Capitolo 18

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CAPITOLO 18

HARRY’S POV

“Che cazzo ci fai qui?” Dico avvicinandomi a quell’uomo che dovrebbe essere il mio cazzo di padre

“Ci lavoro figliolo” Mi dice con nonchalance. E’ un fottuto pezzo di merda. Ma chi si crede di essere. Ci sono tanti ospedali a Manchester e tra tutti qui mi dovevano portare? Adesso ho capito. Fottuti bastardi.

“Lo avete fatto apposta a portarmi qui vero? Ed io che mi fidavo siete delle vere merde, sapete tutta la storia e mi portate nell’ospedale in cui lavora questo pezzo di merda? Grazie ragazzi, davvero grazie.” Dico guardando tutti infuriato

“No, Harry, non è come pen-“ Inizia a dire Niall ma lo interrompo 

“Risparmia le tue scuse del cazzo Niall, andate tutti a fanculo!” Dico uscendo dalla stanza ma mio padre mi prende per un braccio

“Non azzardarti a toccarmi. Ti ho detto quattro cazzo di anni fa che dovevi uscire dalla mia vita, e te lo ridico. Esci dalla mia cazzo di vita!” Dico urlandogli in faccia e uscendo definitivamente dalla stanza.

“Harry! Aspetta! Vengo con te!” Sento gridare Hel. Harry, la promessa, devi mantenerla. 

 Appena sento che mi ha raggiunto inizio di nuovo a camminare ed esco definitivamente da questo ospedale.

“La tua macchina è sulla seconda fila a destra, l’ha portata Liam ieri sera” Dice mentre mi passa le chiavi. Non riesco fottutamente a parlare, sono incazzato, talmente incazzato che potrei non rispondere delle mie azioni.

Apro la portiera della macchina, e sento aprirne una seconda. Si sta mettendo in grossi guai. 

Parto in quarta e mi dirigo verso Hulme park. Ho bisogno di andare li, nel mio posto.

HELEN’S POV

Lo guardo mentre stringe il volante facendo diventare le sue nocche bianche. Si deve calmare o così faremo qualche di incidente. Non è come pensa lui, loro non sapevano che li lavorava sua padre, volevano solo aiutarlo e quello era l’ospedale più vicino. Ieri sera i suoi occhi erano rossissimi, mi facevano paura, non c’era più il verde smeraldo che mi piace tanto, e neanche ora. Sono di un verde intenso e la sua mascella è dura mentre ogni tanto mi lancia un’occhiata.

“Harry, accosta la macchina” Gli dico gentilmente. Ormai ho capito come funziona con lui.

“No. Non esiste.” Dice in modo duro

“Ti supplico Harry, accosta questa macchina” Gli dico mettendogli la mia mano su una delle sue che stringe il volante.

“Ok cazzo, accosto questa macchina” Dice mentre trova un posto dove accostare

Appena la macchina si ferma da un pugno al volante, un altro ed un altro ancora. 

“Harry! Harry fermati!” Dico prendendogli le mani 

Don't leave meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora