CAPITOLO 6
HARRY’S POV
Saranno le 3 e mezza del mattino e non riesco fottutamente a dormire. Dopo aver dato le mie scuse ai ragazzi ed essere stato perdonato, ho dato il mio regalo a Zayn e lui era bhe così contento che mi ha abbracciato dicendomi che sono una delle persone più importanti della sua vita e che mi vuole un mondo di bene. Io ho semplicemente annuito e credo che pur di vederlo così felice gli farò regali più spesso. Non credo che i ragazzi si sarebbero mai aspettati delle mie scuse, ma il vero motivo per cui mi sono scusato è soltanto perché sento che a breve scopriranno il fatto della droga, Louis e Niall entrano troppe volte in camera mia con l’intento di cercare qualcosa con lo sguardo e ho paura che abbiano dei sospetti. Ho troppi pensieri per la testa, troppi per poter dormire, quindi prendo il primo paio di jeans nero che trovo e una maglietta.
E’ possibile che non so mai dove metto le mie cazzo di scarpe?
Fantastico. Erano sul balcone e adesso sono dannatamente gelate. Le infilo e cerco di scendere il più lentamente possibile e cercando di fare meno rumore possibile infilo il giubbotto e prendo le chiavi della macchina. Forse è meglio che lasci un biglietto attaccato sul frigo nel caso qualcuno di loro si svegliasse e si chiedesse dove cazzo sono finito.
Ho mai detto che Manchester è dannatamente fredda a Gennaio? Ci saranno come minimo tre gradi sotto lo zero! Entro in macchina e accendo immediatamente il riscaldamento.
Non so dove andare e credo che opterò per il parco, direi che ho bisogno di starmene un po’ solo a guardare le stelle e magari a scrivere qualche canzone.
Adoro questo parco di sera, è tutto illuminato e non ci sono i bambini a rompere le palle con le loro grida. Vado direttamente al mio punto segreto che, direi non è tanto più segreto.
C’è una ragazza. C’è una fottuta ragazza nel mio posto speciale. Che cazzo ci fa qui? Non credo mi abbia visto altrimenti mi avrebbe scambiato per un pazzo maniaco e si sarebbe messa ad urlare come un’oca per lo spavento. Lo so che probabilmente domani dovrò andare da amplifon, ma decido di avvicinarmi, non esiste che nessuno al mondo rubi il mio posto.
Avvicinandomi noto che sta singhiozzando, che cazzo? Non so che fare, voglio solo mandarla a fanculo e fare quello che avevo previsto di fare prima di trovare una fottuta ragazza che piange. Decido di farmi notare avvicinandomi ancora di più e credo di vederla guardarmi quindi decido di parlare.
“Ehm, scusa se ti rompo il cazzo e per favore non urlare perché non sono un pazzo maniaco, ma staresti leggermente rubando il mio posto e fidati che te l’ho sto dicendo nel modo più gentile possibile ma dovresti levarti dai coglioni” Dico alla ragazza bionda davanti a me
“Scusa, non sapevo lo avessi comprato, me ne sto giusto andando” Mi dice dopo aver finito di asciugarsi le lacrime e guardandomi con i suoi occhi grigio-azzurri. Mi sta provocando? Mi avvicino ancora e ora sono letteralmente a 5 metri da lei
“Senti ragazza, non me ne può fottere una cazzo che stavi piangendo e sei da sola alle quattro del mattino in un parco a questo è il mio posto e quindi levati” Dico iniziando ad incazzarmi davvero
“Ho detto che me ne sto andando quindi calmati principino” Mi dice prendendo i suoi libri da terra dove riesco a scorgere il titolo del mio romanzo preferito: Cime tempestose.
Non ci credo, tutte le ragazze e i ragazzi della mia cazzo di età odiano quel romanzo
“E’ tuo quel romanzo? Cioè ti piace davvero?” Domando alla ragazza indicando il suo libro
“Ti interessa? Mi stavi letteralmente cacciando un minuto fa” Mi dice guardandomi, ora che riesco a vederla meglio noto che è magra, dannatamente magra e i suoi occhi emanano dolore a chiunque si in grado di coglierlo
“Me lo stavo solo chiedendo ragazza, calmati” Le dico mentre prendo il pacchetto di sigaretta e me ne accendo una
“Hai da offrirmene una?” Mi domanda con voce piccola.
“Certo ragazza, ma gradirei conoscere il tuo nome o credo che dovrò chiamarti per sempre “ragazza” Le dico sorridendo e porgendole la sigaretta e l’accendino
“Tu sei davvero bipolare, poco mancava che prima mi cacciassi a calci e adesso se qui a chiedermi il mio nome e offrendomi una sigaretta? Sei davvero strano” Commenta e non posso far almeno di ridere
“Guarda che qua quella strana sei te eh, non sei tu ad aver trovato una ragazza da sola in un parco alle quattro del mattino ma io e poi non mi hai ancora detto i tuo nome” Le dico e la vedo ridere. Ha davvero un bel sorriso e un suono talmente bello che credo potrei passare la nottata a parlare con lei
“Mi chiamo Helen, e te lo dico solo perché non sopporto che mi chiami ragazza” Dice aspirando dalla sua sigaretta, anche le sue labbra sono sexy
“Allora ragazza io sono Harry” Dico sfidandola
“Sono quasi 10 minuti che mi sei davanti e già ti odio” Dice con un piccolo sorriso
“E’ un’arte farmi odiare dalle ragazze ma lo prenderò come un complimento Helen.” Le dico buttando la cicca della sigaretta ormai finita
“Siccome suppongo tu non voglia andartene ed è davvero tardi credo che lo farò io anche perché casa mia non è esattamente qui vicino e a piedi ci metterò un bel po’ quindi buonanotte Harry” Mi dice finendo anche lei la sua sigaretta
“Vai a piedi? Stai scherzando spero, camminano solo delinquenti e maniaci a quest’ora” Le dico diventato improvvisamente serio
“Ti stai dicendo da solo che sei un maniaco lo sai?” Dice ridendo e la seguo anche io
“Tranne me ovviamente” La correggo continuando a ridere
“Suppongo possa darti un passaggio? Sono innocuo per adesso” Aggiungo infine
“Non ti conosco neanche, ma credo di avere meno possibilità di arrivare a casa andando a piedi che con te quindi per me è okay” Dice facendo spallucce
“Okay allora andiamo” Aggiungo prima di incominciare a camminare e vederla seguirmi
Di solito me le scopo le ragazze in macchina non le accompagno di certo a casa, ma credo che per oggi potrò fare uno strappo alla regola.
N/A:
Buon pomeriggio a tutte/i! Finalmente entra i scena la misteriosa Helen! Stasera conto di pubblicare l’altra capitolo ma per adesso vi lascio con questo quindi a stasera!
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Don't leave me
FanfictionLui sa di non essere abbastanza per lei e lei sa di non essere abbastanza per lui. Lui l'opposto di lei e lei l'opposto di lui. Lui ha troppi guai, troppi misteri irrisolti, troppe cose non dette mentre lei si limita a far finta che tutto vada bene...