Jocelyn's pov
Sono passati tre giorni da quando mi hanno rapito. Tre giorni che cerco inutilmente di liberarmi, senza riuscirci.
Mi sono arresa all'idea che morirò qui.
Sono uscita da questa stanza solo qualche volta, quando Mahogany mi ha esportato fino al bagno. È l'unico momento in cui mi liberano la caviglia e quando la guardo trattengo i conati di vomito.
È rossa e una parte della pelle se ne è andata. Mi verrà un'infezione sicuramente. Se non mi uccide Liam, morirò per questo.
«Vieni.» Mahogany mi fa alzare dal materasso su cui ero seduta e mi prende per un braccio, dopo avermi liberato la gamba.
Apre la porta con il suo piede e mi conduce nel bagno. Il corridoio dove passiamo è spoglio, non ha mobili, e la carta da parati in alcuni punti si è completamente levata. E dove c'è é gialla opaco, come le pareti di una scuola elementare.
Il bagno invece è più uno sgabuzzino. Non ha finestre, per cui Mahogany mi spinge dentro di esso e chiude la porta, sicura che tanto non scapperò.
La luce è fioca, proviene da una lampadina che mi dà la sensazione si stia per spegnere da un momento all'altro. C'è un lavandino che perde ed il rumore delle gocce che cadono mi mettono ansia.
Faccio quello che devo fare e riapro la porta, trovando Mahogany e Liam che parlano sottovoce. Lui sembra incazzato, poi se ne va sospirando.
Non mi ha più parlato dopo il primo giorno ed ho paura di quello che vuole farmi. Ho una vaga idea, e non mi piace per niente.
«Andiamo, muoviti.» Mahogany mi prende di nuovo per il braccio e mi riporta nella stanza che, oramai, reputo mia. Sono sicura che per quanto mi stia stringendo forte lascerà il segno.
«Tra poco Liam ti porterà da mangiare.» Mi incatena di nuovo al muro e se ne va, lasciandomi da sola e chiudendosi la porta alle spalle.
Con un sospiro mi accascio a terra, urtando con il sedere sul materasso.
Non mi importa che Liam mi dia da mangiare, né dei minuti di libertà che mi hanno concesso. Eppure dovrei esserne felice, in parte. Non mi stanno facendo nulla e mi nutrono. Un rapimento niente male, no?
Ma non riesco a pensare ad altro a cosa succederà se io muoio. Continuo a vedere Avery da grande, che vede tutti i coetanei con una madre e lei non l'avrà, perché sarà stata uccisa da un bastardo psicopatico.
Chiudo gli occhi e le immagini continuano a scorrere nella mia mente.
Mi immagino il mio funerale, Cameron in camicia che fa un discorso ed i miei fratelli dietro di lui, vicino la mia tomba.So che è sbagliato farlo, ma non riesco a smettere. Mi rassicura avere almeno la certezza di quello che succederà, anche se è brutto.
È l'unica cosa che so accadrà se le cose si mettono male.E, per come sta andando, credo andrà proprio così.
Apro gli occhi quando inizio a sentire delle urla e riconosco le voci di Liam e Mahogany, che d'altronde sono gli unici qui con me. Non sono urla di terrore, sono gridi di rabbia, e ad alzare la voce è sopratutto Liam.
Sento un rumore forte, come di qualcosa che si rompe in mille pezzi, e mi alzo allarmata. Appoggio le orecchie al muro per ascoltare meglio.
I battiti del cuore aumentano sentendo solo silenzio. E se Liam ha ucciso Mahogany? O il contrario? Morirò qui di fame e di sete?
Poi sento la voce di Mahogany, anche se comunque non riesco a capire cosa sta dicendo. Ma almeno so che sta bene.
Forse è strano, perché mi ha ferito, ma nonostante questo non voglio che le accada qualcosa di brutto.
«Vado da lei.» Si sentono dei passi che si avvicinano e mi rimetto seduta a terra, lontano dal muro dove stavo origliando: non voglio sembrare sospetta.
«Hey, piccola.» Sorride lui e dal sorriso che fa so, al cento per cento, che è consapevole del fatto che mi dà fastidio quando qualcuno che non sia Cam mi chiama piccola.
«Non chiamarmi così.» Ringhio e lui mette il cibo a terra, neanche fossi un cane o qualche animale selvatico.
Liam resta vicino alla porta, le spalle dritte e la mascella serrata. É ancora arrabbiato.
«Tutto quello che voglio, ricordi?»E chi se lo dimentica?, vorrei rispondere, ma sono troppo frastornata per far uscire la voce. L'unica cosa che voglio fare seriamente è tornare a casa.
Da Cameron, da Nash, da Hayes, dai miei genitori e da mia figlia.
Faccio segno di sì con la testa e allungo la mano per prendere il cibo, ma Liam mi anticipa e prende il piatto. Sorride maleficamente, come d'altronde sta facendo sempre in questi giorni, e mi verrebbe da tirargli un pugno se non fossi così debole. «Sai... adesso che ci penso sei ancora un po' grassa per il parto. Non mangiare stasera ti aiuterà a dimagrire più velocemente.»
Grassa è l'aggettivo che mi si stampa in testa, mentre Liam mangia il panino che mi avevano fatto davanti ai miei occhi.
Non mangio da stamattina ed il mio stomaco brontola, ma il mio rapinatore ha già finito la mia cena.
Fa spallucce con le spalle, anche se non so bene che cosa significa, e se ne va, rilasciandomi da sola. Non ho idea di che cosa stia architettando, ma farò di tutto pur di non scoprirlo.
Bevo il bicchiere d'acqua, che è l'unica cosa che mi hanno lasciato, e mi stendo sul materasso mezzo rotto dove dormo e passo la maggior parte del tempo.
Chiudo gli occhi e la testa inizia a girare, senza un apparente motivo. Il mio primo pensiero è: che mi hanno fatto? Mi hanno drogato?
Ma poi la testa inizia ad alleggerirsi e i pensieri non hanno più un vero e proprio senso logico.
Mi porto una mano sulla fronte, ma non c'è verso di fermare il giramento di testa e lo stordimento.
Mi faccio prendere dal panico mentre i pensieri iniziano a essere sempre più strani finché, dopo qualche minuto, non penso più a niente e cado in un sonno profondo e non voluto.
Se avete gradito questo capitolo, vi chiedo gentilmente di lasciare un voto.
Grazie ancora a chi ha votato. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere.
-sil 💗
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Ti odio Cameron Dallas 3
Fanfiction⚠️Ci potrebbero essere spoiler per chi non ha letto Ti odio Cameron Dallas 1 e 2 ⚠️ Tutto sembra essere perfetto. Il matrimonio tra Jocelyn e Cameron è imminente e Avery cresce con due genitori che la amano e che si amano. Ma la quiete dura poco, i...