CAPITOLO 26
HELEN’S POV
Sento la testa scoppiarmi e non ho neanche aperto gli occhi. Bello, suppongo. A fatica ne apro uno cercando di non scoprire nessun’altra parte del corpo coperta dalle coperte. E’ ancora buio? Mi sembra di aver dormito un’eternità, come diavolo fa a essere ancora buio?
Molto cautamente prendo il cellulare accanto a me e sono ancora le tre e mezza. Che cazzo? Dio mio non berrò mai più così tanto in vita mia se dopo ci si deve sentire una vera merda. Ieri. Che cosa è successo ieri? Cerco di mettere a fuoco varie immagini di Harry che picchia quel ragazzo, Matt, e cerco di ricollegarle. Perché lo aveva picchiato? Ah già perché si deve sempre mettere in mezzo alla mia vita di merda facendo il paladino della giustizia di sto cazzo. Gesù, inventerei 69 modi per ucciderlo. Aspetta. Perché 69 modi? Devo ancora riprendermi del tutto dalla sbornia e direi che sono piuttosto su di giri.
Altre immagini compaiono chiare nel mio cervello, cosa che vorrei avesse dimenticato totalmente. Il bacio. Immagini di lui che si avvicina e mi bacia mi scorrono davanti e sembrano non volersi più fermare. Perché mi ha baciata? Voleva dimostrare qualcosa a se stesso, già, ora potrà dire a tutto il campus che è riuscito a baciare Helen Green, la nuova e ingenua arrivata che si lascia abbindolare dai modi sexy e accattivanti di Harry Styles, perfetto, ho appena pensato che ha dei modi sexy, perché diavolo l’ho lasciato entrare nella mia vita già di merda? Non riesco a smettere di pensare e ho quasi il cervello che mi scoppia però la domanda che mi si continua a ripetere e che davvero vorrei cancellare non è il perché mi ha baciata, ma perché diavolo ho ricambiato. Perché? Non lo so, mi sembrava di essere in paradiso, le sue labbra erano così soffici ma così aggressive nello stesso momento, non ho mai provato una sensazione simile era tipo che volevo abbracciarlo e far si che mi tenesse sempre al caldo con se. Il sapore di fumo mi ha inebriata e non mi importava se prima di me avesse magri baciato altre tremila ragazza,no, quello era il nostro momento ma evidentemente ero così presa dal momento che non mi sono accorta che per lui è solo un gioco, magari anche il fatto che io sai qui è un gioco. E’ facile, trovi una ragazza senza soldi, con un padre che la picchia, senza vita sociale, le dai una casa quattro amici da sogno e automaticamente ti sei ritrovato una scopa amica a vita. E’ questo che pensava? E’ questo a cui puntava? Beh direi che si è pienamente sbagliato di grosso, perché da domani, ovvero, cioè, insomma, che cazzo oggi avrò dei soldi tutti miei e appena risparmierò un po’ andrò via da qui e dalle vita che lui mi aveva programmato. Mi dispiace solo per i ragazzi, sono davvero delle brave persone e odio ammetterlo ma hanno un cuore, al contrario di qualcun altro.
Ormai le mie ore di sonno sono andate a farsi fottere già da un bel po’ quindi è meglio se mi alzo e cerco se magari in giro c’è tipo una cioccolata calda che posso prepararmi. Ne ho proprio voglia.
Mi alzo e noto che almeno sono vestita, cosa che mi fa pensare che nessuno di cui io non mi ricordi mi ha stuprata ieri sera. Bene. Mi tolgo velocemente il vestito di Sophia che Liam molto gentilmente mi ha prestato e lo poggio sulla sedia di fianco all’armadio, non ho per niente voglia di farmi la doccia alle quattro del mattino con la temperatura di 4 gradi quindi opto di farmela più tardi. La prima cosa che trovo davanti è la felpa di Harry che dopo gli restituirò, o forse, mi piace davvero ed è fino ad adesso la mia/sua felpa preferita però credo che il fatto che io indossi metà del suo armadio gli faccia pensare che molto presto mi sederò allegramente sul suo cazzo. Povero illuso.
Esco cautamente dalla mia camera e sempre molto gentilmente scendo le scale. Mi fermo alle fine di esse perché vedo la luce della cucina accesa. Cinque ragazzi che si dimenticano la luce accesa e che poi si lamentano se arriva la bolletta da quattrocento sterline, non che non se li possano permettere però io sono dell’idea che “risparmiare si può”. Entro in cucina con la convinzione che sia vuota e che sono l’unica sfigata che alle quattro di notte vagabonda per un po’ di cioccolata ma devo ricredermi appena trovo un ammasso di riccioli che singhiozza con la testa tra le mani. Harry che piange? Perché sta piangendo? Non credo mi abbia notata e quindi camino in modo che si accorga della mia presenza. Quando avverte i miei passi io gli sono già davanti. Amplifon, Harry. Alza lo sguardo e sicuramente tutte le cose che ho pensato prima e i 69 modi per ucciderlo si sono automaticamente distrutti appena i suoi occhi rossi e lucidi mi hanno guardato sorpresi.
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Don't leave me
FanfictionLui sa di non essere abbastanza per lei e lei sa di non essere abbastanza per lui. Lui l'opposto di lei e lei l'opposto di lui. Lui ha troppi guai, troppi misteri irrisolti, troppe cose non dette mentre lei si limita a far finta che tutto vada bene...