Ciao a tutti! Come state?
Volevo solo avvisarvi che non aggiornerò più per un po' (non so se per qualche settimana o più) perché sono priva di ispirazione e anche di voglia di scrivere.
Spero possiate capirmi e avere pazienza. Detto questo vi lascio leggere in santa pace.
Grazie😘
*************Sabato sera, Havana. Sono passate due settimane o poco più da quando io e Charlie ci siamo parlati l'ultima volta ed ora è di nuovo un tempo morto.
Stasera ho deciso di uscire con Olivia e Jackson e loro hanno scelto l'Havana.
Dopo un Bellini ed un Cosmopolitan ordinati ad un barista che non fosse Scott, mi sono buttata in pista.
Non so perché l'ho fatto. Mi rendo perfettamente conto che è un atteggiamento stupido e senza un vero scopo quello di bere e ballare nel mezzo della pista, ma ormai è tardi perché sono presa dalla musica.
Ballo ad occhi chiusi, ignorando tutto e tutti fino a quando un tocco a me sconosciuto mi risveglia, facendomi voltare di scatto.
《Scusa, non volevo spaventarti.》un ragazzo alto, dai capelli biondi e gli occhi castani mi sorride dispiaciuto.
《Fa niente.》taglio corto.
《John.》si presenta.
《Jessica.》forzo un sorriso cercando di andarmene.
《Ti andrebbe di ballare con me?》mi blocca con il suo corpo mentre la mente si affolla di pensieri confusi.
《Non penso che..》cerco di rispondere ma lui mi interrompe.
《Un solo ballo.》insiste ed io cedo, lasciando che si avvicini ancora, lasciando comunque una piccola distanza tra noi《Non ti ho mai vista prima. Non sei mai venuta qui?》gli occhi castani del ragazzo seguono troppo attentamente ogni mio movimento ed il suo profumo mi circonda anche senza volerlo. Non è un brutto ragazzo: alto più o meno quanto Charlie, capelli ordinatamente pettinati in un'acconciatura studiata sulle forme spigolose del suo volto, labbra non eccessivamente carnose e corporatura abbastanza massiccia. Carino, ma nulla in confronto a Charlie.
《Sono venuta qui già un paio di volte.》rispondo brevemente.
《Che strano non notare una ragazza tanto bella.》mi sorride avvicinandosi ulteriormente.
《Mi so confondere tra la folla.》
《Non abbastanza bene visto che ti ho notata.》mi avvolge la vita con un braccio《Sola o con amici?》cerca di tenere viva la conversazione.
《Con amici.》rispondo mentre sento uno sguardo bruciarmi addosso《Tu?》decido di essere cortese ma sembrare comunque disinteressata.
《Con un paio di amici.》i suoi occhi cercano i miei che sono concentrati sul barista che ci sta osservando attentamente. Perché mi segue?《E il fidanzato non lo hai portato con te?》concentro la mia attenzione su...com'è che si chiamava? Cerco di ricordarmelo ma la testa mi gira se mi sforzo troppo《Hey, stai bene?》mi sorregge delicatamente per le spalle.
Ok, non reggo l'alcol. Concetto ben chiaro che d'ora in poi terrò a mente.
《Sì sì.》rispondo sbrigativa《Mi gira solo un po' la testa.》
《Usciamo un attimo fuori. Hai bisogno di aria. Stai diventando pallida.》continuando a sostenermi il ragazzo mi accompagna fuori dal locale dove l'aria mi colpisce in pieno. Respiro a pieni polmoni e lentamente ritorno un po' più lucida.
《Grazie.》gli sorrido leggermente.
《Non c'è di che Jessica.》nonostante io stia meglio lui non accenna a lasciarmi andare《Vuoi che vada a prenderti dell'acqua?》domanda gentilmente《O preferisci una spremuta?》
《Grazie, ma..》comincio a rispondere ma vengo interrotta da una voce familiare che mi fa voltare di scatto, portandomi nuovi capogiri.
《Non vuole niente. Ora lasciala stare.》Charlie è davanti a noi e in mano tiene un bicchiere in plastica pieno di acqua, ghiaccio e fette di limone con una cannuccia《Bevi.》me lo porge ma il ragazzo al mio fianco lo prende in mano.
《E tu saresti?》si intromette lanciando uno sguardo a Charlie.
《Uno con cui non vorresti avere a che fare.》risponde《E ora staccati da lei.》se potesse, il suo sguardo trasformerebbe il braccio del ragazzo in cenere.
《È un tuo amico?》il ragazzo mi guarda.
《Il suo ragazzo.》Charlie non mi lascia neppure il tempo di aprir bocca《E ora allontanati da lei prima che perda la pazienza.》si avvicina ancora, riprendendosi il bicchiere《Ora ci capiamo.》sorride soddisfatto quando il ragazzo che ho conosciuto in pista toglie il suo braccio dalle mie spalle.
《Io torno dentro. Mi trovi lì se hai bisogno Jessica.》il ragazzo se ne va dopo aver lanciato un'ultima occhiata a Charlie che ha avvicinato la cannuccia nera alle mie labbra secche.
《No.》faccio un passo indietro, allontanandomi da lui.
《Acqua e limone per farti passare la sbronza. Bevi.》nei suoi occhi vedo rabbia e delusione.
《Perché hai mentito?》continuo a evitare quella cannuccia nera.
《Jessica, per l'amor del cielo, bevi!》
《Non sono la tua ragazza.》
《Lo so, ma se non avessi detto così quel tuo amico non ti avrebbe mollata.》ringhia furioso.
《Non volevo che mi mollasse.》incrocio le braccia al petto.
《Allora vai da lui. Non sono nessuno per fermarti.》mi mette il bicchiere in mano e si allontana《Salutamelo.》
《Fermo!》alzo lo sguardo dal bicchiere d'acqua《Grazie.》sorrido quando finalmente si degna di guardarmi.
《Pensavo fossi più furba di così.》torna sui suoi passi.
《Lo pensavo anch'io.》comincio a bere il liquido che ho nel bicchiere. Il sapore aspro ma rinfrescante mi fa tornare lentamente in me, togliendomi il sapore di alcol dalla bocca.
《Perché hai bevuto?》mi accarezza i capelli.
《Non so.》mormoro smettendo di bere.
《Bevilo tutto.》mi intima ed io obbedisco continuando a bere piccoli sorsi ghiacciati《Brava piccola.》i suoi occhi smettono di guardarmi con rabbia e delusione.
《Scusa.》sussurro quando il bicchiere è ormai vuoto.
《Non farlo mai più.》mi prende il bicchiere dalle mani e lo va a buttare in un cestino《Mi hai sentito? Non farlo mai più Jess.》
《Scusa.》abbasso lo sguardo. Mi sta sgridando come un padre protettivo.
《Ti scusi, ma in tanto ero io che mi dovevo trattenere dal non picchiare il tuo ammiratore per non perdere il lavoro.》mi punta il dito contro mentre i miei occhi si inumidiscono.
《Ho detto che mi dispiace!》le lacrime cominciano a scendere veloci《Sbaglio sempre tutto, lo so, non ricordarmelo che sono sbagliata!》
《Non fare così...》mi abbraccia《Tu sei perfetta. Quando lo capirai?》asciuga le mie lacrime con i pollici《Volevi davvero rimanere sola con il biondo?》la sua voce è di nuovo fredda.
《No, ma tu non mi vuoi perciò...》
《Ti voglio.》
《Allora perché non fai niente a proposito?》la mia mente sta tornando lucida e collaborativa《O ti sei accorto che sono storpia e allora ci rinunci?》nel suo oceano vedo la confusione《No, non te ne sei accorto evidentemente.》
《Cosa intendi?》
《Diplegia di tipo IV.》gli volto le spalle《Ecco perché non mi hai mai visto con i tacchi. Sono vietati come sono vietate tante altre cose. Ecco perché sono così una brava ragazza, perché se sbaglio metto a rischio la mia incolumità.》
《Non so cosa significhi.》si riferisce al termine medico che ho usato.
《Spasticità muscolare, tendine più corto del normale...ti dicono qualcosa?》
《Sì, ma non le collego a te.》cerca di guardarmi in viso ma io glielo impedisco. Non voglio vedere la pietà nei suoi occhi.
《Comincia a collegarle e fai la tua scelta. Tanto so già qual è.》
《No che non lo sai.》poggia le mani sui miei fianchi e preme sull'osso del bacino come fanno i posturologi. Non mi tiene per i fianchi come fa di solito. Sta facendo una breve analisi della situazione il piccolo medico《Non me ne sono mai accorto.》accarezza il mio fianco destro coperto dalla stoffa chiara del jeans. Questo mi fa capire che si è accorto che è la gamba destra ad essere più corta, facendo scendere il fianco di un po'.
《Ora lo sai.》sospiro.
《Pensi che non ti voglia più per questo?》non l'ho ancora guardato negli occhi e non ne ho il coraggio.
《Non voglio...non voglio che mi guardi con pena e pietà. Odio quello sguardo, mi fa incavolare a morte.》mormoro《Mi fa un male terribile.》
《E tu vedi quello sguardo nei miei occhi?》permetto che mi sollevi il volto e lo guardo. Schiudo le labbra e fisso quell'oceano che ha al posto degli occhi. No, non vedo quello sguardo ma se arriverà a guardarmi così? No, non ce la farei.
《E se presto mi guarderai così?》
《Se lo farò potrai anche picchiarmi.》continua a tenermi contro il suo corpo《Ora è meglio se vai a casa.》dalla tasca posteriore dei suoi jeans estrae il telefono per chiamare un taxi ma prima di comporre il numero mi guarda negli occhi per parlarmi《E per quanto riguarda la dimostrazione che ti devo, abbi ancora un po' di pazienza. Arriva presto.》posa un bacio casto sulle mie labbra.
《Non sei obbligato a dimostrare nulla. Forse ti ho chiesto troppo, sono stata egoista.》sospiro pesantemente《Tu ed io vogliamo cose diverse ed è giusto così. Non voglio che tu dica o faccia cose in cui non credi. Mi va bene quello che c'è tra noi ora.》perché ti amo e so che chiederti "di più" adesso ti porterebbe ad allontanarti ancora.
《Vuoi di più.》la sua è un'affermazione mentre rimette il cellulare in tasca senza aver chiamato《È così?》
《Sì, ma...》ma nulla. Non trovo un ma questa volta, io che li trovo sempre.
《Non c'è un ma. O è sì o è no.》
《Sì, ma non credo tu voglia di più. In fondo me lo dici sempre che non sei quel tipo di ragazzo.》e sto cominciando a crederlo anch'io.
《Queste settimane senza vederti sono state come una tortura.》si passa una mano sul viso.
《E hai reso tutto più sopportabile con della buona compagnia.》deduco.
《L'avrei fatto in passato, ma non ci riesco. Me lo impedisci sempre.》sembra quasi un'accusa.
《Non ti ho messo un divieto.》gli faccio notare.
《Invece sì. Lo hai fatto perché altrimenti farei quel che cavolo mi pare. Sei sempre lì che mi guardi con i tuoi occhi scuri e mi trattieni con delle catene.》i suoi occhi si scuriscono《Invece sembra che tu non abbia recepito nessuno dei miei messaggi visto che balli con il primo che passa!》
《Ma ti senti quando parli?!》lo osservo basita《Sei tu che cambi faccia ogni due per tre e poi se voglio ballare con un ragazzo, ci ballo!》lo guardo negli occhi《Io so esattamente ciò che penso e provo.》
《Pensi che io non sappia quello che provo?》annuisco《Ecco quello che provo.》le sue labbra si fondono con le mie, mi baciano come vorrei essere baciata e le sue mani sono sulla mia vita e tra i miei capelli sciolti.
Perché mi bacia così? Perché con questo bacio mi dà il "di più" che tanto desidero?
《Charlie.》boccheggio quando le nostre bocche si separano.
《A parole non saprei esprimere questo bacio. Tu ci riesci?》muovo lentamente il capo da sinistra a destra in risposta alla sua domanda《Ecco, siamo nella stessa situazione. E ora ti chiamo questo taxi. Devi andare a casa e dormire e domani devi prendere un'aspirina per il mal di testa che avrai.》mi prescrive esattamente come un medico《Non sei abituata a bere. D'ora in poi dovrai bere solo un cocktail a serata. Per te è più che sufficiente.》
《Sì papà.》mormoro mentre chiama il taxi.
《Tra due minuti è qui.》mi informa《E giuro che un giorno ti faccio vedere io il papà.》mi sorride.
《Parla piano.》sto cominciando ad avere mal di testa.
《Devi bere quando arrivi a casa. Idratati con un bel bicchiere di acqua fredda.》parla a voce più bassa, stringendomi tra le sue braccia《L'aspirina prendila già questa sera, d'accordo?》il taxi si ferma davanti a noi《E scrivimi. Voglio sapere come ti senti.》mi bacia la fronte prima di farmi salire sul taxi《E pago io, perciò non discutere.》mi sorride prima di rivolgersi al tassista per dirgli la destinazione e pagargli la corsa.
Il taxi parte, lasciandosi alle spalle Charlie, il Havana ed il ragazzo biondo di cui non ricordo il nome.
Questa sera è quasi tutta da dimenticare.
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Walk With Me
Teen FictionJessica Decker è la figlia perfetta: brava a scuola, ubbidiente, con grandi piani per la testa e che segue gli schemi. Insomma, la figlia che ogni genitore vorrebbe avere. Ma dentro di lei Jessica vorrebbe essere diversa e avere un'altra vita. La s...