Capitolo 6

3.2K 161 51
                                    

Jocelyn's pov

Alla fine l'interrogatorio va bene a tutti e, in meno di due ore, veniamo rilasciati.

È rassicurante sapere che nessuno dei miei amici ha ucciso Jack J., anche se non ci ho mai creduto veramente.
L'ho pensato, per circa cinque minuti, ma credo sia lecito. E poi l'idea mi appare così assurda che fatico a immaginarmi uno di loro mentre accoltellano Jack.

«Stai bene?» Chiedo ad Hayes mentre mi sta riportando a casa. Lui era più unito a Jack di quanto lo fossi io.

Ho bisogno di assicurarmi che il mio fratellino stia bene, che sa che sono qui.
Hayes ci mette un po' a rispondere. «Immagino di sì. Non sono riuscito ancora a metabolizzare la cosa, sai?»

Sforza una risata, ma esce più come un verso gutturale. Sta per piangere. «Mi aspetto che andiamo allo studio, tra qualche giorno, e che lo troviamo lì. O che mentre siamo dalla polizia lui entri e dica qualcosa di stupido, stupido alla Jack. Starò male quando mi renderò conto che non succederà.»

Mio fratello non piange quasi mai. L'ho visto piangere una sola volta, quando aveva tre anni ed io quattro, e si era rotto il braccio. Dopo quella volta non l'ho mai visto versare una lacrima.

Gli prendo la mano e gliela stringo. «È normale, Hay.»

Poi mi rendo conto che Hayes si è trasferito in una casa da solo e che adesso come non mai è davvero pericoloso. «Perché non ti trasferisci da me e Cam per un po'?»

Spalanca gli occhi, poi scuote la testa. «No Jo, tu e Cam vi siete appena sposati. Non posso rovinare tutto e-»

Lo stoppo subito. «Hayes, non rovini niente. Non puoi stare adesso da solo, te l'hanno detto sia i poliziotti sia Brent, ed in più io e Cameron non ci stiamo proprio concentrando sull'argomento "signor e signora Dallas".»

«Con lui ci hai parlato?» Continua mio fratello, riferendosi a Cameron. Hayes è fatto così: non vuole mai disturbare nessuno.

Ma io mi sento più sicura a sapere che lui è con noi, al sicuro. «No, ma sai che a lui farà piacere.»

Cinque minuti dopo Hayes acconsente per venire a vivere con noi per un po', almeno finché non prendono l'assassino.

Stiamo ascoltando una delle mie canzoni preferite per radio, Beautiful people di Ed Sheeran, quando giriamo all'incrocio per andare a casa mia.

Ed è proprio davanti al cancello di casa che c'è parcheggiata un'ambulanza. E la macchina della polizia.

Cameron. Avery.

«Cosa cazzo-» Hayes si blocca appena nota i veicoli parcheggiati fuori casa.

Non aspetto neanche che Hayes rallenti con la macchina e parcheggi. Mi slaccio la cintura e mi precipito fuori la macchina, correndo verso il cancello.

«Jo!» Mio fratello mi chiama, ma io continuo a correre.

Ci sono le due persone più importanti della mia vita lì dentro. Non potrei mai perdonarmi se fosse successo qualcosa.

Ci sono due medici che bisbigliano proprio nell'atrio. Mi avvicino, continuando a correre e sembrando una pazza.

Nella mia mente ci sono i peggiori scenari, dove o Cameron o Avery vengono portati d'urgenza all'ospedale.

Ti odio Cameron Dallas 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora