Capitolo 33

2.4K 110 22
                                    

Cameron's pov

È passata una settimana da quando Jo è stata ritrovata dalla polizia. Una settimana che la mia vita è tornata più o meno normale.

Alcune volte Jocelyn si mette a piangere all'improvviso, mi abbraccia e mi chiede scusa, anche se tutti e due sappiamo che lei non ha fatto nulla. Mi si stringe il cuore ogni volta che la vedo così, ma almeno so che è al sicuro, e che con il tempo passerà.

Oggi io e i Magcon siamo stati convocati da Brent per una riunione speciale.
Ci sediamo tutti nella sala dove in genere giravamo, ma adesso l'aria è pesante e non riesco a ricordarmi come ridevamo e scherzavamo qui. Mi ricorda tanto Jack J.

«Allora.» Brent batte le mani, come per dire che sta iniziando un discorso e di stare zitti, anche se nessuno di noi ha spicciato parola da quando siamo entrati. «Credo che ci siano delle cose di cui dobbiamo parlare.»

Io lo guardo inarcando un sopracciglio. Teoricamente non faccio neanche più parte di questo progetto: Brent mi ha licenziato, ma nonostante ciò Nash ha insistito affinché venissi.

«Lo credo anche io.» Sussurra Shawn, attirando tutti gli occhi su di lui. È il primo a sospirare e che si lascia cadere con un tonfo sul divanetto, guardandoci preoccupati.

«Voglio capire una cosa, ragazzi.» Il tono di Brent è stranamente comprensivo. «Quanti rimarrebbero nei Magcon? Perché Shawn ha avuto una proposta da una casa discografica e sta per accettarla, Jack mi ha informato che vuole andare un po' in Europa e Taylor che vuole iniziare a fare il modello. Chi rimane, ragazzi?»

Guardo i miei amici. Perché non hanno parlato prima delle loro opportunità? Abbiamo tutti sguardi sorpresi, Shawn per Taylor e Jack, loro due per gli altri e così via. Nessuno ne ha parlato con nessuno.

«Io...» Mi schiarisco la voce. «Non credo, Brent. A parte che mi hai tecnicamente licenziato, ma poi voglio dedicarmi alla famiglia per un po'.»

Nash mi guarda tra lo stupito e il fiero. Ci scambiamo un sorriso. «Già, credo anche io.»

«Quindi è la fine?» Matthew scuote la testa. «Ci lasciamo così?»

«Jack faceva parte di questo gruppo, Matt.» Risponde con voce comprensiva Hayes. «Ed è da quando lui non c'è più che le cose non funzionano.»

Annuisco, d'accordo con lui. Dalla morte di Jack le cose non sono più le stesse e non potranno mai tornare ad esserlo.

Matthew mi guarda, poi si lascia cadere di fianco a Shawn.

Per un po' rimaniamo tutti insieme a parlare, non come se fosse l'ultima volta, ma come se non stesse succedendo niente. Eppure ogni volta che chiudo gli occhi e penso che i Magcon sono appena finiti mi si stringe il cuore in una morsa. E fa dannatamente male.

«Aspettate.» Matthew si alza in piedi appena ci stiamo salutando per tornarcene a casa. Ci giriamo tutti a guardarlo, sorpresi. Matt si schiarisce la voce prima di parlare e ci guarda uno ad uno. «Vorrei solo chiedervi questo, il mio ultimo dubbio. Poi, se vorrete, sarete liberi di andare.»

Nessuno dice niente, così continua. «È vero, da quando Jack è morto le cose non sono più le stesse. Era un fratello per noi e lo rimarrà sempre, nel bene e nel male. Il nostro biondino fa parte dei nostri cuori e ci resterà per ancora molto tempo. Tutti lo conoscevamo e, ditemi se sbaglio, ma Jack non avrebbe mai voluto che ci separassimo per la sua morte, anzi, ci avrebbe voluto ancora più uniti.»

Cerco di trattenere le lacrime, così come stanno facendo tutti, anche Matthew stesso. «Vi ricordate quando ci siamo conosciuti? Quando abbiamo creato il primo video? Il primo tour? La prima uscita insieme? Vi ricordate le risate che ci siamo fatti, le litigate, le risse, la pace.» Io e Jack ci lanciamo un'occhiata. Lui mima scusa ed io gli sorrido, perché l'ho perdonato da un po' oramai.

«Sí.» Diciamo dopo un po', quasi tutti insieme.

«E volete sul serio rinunciare a questo?» Di nuovo ci guarda uno a uno. «Perché io non voglio. Diciamo sempre che i Magcon sono una famiglia e nella famiglia non ci si divide mai. Se Shawn andrà a cantare, bene, sappi che ci faremo trovare sotto la casa discografica. Se Jack vuole andare in Europa lo inseguiremo e ci faremo un bel viaggio in qualche località antica. Ma io non voglio rinunciare ai nostri momenti di pazzia, all'amicizia che abbiamo. So come andrà a finire, ci separeremo sempre di più. Ed io non posso perderti, perché vi voglio maledettamente bene.»

«Anche io vi voglio bene.» Sussurra Nash, ha gli occhi rossi e lucidi. «E no, non voglio rinunciare a questo.»

«Neanche io.» Dice Taylor. «Già, neanche io. Andasse a quel paese la casa discografica!» Si alza Shawn, dando una pacca sulla schiena a Matthew, che gli lancia un'occhiata divertita.

«Quindi?» Brent, con un sorriso a trentadue denti, ci sorride. «Qualcuno di voi femminucce ha bisogno di un fazzolettino? E sopratutto, volete andarvene? Cam, è ovvio che tu sei di nuovo dei nostri.»

Gli sorrido e tutti dicono che vogliono restare. È incredibile come il discorso di Matthew ci abbia fatto cambiare idea. Però è vero: non voglio rinunciare ai miei migliori amici.

«Magcon?» Chiedo, mettendo la mano al centro, come facciamo ogni volta prima di andare sul palco, durante il tour, e poi urliamo "merda, merda, merda".

Tutti mettono la mano sulla mia. Ed insieme, come la grande famiglia quale siamo e quale non si romperà, esclamiamo: «Magcon!»

Se avete gradito questo capitolo, vi chiedo gentilmente di lasciare un voto.
Grazie ancora a chi ha votato. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere.
-sil ❤️

Ti odio Cameron Dallas 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora