
《Vado a prendere un po' d'aria. Scusatemi.》si alza da tavola ed esce.
L'ho ferito. L'ho ferito perché sono troppo pessimista e metto sempre il male davanti al bene.
《Dovevi avere un po' più di tatto, o almeno non parlarne a tavola.》mi rimprovera mio padre.
《Sono ragazzi. Da giovani eravamo identici.》mia madre mi sorride dolcemente.
《Si calmerà.》mi rassicura suo padre.
《Vado da lui. Scusatemi.》mi alzo anch'io da tavola e mi dirigo verso l'uscita.
《Signorina, tutto bene? C'è qualcosa che non va?》domanda il cameriere che Charlie non sopporta《Avete bisogno di altro?》

Sì sì, tutto ok.》lo liquido velocemente uscendo all'aria aperta. Charlie è accanto alla sua auto e sta facendo avanti indietro passandosi le mani tra i capelli.
《Amore.》lo chiamo, lui si blocca. La schiena ampia è rigida, le mani strette in due pugni.
《Amore? Davvero?》domanda ironico《Non sembra dalle bombe che sganci davanti ai nostri genitori.》mi dà le spalle《Se non credi in noi perché sei qui?》mi guarda negli occhi ed io abbasso lo sguardo《Dimmi Jessica, perché sei con me?》fa un passo verso di me《Avanti, dimmi la verità. Dimmi che mi vuoi non perché tieni a me ma perché hai altri piani.》i miei occhi si riempiono di lacrime che cerco di trattenere《Dimmi come sei riuscita a rubarmi il cuore.》mi alza il volto ed io non riesco più a trattenermi《Ora perché piangi?》domanda duramente.
《Non volevo ferirti.》sussurro.
《Ma mi hai pugnalato.》il suo oceano è privo di sentimenti.
《Credo in noi. Ci credo davvero.》continuo《È solo che tendo sempre a mettere davanti il peggio e l'ho fatto anche ora.》
《Anche se andasse a finire come dici tu, che importa? Vivi l'attimo.》Charlie mi asciuga le lacrime con i pollici《E ti assicuro che non finiremo. E se, tocchiamo ferro, finiremo...non sarai in debito con nessuno.》sospira, i suoi occhi si addolciscono.
《Ti chiedo scusa. Sai che l'ultima cosa che desidero è ferirti.》sussurro appoggiando le mani sul suo petto e premendo dolcemente le mie labbra sulle sue.
《Ti perdono ad una condizione.》prende le mie mani e se le allaccia attorno al collo.
《Ami mettere condizioni?》sorrido. Non è la prima volta che lo fa.
《La prossima volta che ti porto a cena indossa questo vestito. Voglio togliertelo a fine serata alla faccia di quel coglione del cameriere.》sorride.
《Charlie!》lo colpisco al centro del petto e lui ride di gusto《Idiota.》brontolo sorridendo.
《È un sì?》segue il percorso della cerniera con la punta delle dita e le mie guance prendono fuoco.
《Penso di poterlo tollerare.》
《Grazie.》mi schiocca un bacio sulle labbra《È da quando lo hai indossato l'altra volta che voglio togliertelo.》arrossisco ancora《Ti fa un seno pazzesco.》sussurra sfiorandolo《E questa scollatura...》le sue labbra scendono lente sul collo fino alla scollatura dell'abito《a metà tra la brava e la cattiva ragazza...mi fa impazzire!》
《Piantala.》sussurro《E staccati. Se ci vedesse qualcuno?》
《Sei la mia fidanzata.》e prima che possa ribattere facendogli notare che non è una giustificazione valida quella che ha portato, mi bacia dolcemente sulle labbra ed io mi sciolgo tra le sue braccia《Torniamo dentro o lasciamo che i nostri genitori pensino male?》mormora a pochi millimetri dalle mie labbra.
《Stasera sei proprio maleducato.》lo rimprovero《Torniamo dentro.》lo tengo per mano e lo trascino come me.
《Certo mia adorata!》mi prende in giro.
《Non ti sopporto!》scoppio a ridere e lui mi stringe in un abbraccio da dietro.
《So che mi adori.》
《Sì, ti amo.》ammetto guardandolo negli occhi《Ora andiamo.》
《Solo se dici di sì alla mia proposta.》mi tiene bloccata contro il suo petto bollente che mi riscalda la schiena. Cerco di tirarlo via con me, ma è inutile. Non si sposta di un solo millimetro《Sì?》continuo a sforzarmi ma finisco sempre contro la sua schiena. Mi arrendo sospirando.
《Sì.》ed in una frazione di secondo sono in aria e lui mi sorride contento. A vederlo così felice lo sono anch'io.
《Finalmente.》mi posa a terra e stringendomi per la vita mi accompagna dentro《Pensavo di doverti legare e torturarti per convincerti a cedere.》
《Sarà per la prossima volta.》mormoro.
《Oh, eccovi! È appena stata servita la cena.》ci informa Margot mentre il cameriere che, secondo Charlie, ci prova con me riempie il mio bicchiere di vino.
《Scusateci per avervi fatto aspettare.》dice Charlie facendomi accomodare a tavola《Abbiamo avuto una conversazione interessante di fuori.》sorride a tutti《Breve ma intensa. Molto, molto intensa.》sussurra in modo allusivo cosicché solo io ed il cameriere possiamo sentirlo.
Io quasi non scoppio a ridere mentre il giovane che ha finito di versarmi il vino  sbianca in volto e non posa il suo sguardo né su di me né su Charlie.
《Con permesso.》scappa praticamente via.
《Che gli sarà preso?》domanda mia madre indicandolo.
《Sarà solo molto occupato. In fondo sta lavorando.》taglia corto il mio fidanzato《E ora facciamo un brindisi a questa stupenda ragazza, la mia ragazza, che andrà ad Harvard e vivrà in quel dannato appartamento che si è tanto ostinata a rifiutare!》alza il suo bicchiere di cola e tutti al tavolo ridono.
Io sorrido e Charlie fa lo stesso mentre i calici tintinnano tra loro. Sono una ragazza felice e fortunata.

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